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Clamorosa protesta dei giocatori per i fatti di Kenosha: saltano anche Houston-Oklahoma City e Los Angeles Lakers-Portland
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A tre mesi dalla morte di George Floyd, il caso Jacob Blake riaccende le proteste antirazziste negli Usa coinvolgendo i campioni della Nba nella bolla di Orlando. A pochi minuti dall'inizio di gara-5 tra Milwaukee e Orlando, i giocatori dei Bucks hanno deciso di boicottare la partita, rifiutandosi di scendere in campo e innescando un effetto domino che ha poi portato allo stop di tutti gli altri match dei playoff in programma nella serata (Houston Rockets-Oklahoma City Thunder e Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers).
Una decisione clamorosa dopo quanto successo a Kenosha, dove un 29enne di colore è stato ferito gravemente dopo essere stato colpito alla schiena da sette colpi di pistola esplosi da un poliziotto. La Nba ha annunciato che le tre partite previste sono state rimandate a data da destinarsi, ma non sono state cancellate.
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"SOSTENIAMO I GIOCATORI AL 100%"
La scelta dei Bucks ha trovato anche l'appoggio di Alex Lasry, vicepresidente e figlio del coproprietario dei Bucks: "Alcuni valori sono più grandi del basket - ha twittato Lasry- La posizione assunta oggi dai giocatori e dall'organizzazione dimostra che siamo stufi. Quando è troppo, è troppo. Il cambiamento deve avvenire. Sono incredibilmente orgoglioso dei nostri ragazzi e siamo al 100% con i nostri giocatori pronti ad assisterli e a portare avanti un vero cambiamento".
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