I 35 punti del duo LeDay-Mirotic spiccano in una sera da Olimpia "old school": il tiro non entra, ma la vittoria arriva col contributo di (quasi) tutti
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Zach LeDay e Nikola Mirotic erano entrambi già nati quando, nel 1995, veniva distribuito nelle sale di tutto il mondo I soliti sospetti. Se nel film di Bryan Singer i protagonisti erano 5, nella campagna di Eurolega 2024/25 dell'EA7 Emporio Armani Milano sono loro due a catturare sempre l'attenzione più di tutti. Anche in casa dell'ASVEL dell'MVP di dicembre Theo Maledon, in una serata in cui il resto del gruppo di Ettore Messina è preciso nel costruire ottimi tiri, ma altrettanto impreciso nel concludere (3/16 da 3 per gli altri 10 biancorossi andati a referto), il 66-75 finale porta la firma di Zach&Niko.
Con solamente un secondo di differenza come impiego (24'46" LeDay, 24'47" Mirotic), anche le cifre in quel di Lione sono quasi sovrapponibili: 17 punti (4/6 da 2, 2/5 da 3, 3/4 ai liberi), 6 rimbalzi e 2 assist per l'americano ex Partizan, 18 punti (4/7 da 2, 2/4 da 3, 4/4 ai liberi), 8 rimbalzi e 3 assist per il 33enne cresciuto nel Real Madrid.
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Zach mette le due triple della sicurezza all'interno del parziale di 10-21 che decide la sfida: il fisiologico calo di forma post 33 punti a Barcellona sembra essersi fermato, complice una gestione diversa dal solito delle rotazioni in casa Milano: la fisicità dell'ASVEL, aspetto sottolineato pre e post partita da Messina, ha suggerito di rinunciare quasi totalmente al quintetto leggero, con LeDay inserito dalla panchina e impiegato con Mirotic solo per qualche possesso nel secondo quarto e nel finale.
Nikola, invece, realizza le uniche due triple biancorosse tra i primi 56 punti messi a segno dell'Olimpia, di cui una cadendo di lato a 8 metri dal canestro dopo una finta di consegnato a Bolmaro: anche in una serata come tante altre, assistito peggio del solito dagli esterni quando avrebbe potuto punire i cambi difensivi, avere spesso al fianco uno tra Gillespie e Diop lo ha preservato dalla maggior parte dei contatti per oltre tre quarti e ha regalato anche qualche giocata "sporca" (rimbalzo offensivo e tap-in sul 56-59) nei possessi più caldi.
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Come nelle sconfitte con Bayern e Olympiacos, però, il segnale più importante mandato dall'Olimpia è che il gruppo ha la consapevolezza per trovare una risposta da tantissimi elementi: se con l'ASVEL hanno bucato la partita diversi tra guardie e lunghi - Mannion e Diop a intermittenza, Dimitrijevic (complice anche un doppio colpo al braccio destro) e Gillespie sostanzialmente nulla -, un capitolo a parte lo merita la prestazione di nomi meno appariscenti sul tabellino.
Leandro Bolmaro è stato un tormento per qualsiasi palleggiatore dell'ASVEL che se lo trovasse davanti, facendo uscire completamente dalla partita Maledon (2/6 da 2, 8 palle perse e uscita per 5 falli nel finale); Shavon Shields, nonostante le difficoltà al tiro da fuori, ha battuto costantemente il recupero della difesa, caricando l'ASVEL di falli, e realizzando di puro talento la tripla che dà il la allo strappo dell'EA7; Pippo Ricci, scongelato a inizio quarto quarto, ha risposto con 5 punti che hanno tolto il tappo sopra il ferro dei francesi; Armoni Brooks, pur in una serata da 0/5 da 3, ha fatto pesare poco l'assenza di Causeur con una lunga serie di piccole giocate, in transizione come a rimbalzo.
Vincere alla LDLC Arena è, nel 2024/25, tutt'altro che banale (l'ASVEL era 6-2 in casa prima di affrontare Milano). Vincere in una serata dove le qualità viste in stagione sono mancate e si è dovuta rispolverare la faccia della "vecchia" Milano, con disciplina difensiva e un lavoro collettivo a rimbalzo (battaglia vinta 37-28, con 13 carambole dopo un proprio canestro sbagliato a rifornire l'attacco milanese), vale ancora di più. Una serata da grande, con le "stelle" LeDay e Mirotic a illuminare un gruppo totalmente coinvolto.