Il fenomeno montenegrino ha parlato in esclusiva ai microfoni di SportMediaset: "Non può mancare una mentalità vincente. La svolta dopo la sconfitta contro Trento"
di Giacomo MagnaniL'attesa è finita: questa sera comincia la finale scudetto tra Virtus Segafredo Bologna ed EA7 Emporio Armani Milano, con palla a due in programma alle 20:30. Di questo e tanto altro ne abbiamo parlato con Nikola Mirotic, ormai entrato a pieno regime fisico dopo una stagione con qualche difficoltà sia per lui che per l'Olimpia. Belle parole per il suo "fratello", nonché rivale di questa serie, Toko Shengelia.
Sei alla tua ottava finale scudetto in carriera, dopo le sette nel campionato spagnolo: secondo la tua esperienza, quali sono le tre qualità che deve avere una squadra per vincere una serie finale?
“Dovremo avere una mentalità vincente, e questo significa essere pronti a qualsiasi cosa, avere fiducia in se stessi. Quando dico “mentalità vincente” intendo dire che dovremo vincere in trasferta, ribaltare il fattore campo. Sappiamo quanto sia complicato, dobbiamo avere tutti i 12 uomini pronti e sul pezzo per giocare. Anche i piccoli dettagli fanno la differenza in gare come queste... potrebbero essere decisivi i rimbalzi, o la maggior voglia di arrivare sulle palle contese. La differenza tra noi e Bologna sarà questa. Dovremo essere pronti, avere fiducia, credere nella nostra squadra. Siamo in un buon momento, in buona forma. Ora è il momento di dimostrarlo e dare tutto in queste settimane”.
© IPA
La scorsa stagione sei stato l’MVP delle Finals che avete vinto contro il Real Madrid: come ti senti rispetto a un anno fa?
“Mi sento bene, ho avuto i miei problemi durante la stagione, in particolare al tendine d’Achille, ma ormai è il passato. Ora mi sento benissimo, in buona forma fisica e mentale per quanto riguarda la basketball wise (letteralmente “saggezza cestistica”, ndr). Potrei stare meglio, su questo non ci sono dubbi, per questo sto continuando a lavorare su me stesso. Ora sono pronto per la mia prima finale in Italia, c’è sicuramente una grande rivalità con Bologna. L’anno scorso è arrivato il successo in Gara 7, vogliamo continuare ad avere quello spirito vincente”.
Dopo la sconfitta di Gara 1 contro Trento è scattato qualcosa in voi: non solo orgoglio, ma anche un diverso modo di giocare. Cosa è successo?
“Ho detto ai ragazzi che la sconfitta in Gara 1 contro Trento è stata la svolta, perché avevamo bisogno di uno schiaffo in casa. Sappiamo che non ci saranno partite semplici, tutti ci vogliono battere. Dobbiamo essere duri, non possiamo lasciare nulla per strada. Dobbiamo giocare un basket fisico e duro. Ognuno di noi dovrà guardarsi allo specchio e fare uno step in avanti. Questo club, questa società, questi tifosi meritano qualcosa di grande. Per questo credo che il k.o. contro Trento sia stato un punto di svolta. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada, provando a fare ancora meglio”.
© IPA
Come mai nel corso della stagione avete faticato a trovare quell’equilibrio e quell’efficacia che stiamo vedendo ora nei playoff?
“Abbiamo avuto alti e bassi, che una squadra come noi non si può permettere. Abbiamo avuto anche degli infortuni importanti, non abbiamo potuto giocare con il gruppo al completo per molto tempo. A turno c’era sempre qualcuno fermo, però non mi piace trovare scuse. La verità è che non siamo stati abbastanza bravi, durante l’Eurolega non siamo stati continui. Alla fine, la differenza tra le grandi squadre e il resto la fa proprio la continuità, quando ti manca è difficile competere. Ora la stiamo trovando in questi playoff, ma dobbiamo continuare a lavorare”.
Con Toko Shengelia vi siete incontrati tante volte, tra campionato italiano e spagnolo e nelle sfide di Eurolega: qual è la sua dote che apprezzi di più?
“La più grande qualità di Shengelia è la voglia di competere, lo spirito combattivo che lui ha sempre. E per di più è un giocatore molto altruista. Credo che queste siano enormi qualità, che tutti i giocatori vorrebbero avere. È bellissimo avere un compagno di squadra così... e poi è il mio fratello ortodosso!”.
© IPA