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Nba: Cleveland e Oklahoma non si fermano, 14a di fila per i Thunder. LeBron James da sogno

I Cavs regolano Dallas, priva di Doncic e Irving, Okc ha la meglio sui Knicks. Invariata la leadership nella Conference, vincono Lakers e Spurs

04 Gen 2025 - 09:07
 © Getty Images

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La notte dell'Nba sorride alle leader di Conference. Shai Gilgeous-Alexander trascina gli Oklahoma City Thunder alla 14a sinfonia consecutiva, rimontando e sconfiggendo 117-107 i Knicks, mentre Cleveland (9a di fila) regola Dallas (134-122). Tutto invariato in vetta, mentre Lakers e Spurs risalgono la china: Wembanyama regola Jokic. Vincono Celtics e Magic, ko per Memphis. Si sblocca New Orleans: 50 punti per McCollum e Washington va ko.

Nella notte italiana intanto, LeBron James ha scritto un'altra pagina di storia del basket Nba: il 40enne ha battuto il record di Michael Jordan per le partite da almeno 30 punti, nel corso del match vinto dai suoi Los Angeles Lakers su Atlanta. James ha raggiunto almeno 30 punti nella stagione regolare per la 563esima volta nella sua carriera, battendo il record stabilito da Jordan nel 2003. Jordan aveva stabilito il record in 1.072 partite in 15 stagioni, mentre James lo ha battuto nella sua 1.523esima presenza in 22 stagioni.

DALLAS MAVERICKS-CLEVELAND CAVALIERS 122-134

Non si ferma più la marcia dei Cleveland Cavaliers, che continuano a consolidare la propria leadership a Est: nono successo di fila, sconfiggendo 134-122 e dominando contro i Mavericks, e primo posto con 30 vittorie e 4 sconfitte (miglior record Nba). Senza Doncic e Irving Dallas è poca cosa, dunque non c'è storia nel match, che vede i Cavs decollare sul +16 a metà gara e non guardarsi mai indietro. La grande firma è quella di Evan Mobley, che sale a quota 34 punti e 10 assist in neanche mezz'ora di gioco, in una formazione che ne porta sette in doppia cifra: bene LeVert (17) e Garland (16), ma anche Mitchell e Niang con 15 punti a testa. Nelle fila dei Mavs il migliore a sorpresa è Quentin Grimes con 26 punti, ma il contributo della panchina è esiguo: Hardy (17) e Klay Thompson (16) i migliori degli altri, ma Dallas non regge il colpo. Quarto ko di fila e sesto posto a Ovest per la formazione di casa (20-15). 

OKLAHOMA CITY THUNDER-NEW YORK KNICKS 117-107

Inarrestabili anche gli Oklahoma City Thunder, sempre più leader a Ovest (29-5) dopo la 14a vittoria consecutiva: 117-107 sui Knicks. Un dato che non deve ingannare, perché la sfida è stata sudatissima per i padroni della Western Conference. Sotto di 12 punti a metà gara e ancora reduci da uno svantaggio in doppia cifra nel terzo quarto, i Thunder la ribaltano nell'ultimo periodo:, sorpasso a quattro minuti dal termine e vittoria di dieci punti, grazie a un parziale di 37-19. Il trascinatore è sempre Shai Gilgeous-Alexander con 33 punti, precedendo Jalen Williams (20) e Aaron Wiggins (19 punti, 15 nell'ultimo quarto), in una squadra che non è totalmente dipendente dal canadese, ma ne ha bisogno per riaccendere la miccia nel finale. Nulla da fare invece per i Knicks che, dopo un'ottima gara offensiva, pagano le rotazioni ridotte di Thibodeau e si spengono: Bridges il migliore con 24 punti davanti a Brunson (22), Anunoby (20) e Hart (19). Numeri che non bastano, insieme alla doppia doppia di Towns (17 punti e 22 rimbalzi), per evitare il primo ko nelle ultime dieci e mantenersi al terzo posto nell'Eastern Conference (24-11).

HOUSTON ROCKETS-BOSTON CELTICS 86-109

Contro l'ottima Houston vista sin qui non ci sono difficoltà per i Boston Celtics che, pur senza Jaylen Brown, forniscono una prova di forza da campioni in carica. Termina 109-86 in Texas e, da metà gara in poi, non c'è storia: il vantaggio decolla in doppia cifra e i Celtics consolidano ulteriormente il loro secondo posto a Est (26-9) col terzo successo consecutivo. Merito di Derrick White, che con 23 punti e 6/12 da tre è il top-scorer dei suoi, precedendo la coppia Tatum-Pritchard a quota 20. Non bastano i 27 punti di Jalen Green ai Rockets, che trovano un contributo esiguo da Sengun (14) e pagano una serataccia che li vede tirare al 36.4% di squadra. Gli uomini di Ime Udoka non sembrano mai in grado di vincere e si arrendono, mantenendo comunque la terza posizione a Ovest (22-12).  

SACRAMENTO KINGS-MEMPHIS GRIZZLIES 138-133

Senza Ja Morant è tutto più difficile per i Memphis Grizzlies, che cadono contro la rediviva Sacramento: terzo successo di fila per i Kings, che conquistano la battaglia punto a punto nel finale col punteggio di 138-133. L'ottima partenza e il +14 iniziale per i padroni di casa sono decisivi nell'economia della gara, con Memphis che rincorre costantemente e abbozza senza esito la rimonta vincente. Non bastano i 30 punti del rookie Jayson Wells (11/16 dal campo), sommati alle ottime prove individuali di Jackson Jr. (28) e Bane (22), per evitare la sconfitta: sottotono Edey, che si ferma a quota 9. Memphis resta seconda a Ovest (23-12), mentre Sacramento consolida la sua 12a posizione (16-19) e prova a rilanciarsi quantomeno nei play-in. Decisivi Monk (31) e DeRozan (29), ottimo anche il contributo di Fox (23) e Sabonis (17+10). 

LOS ANGELES LAKERS-ATLANTA HAWKS 119-102

I Lakers controllano il ritmo della partita e non fanno mai alzare la testa agli Hawks, che vengono dominati e si arrendono col punteggio di 119-102. Questo è il verdetto della Crypto.com Arena, che assiste al successo dei gialloviola e li vede scalare fino al quarto posto nella Western Conference (20-14), sulle ali di uno splendido 40enne: LeBron James è il top-scorer con 30 punti e 13/20 al tiro, precedendo Reaves (20) e Davis, che chiude con 18 punti e 19 rimbalzi. Buono anche il contributo di Hachimura e Knecht, con 13 punti a testa nella squadra di un JJ Redick esultante. King James supera Michael Jordan per gare da 30 o più punti e Dirk Nowitski per gare giocate in regular division, confermandosi intramontabile, mentre gli Hawks subiscono la seconda sconfitta consecutiva: Young (33) e Johnson (19) non bastano, Atlanta scivola in 7a posizione a Est, 18-17 il suo score. 

DENVER NUGGETS-SAN ANTONIO SPURS 110-113

La sfida generazionale tra Victor Wembanyama e Nikola Jokic non premia l'Mvp della scorsa stagione, che cade al fotofinish: Denver sembra mettere in ghiaccio la gara nel terzo quarto, dopo aver rimontato dal -8 di metà gara, ma si disunisce nel finale e subisce un parziale (decisivo) di 10-2. San Antonio riesce così a spuntarla per 113-110, trascinata proprio da Wemby: il francese chiude con 35 punti e 15 rimbalzi, precedendo i talentuosi compagni Vassell (18) e Keldon Johnson (16), ma anche un discreto Champagnie (15). Gli Spurs sono ottavi a Ovest (18-16), dove Denver è 5a (19-14). Questa volta non basta la super-prestazione di Nikola Jokic, che termina la sua gara con 41 punti e 18 rimbalzi, sfiorando la tripla doppia con nove assist a referto. Solo Porter Jr (22) gli dà manforte e i Nuggets, sconsolati, devono arrendersi al ko interno. Con Jokic che viene stoppato da Wembanyama nell'azione del potenziale pari. 

TORONTO RAPTORS-ORLANDO MAGIC 97-106

I rimaneggiati Orlando Magic, tuttora privi di Paolo Banchero e Franz Wagner, subiscono un nuovo infortunio (Suggs) e riescono comunque a spuntarla: 106-97 contro i Toronto Raptors, terzultima forza nell'Eastern Conference (8-27). I canadesi vengono subito spinti a distanza di sicurezza e, dopo il -20 nel terzo quarto, si limitano ad accorciare nel purissimo garbage time del finale. Poltl (25 punti e 11/12 al tiro) e Barnes (20) disputano delle ottime sfide ma non c'è nulla da fare per i Raptors, che vivono l'ennesima serataccia di una stagione da dimenticare. Orlando, di contro, resta quarta a Est (21-15) e si gode la crescita del rookie Tristan Da Silva: 25 punti per trascinare la squadra, precedendo il buon contributo di Caldwell-Pope (15). Doppia doppia per Bitadze da 11 punti e 13 assist: è anche lui un fattore nel successo odierno. 

DETROIT PISTONS-CHARLOTTE HORNETS 98-94

I Pistons non possono schierare Simone Fontecchio, ma mettono a referto il secondo successo consecutivo. Merito di quella rimonta nel terzo quarto che, con un parziale di 32-17, consente ai padroni di casa di cancellare il -13 di metà gara. Finisce 98-94 per Detroit, che pesca dal cilindro il miglior Tobias Harris della stagione: 24 punti e 10 rimbalzi per precedere Cade Cunningham (18) e un discreto Jalen Duren, che termina in doppia doppia con 10 punti e 14 rimbalzi. Senza LaMelo Ball e Brandon Miller, invece, gli Hornets affondano e subiscono il nono ko di fila: è penultimo posto a Est (7-26), non bastano le ottime prove di Miles Bridges (20) e Mark Williams (18). Charlotte prosegue nel suo personalissimo passo del gambero, dopo un buon avvio di stagione. 

NEW ORLEANS PELICANS-WASHINGTON WIZARDS 132-120

I New Orleans Pelicans si bloccano e, dopo nove sconfitte di fila, centrano il primo successo: è 132-120 sui Washington Wizards nella sfida tra le ultime di Conference, che premia il fanalino di coda a Ovest (6-29). I Wizards tornano subito a riassaporare la sconfitta dopo il successo ottenuto qualche ora fa e non riescono ad aggrapparsi a Jordan Poole, top-scorer dei suoi con 26 punti davanti a Sarr (19) e Brogdon (16). Confermato dunque l'ultimissimo posto nell'Eastern Conference (6-26), mentre New Orleans si regala un sorriso. Merito principalmente di CJ McCollum, che pareggia il suo career-high opo sei anni: 50 punti e una prova da fuoriclasse per lui, risolutivo in una gara che vede andare in doppia cifra anche Murphy (17) e il candidato al premio di rookie dell'anno Yves Missi (12 punti e 11 rimbalzi).

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