King James è assente, ma i suoi brillano coi 37 punti di Davis e i 36 di Hachimura. Nuggets ko contro Sacramento, Golden State si fa rimontare. Nuovo ko per Fontecchio e i Pistons
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L'Nba vive una notte concitata, con 13 partite in programma nella penultima tornata di gare prima dell'All-Star Game. Brillano i Boston Celtics, che travolgono i Nets (136-86) e consolidano il primato a Est, mentre vanno ko i Denver Nuggets: Sacramento si conferma la loro kryptonite. I Clippers rimontano Golden State, Lakers vincenti sui Jazz senza LeBron. Cadono i Pistons: 18 punti per Fontecchio. Vincono Miami, Phoenix, Orlando e Dallas.
GOLDEN STATE WARRIORS-LOS ANGELES CLIPPERS 125-130
Si interrompe a cinque la striscia di vittorie dei Golden State Warriors, che affondano dopo aver toccato il +14 nei primi istanti del quarto periodo: un parziale di 44-28 sancisce la rimonta dei Clippers, che vincono col punteggio di 144-128 nonostante l'espulsione di coach Tyronn Lue. Il trascinatore è James Harden, che chiude con 26 punti precedendo George (24) e Powell (21): l'uomo della vittoria è Russell Westbrook, che segna due dei suoi 15 punti coi liberi "regalati" da un fallo costosissimo di Klay Thompson. Sono in tutto sei i giocatori in doppia cifra per i Clippers, che si godono anche uno Zubac da 13 punti e 10 rimbalzi mantenendo il terzo posto a Ovest (35-17). Golden State invece è basata solamente su Steph Curry, che arriva a 41 punti e non riesce ad essere incisivo nel finale: le sue statistiche restano da sogno, con 15/31 dal campo e 9/19 da tre. Il solo Podziewski (25) si rivela alla sua altezza, con le prove sottotono di Kuminga (13) e Klay Thompson (12 con 1/9 da tre). I Warriors restano così decimi a Ovest (26-25).
DENVER NUGGETS-SACRAMENTO KINGS 98-102
Sacramento si conferma la kryptonite dei Denver Nuggets, sconfiggendoli per la seconda volta nel giro di cinque giorni e in rimonta. Dal 53-41 di metà gara per i Nuggets alla vittoria per 102-98 dei Kings, che si rivelano decisamente più efficaci nei due quarti finali, nonostante arrivino dalla trasferta di Phoenix. Gli ospiti ne portano solo tre in doppia cifra, ma questi ultimi decidono la gara: De'Aaron Fox segna 15 dei suoi 30 punti nell'ultimo periodo, precedendo Harrison Barnes (20) e un Sabonis da 20 punti, 13 rimbalzi e 7 assist. Il solo Gordon, con 25 punti e 15 rimbalzi, non riesce ad evitare il tonfo dei Nuggets: i campioni in carica beneficiano anche dei 19 punti di Porter Jr, ma non di Jokic. Il serbo disputa una prova incolore: 15 punti e 6/17 al tiro, senza impedire il terzo ko di fila dei Nuggets, ora quarti a Ovest (36-19). Restano ottavi invece i Kings con uno score di 31-23.
BOSTON CELTICS-BROOKLYN NETS 136-86
Non c'è partita per i Brooklyn Nets, che di fatto assistono da spettatori non paganti alla 100a vittoria in carriera di Joe Mazzulla, in una gara mai in discussione: gli ospiti mettono a referto solo 32 punti al giro di boa di metà gara, venendo letteralmente travolti da Boston. I Celtics non alzano mai il piede dall'acceleratore, chiudendo la seconda gara con uno scarto di 50 punti o più in stagione (dopo i 51 rifilati a Indiana): 136-86 il punteggio finale. Senza Jaylen Brown e Horford, i dominatori dell'Eastern Conference (43-12) ottengono ugualmente la sesta vittoria di fila: Pritchard (28) e White (27) i migliori, seguono Tatum (20) e Porzingis (15). Nei Nets, che restano in 11a posizione a Est (21-33), gli unici giocatori in doppia cifra sono Watford con 15 punti e un Mikal Bridges sottotono (10). Numeri che ben esemplificano una nettissima e inappellabile sconfitta.
ORLANDO MAGIC-NEW YORK KNICKS 118-100
New York parte fortissimo, ma non riesce a sopperire alle sue assenze. Senza Randle, Anunoby, DiVincenzo, Bogdanovic e Hartenstein gli ospiti affondano nel momento in cui effettuano le rotazioni e subiscono un parziale di 17-0 che è letale per loro. I Magic volano sul +10, tirando al 71% nei primi due quarti, toccano il +23 nell'ultimo periodo e vincono nettamente col punteggio di 118-100. L'assoluto trascinatore è un Paolo Banchero che legittima la sua chiamata per l'All-Star Game: 36 punti per l'italoamericano, che chiude con 15/20 dal campo e 6/10 da tre, aggiungendo al tutto 7 rimbalzi e 5 assist. Alle sue spalle Franz Wagner (21), che precede Anthony (11) e il fratello Mo (10). Nei Knicks brilla la stella di Jalen Brunson, con 20 dei suoi 33 punti realizzati in un primo quarto da 36-27 per gli ospiti, ma non gira tutta la squadra. il solo Achiuwa, con 23 punti e 14 rimbalzi, riesce ad aiutare l'All-Star. Vincono così i Magic, che agganciano Miami e Indiana al sesto posto a Est (30-25), dove i Clippers sono quarti nonostante le quattro sconfitte consecutive (33-22).
PHILADELPHIA 76ERS-MIAMI HEAT 104-109
Gli Heat trovano una vittoria fondamentale proprio nell'ultimo quarto, dopo un match equilibrato e vissuto sul filo dei punti: decisivo un parziale di 10-2 per capovolgere la situazione a proprio favore e sconfiggere 109-104 i rimaneggiati Sixers. Philaldelphia si aggrappa ai 30 punti di Tyrese Maxey e ai 22 punti di Buddy Hield (con 10 assist), ma non riesce ad evitare il ko: non bastano le prove in doppia cifra di Reed (18) e Ricky Council (13) ai 76ers, che restano così quinti a Est (32-22). Si avvicina a loro Miami, che fa parte del gruppetto delle seste (30-25) ed esulta per un'ottima prova di squadra: i 23 punti di Tyler Herro e Bam Adebayo, che vi aggiunge 14 rimbalzi, risultano decisivi. Alle loro spalle le buone prestazioni di Robinson (20), Highsmith (16) e Jaquez Jr. (12) sigillano la quarta vittoria nelle ultime cinque per gli Heat.
DALLAS MAVERICKS-SAN ANTONIO SPURS 116-93
Il derby texano viene vinto nettamente dai Mavericks, che rimontano uno svantaggio di -15 nel primo quarto e infilano la loro sesta vittoria consecutiva, complice un terzo quarto da 32-14 che risulta decisivo per il 116-93 finale. Non c'è storia in questa partita, che ha in Kyrie Irving il suo assoluto protagonista: l'All-Star di Dallas chiude con 34 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, precedendo Luka Doncic. Lo sloveno e Kyrie con percentuali stellari, con l'ex Real Madrid che sfiora la tripla doppia con 27 punti, 9 rimbalzi e 8 assist: per lui anche un dolore al collo, che lo costringe ad uscire e farsi trattare dai fisioterapisti a tre minuti dal termine. Alle loro spalle vanno in doppia cifra solo Hardy (13) e un Gafford da 10 punti e 10 rimbalzi, ma tanto basta a Dallas: sesto successo di fila e settimo posto in classifica a Ovest (32-23). Gli Spurs restano invece ultimissimi nella Western Conference (11-44), non sfruttando la prova da 26 punti di Wembanyama: il francese, supportato solo da Branham (19), affonda però nella ripresa segnando solo sei punti.
PHOENIX SUNS-DETROIT PISTONS 116-100
Succede di tutto a Phoenix, dove i primissimi minuti sono concitati. Isaiah Stewart e Drew Eubanks vengono a contatto nel tunnel dell'arena, col primo che avrebbe tirato un pugno al rivale dei Suns, poi Booker viene espulso per doppio tecnico dopo soli cinque minuti. Una mossa che potrebbe costare carissima ai padroni di casa, che invece toccano il +29 all'intervallo (70-41) grazie a un secondo quarto da 33-16 e non si voltano indietro, lasciando spazio ai rivali solo nell'ultimo periodo (17-31). Vincono così i Suns col punteggio di 116-100, consolidano il quinto posto a Ovest (33-22) e godendosi i 25 punti di Kevin Durant: quest'ultimo è il migliore precedendo Saben Lee (16), Gordon (13) e un Nurkic da 10 punti e 13 rimbalzi. Ai Pistons non bastano i 18 punti di Simone Fontecchio e i 14 di Ausar Thompson, in una prova con cinque giocatori in doppia cifra: l'azzurro tira al 7/15 con 2/7 da tre e 2/2 ai liberi, ma non riesce ad evitare il terzo ko consecutivo dei suoi, sempre ultimissimi a Est (8-46).
CLEVELAND CAVALIERS-CHICAGO BULLS 108-105
Riprende subito la marcia dei Cleveland Cavaliers, che arrivano alla pausa per l'All-Star Game con un ruolino di 18 vittorie nelle ultime 20 gare e il secondo posto nell'Eastern Conference (36-17): il 108-105 sui Bulls matura con una grande rimonta nell'ultimo quarto e un parziale di 37-29 in quel periodo. Il trascinatore nella risalita dal -17 è sempre Donovan Mitchell, che chiude con 30 punti davanti a Okoro (16) e Mobley (14), con Allen protagonista con 13 punti e 10 rimbalzi. Ai Bulls non bastano i 32 punti di Coby White, che sbaglia la tripla che avrebbe riconsegnato la parità a Chicago sulla sirena: alle sue spalle DeRozan (24), poi le prove sottotono di Dosunmu (12), Drummond (10+15 rimbalzi) e Caruso (10). Gli ospiti restano così noni a Est (26-29).
TORONTO RAPTORS-INDIANA PACERS 125-127
Nel suo primo ritorno da avversario a Toronto, Pascal Siakam non si limita a marcare visita: è lui l'Mvp della sfida e l'uomo che consegna la vittoria ai Pacers, col canestro del +3 a 25 secondi dal termine. Indiana rimonta così in un match equilibratissimo, vinto 127-125 con uno scarto di soli quattro punti nell'ultimo quarto, infliggendo un altro ko ai Raptors. Non bastano i 29 punti di Scottie Barnes, che sfiora la tripla doppia con 12 rimbazli e 8 assist, per evitare il tonfo dei canadesi: lo supportano Barrett (23) e Poltl (19), con Quickley fermo a quota 14 e sei giocatori in doppia cifra, ma arriva ugualmente il ko. Siakam è l'uomo decisivo e il top-scorer per Indiana, chiudendo con 23 punti davanti a un Haliburton da 21 punti e 12 assist, decisivo in una gara con sette giocatori in doppia cifra per i Pacers: buone prove per Jackson (15+11), Toppin (15), Nembhard (14), McDermott (13) e Sheppard (10). Indiana resta così sesta (30-25) a Est, dove i Raptors sono in 12a posizione (19-35).
UTAH JAZZ-LOS ANGELES LAKERS 122-138
L'assenza di LeBron James non fa male ai Los Angeles Lakers, che affondano i Jazz con un terzo quarto da 38-23 e conquistano un'agevole vittoria col punteggio di 138-122. Sono due gli assoluti trascinatori per la formazione losangelina, che si accende nella ripresa sotto la spinta di Anthony Davis: 37 punti e 15 rimbalzi per lui, che precede un Hachimura da 36 punti e firmatario del suo career high (21 punti nel primo tempo). Alle loro spalle brilla Austin Reaves (22), con Dinwiddie in doppia cifra al debutto (10 punti) e il record di assist di D'Angelo Russell: ne trova 17, a cui aggiunge 11 punti e 9 rimbalzi sfiorando la tripla doppia. I Lakers chiudono con sei giocatori in doppia cifra e consolidano il nono posto a Ovest (30-26), dove i Jazz sono undicesimi con tre ko di fila (26-29). Non bastano i 18 punti di Sexton, sommati ai 17 di Clarkson e ai 16 di Markkanen: manca un grande realizzatore a Utah, che si dimostra anche molto fragile in difesa. La scelta di cedere Simone Fontecchio, equilibratore della squadra, si sta rivelando deleteria.
MEMPHIS GRIZZLIES-HOUSTON ROCKETS 121-113
I Memphis Grizzlies ripartono dopo nove sconfitte consecutive e blindano la loro vittoria nel quarto periodo, che vede Jaren Jackson Jr. segnare 11 punti e trascinare i suoi al successo per 121-113 sui sempre più altalenanti Houston Rockets. La formazione ospite si rivela la seconda peggior squadra Nba in trasferta (5-21) e subisce la quinta sconfitta nel giro di sei gare, restando in 12a posizione a Ovest (24-30) proprio davanti ai rivali di stanotte (19-36). Non basta un quartetto da 19 punti: Sengun e Holiday vengono appaiati da Amen Thompson e Dillon Brooks, che aggiungono rispettivamente 12 e 10 rimbalzi. La difesa dei Rockets è tutt'altro che rocciosa e Memphis ne approfitta con un terzetto sugli scudi: GG Jackson chiude con 20 punti, precedendo Kennard (19) e Jackson (18) in una serata che vede i padroni di casa portarne sei in doppia cifra.
CHARLOTTE HORNETS-ATLANTA HAWKS 122-99
Mini-record per gli Charlotte Hornets, che per la prima volta in stagione trovano tre successi consecutivi e si allontanano dalle ultime due dell'Eastern Conference (13-41), sconfiggendo 122-99 gli Hawks. Il successo matura con un corposo allungo nella ripresa, dopo il +6 di metà gara: un terzo quarto da 35-25 consegna di fatto il successo ai padroni di casa, trasformati dalla trade deadline. I trascinatori, oltre a Brandon Miller (26) e Miles Bridges (17), sono proprio i neoacquisti: Tre Mann chiude con 21 punti, precedendo Grant Williams (15+10) e Micic (13), col solo Seth Curry (9) fuori dalla doppia cifra. Charlotte tiene Atlanta al 40% dal campo e contiene Dejounte Murray (13) e Trae Young, che chiude con 12 punti e 12 assist: questi ultimi tirano con percentuali sottotono (9/27) e il ko diventa inevitabile, nonostante i 21 punti di Hunter e i 19 con 12 rimbalzi di Johnson. Gli Hawks restano così decimi a Est: 24-31 il loro score.
NEW ORLEANS PELICANS-WASHINGTON WIZARDS 133-126
Successo fondamentale per i New Orleans Pelicans, che portano a casa una vittoria sudatissima per 133-126 e arrivano all'All-Star Game col secondo miglior record della loro storia: 33-22, meglio solo nel 2007-08 con 36 vittorie e 16 sconfitte. La partita è un ottovolante d'emozioni, coi Wizards che vanno sotto di otto punti all'intervallo lungo, ma rientrano ed effettuano un breve sorpasso, prima che Zion Williamson li ricacci indietro e infligga loro l'ottavo ko consecutivo. Proprio Zion è il top-scorer dei Pelicans, chiudendo con 36 punti, 6 rimbalzi e 8 assist e risultando decisivo nei due momenti chiave della gara: l'allungo nel secondo quarto (14-0) e lo strappo nel finale. New Orleans domina in area (74 punti contro 44) ed euslta per le ottime prove di McCollum (26) e Ingram (18), splendido cast di supporto in una squadra che ne porta sei in doppia cifra. Washington, di contro, non riesce ad esultare nonostante l'incredibile partita di Deni Avdija: l'israeliano chiude infatti con 43 punti e 15 rimbalzi, tirando 13/24 dal campo, 6/10 da tre e 11/13 ai liberi. Una prova d'autore che va a sommarsi ai 20 punti di Kispert e ai 19 di Poole, con Bagley III (14+10) e Tyus Jones (14+15 assist) ugualmente in doppia cifra, ma non basta per evitare il tonfo dei Wizards. Persiste dunque il loro penultimo posto a Est (9-45), mentre i Pelicans restano sesti a Ovest (33-22).