La creazione dell'americano è da Eurolega: tra Napoli e Milano, già in Supercoppa si è intravisto cosa può dare all'attacco di Bologna
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La seconda semifinale di Supercoppa è a una svolta. 70-66 Napoli, la Virtus Bologna non trova soluzioni offensive da diversi minuti. Matt Morgan, partito in quintetto titolare, non è rientrato tra i primi 5 nella ripresa ed è sul parquet solo da qualche possesso. Il peso specifico della scelta dell'ex Lions è enorme: isolamento, separazione andando a sinistra, conclusione dalla media, emorragia virtussina tamponata.
Basterebbe questa giocata a riconoscere l'importanza di una variabile dal palleggio che coach Banchi cercava dal suo arrivo a Basket City e che Morgan ha dimostrato, pur in un contesto ancora non pienamente definito, di poter essere.
I problemi di falli di Pajola nella finale con Milano, che hanno costretto Hackett a una presenza eccessiva sul parquet rispetto alle condizioni attuali del 36enne di Forlimpopoli - 12' in campo per Pajo, 29' per Daniel -, hanno stravolto le strategie che lo staff virtussino ha per ora mostrato relative all'impiego di Morgan: qualche passaggio da play, a intervallare però un utilizzo più consistente da realizzatore da innescare in un secondo momento dell'azione.
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Anche in un fine settimana in cui il tiro dalla distanza - anche al termine di circolazioni fluide e che concedevano conclusioni con metri di spazio - non ne ha voluto sapere di trovare il fondo della retina (1/5 con Napoli, 0/2 con Milano), l'influenza di Morgan nell'attacco di Bologna è già tangibile: la capacità di arrivare al ferro contro qualsiasi corpo avversario è altrimenti sconosciuta nel reparto guardie di Banchi, con Pajola e Hackett abituati ad attaccare l'area solamente con un vantaggio già acquisito.
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Anche contro i centimetri e i kg di Milano non è mancata la predisposizione ad attaccare il "cuore" di una difesa da Eurolega: 8 viaggi in lunetta sono propri di un realizzatore ipoteticamente su 3 livelli, messo in condizioni ancora migliori se con lunghi abili a svuotare l'area e rendersi pericolosi sul perimetro.
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Se la Supercoppa della Unipol Arena non è stato un test realmente indicativo per determinare cosa possa essere Morgan nei possessi difensivi tra LBA ed Eurolega - alcuni possessi individuali contro Dimitrijevic e Flaccadori hanno sorpreso in positivo, così come la conferma di uno sforzo a rimbalzo sorprendente per un 188 cm x 82 kg come lui, ma il campione è troppo esiguo - per la mancanza dei "veri" Pajola e Hackett, le prime risposte concrete di Morgan in Virtus sono state più che positive. Alla faccia del "fortunello"...