Gli innesti dal mercato e quattro vittorie negli ultimi sei turni hanno cambiato le prospettive azzurre: ora più che mai coach Valli crede nella rimonta
di Raffaele Pappadà© IPA
Per risalire, dopo le undici sconfitte con cui ha iniziato il campionato, a Napoli serviva un vero e proprio atto di fede. Che il club ha tradotto nella rivoluzione con cui ha provato a rompere il sortilegio negativo che aveva fatto sprofondare in una voragine la squadra capace di vincere la Coppa Italia pochi mesi prima.
Via coach Milic per affidare a Giorgio Valli la squadra, rinforzata dal ritorno di due degli idoli di quella Coppa: Zubcic e Pullen.
Subito decisivi nel derby con Scafati per la prima vittoria, quella che ha spezzato il circuito negativo che stava azzerando le energie mentali della squadra.
Su quel successo Valli ha provato a improntare il cammino della squadra, mettendo a frutto anche le operazioni che il club aveva già chiuso a ottobre per porre rimedio a quella che sembrava una partenza zoppicante, che poi si è rivelata disastrosa.
Ben Bentil ha messo da subito a disposizione della causa talento ed esperienza ed Erick Green si è messo alle spalle i problemi fisici tornando determinante. Prima dai due ventelli consecutivi contro Varese e Tortona, poi 24 punti contro Sassari e quindi 25 messi a segno nell'ultima trasferta, a Treviso.
Dove Bentil non c'era più, dopo aver esercitato l'opzione di uscita dal contratto in caso di chiamata da un club di Eurolega (l'Asvel).
Al suo posto ci sarà John Egbunu, già in Italia nel 2021/22 con la canotta di Varese, ex Hapoel Gerusalemme, Asvel e Shangai.
Per continuare l'arrampicata Napoli avrà bisogno anche di lui, oltre che delle conferme di chi sta facendo bene: su tutti, Leonardo Totè, che sta mostrando grande continuità di rendimento (15 contro Bologna, 17 contro Sassari e 16 a Treviso nelle ultime tre).
Le quattro vittorie ottenute negli ultimi sei turni, oltre a dimostrare al campionato che Pangos e compagni sono tutto tranne che rassegnati, hanno cambiato aspetto alla classifica.
Dalla solitudine dei primi mesi, all'affollamento attuale: a quota 8, insieme a Napoli, ci sono Cremona, Scafati e Pistoia.
Una cornice molto diversa per continuare a credere all'impresa.