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Nba: Curry domina Westbrook, San Antonio vince l'ottava gara consecutiva

Steph chiude con 33 punti e trascina Golden State al 110-88 sul campo di Okc. Gli Spurs battono Portland 108-103: per Belinelli 11 punti

17 Mar 2019 - 08:52

Nel big match della notte Nba, i Golden State Warriors schiantano Oklahoma per 110-88: Stephen Curry realizza 33 punti e stravince il confronto personale con Russell Westbrook, che chiude a 7. San Antonio infila l'ottava vittoria di fila: Portland, complice anche l'infortunio di CJ McCollum, è battuta 108-103. Marco Belinelli chiude con 11 punti. Denver batte Indiana 102-100. Boston supera Atlanta 129-120: Hawyard torna in campo ma esce per uno stiramento.

OKLAHOMA CITY THUNDER-GOLDEN STATE WARRIORS 88-110
Stephen Curry è in versione playoff, e trascina Golden State (47-21) a una vittoria nettissima in casa Okc. Il numero 30 mette subito in chiaro le cose, realizzando 14 punti nel primo quarto, aumentando il bottino ai 19 del primo tempo e ai 33 totali. Decisivi anche gli 11 punti segnati nel terzo quarto, che portano Golden State avanti sull'87-71 che difatti chiude i giochi dopo 36'. La prestazione di Okc (42-28) è nei numeri di Russell Westbrook: sette punti, 2/16 dal campo e tutte le triple sbagliate. Per il numero 0 anche un contatto di frustrazione con Thompson (23 punti), che non reagisce. Okc tira con il 32.3% dal campo: è la percentuale più bassa della stagione. Non sorprende che GS conduca nel primo tempo 64-46, nonostante l'assenza di Durant. Okc ha un moto d'orgoglio nel terzo quarto, con 11 punti di Paul George (in totale fanno 29). A Ovest, GS prima, Okc quinta.

SAN ANTONIO SPURS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 108-103
Si allunga a otto la striscia positiva degli Spurs, che battono anche Portland. Per la 22esima stagione consecutiva i texani (41-29) hanno un record vincente. Importanti i 21 punti e gli otto rimbalzi di DeMar DeRozan, a cui si aggiungono sei giocatori in doppia cifra. Per Belinelli 11 punti, con 4/7 dal campo, in 27 minuti. A Portland (42-27), avanti 50-48 all'intervallo, non bastano i 34 punti di Damian Lillard e i 24 di Jusuf Nurkic, dominante nel pitturato con 16 rimbalzi, anche perché CJ McCollum a inizio terzo quarto esce dolorante dal parquet per infortunio alla gamba sinistra. E così San Antonio allunga nell'ultima frazione grazie anche ai nove punti di Bryn Forbes, autore di due triple importanti che portano i padroni di casa sul 98-92 a 3' dal termine. Il gap viene gestito fino al 108-103 finale. A Ovest, San Antonio sesta a una gara da Okc. Portland quarta.

DENVER NUGGETS-INDIANA PACERS 102-100
Denver (46-22) fa di tutto per perdere contro Indiana, ma alla fine la spunta 102-100. La squadra di Mike Malone riemerge da un -18 nel secondo quarto, prima di piazzare un parziale di 15-3 in chiusura di primo tempo. Si va negli spogliatoi sul 60-57 per gli ospiti. I Nuggets mettono il naso avanti e sembrano gestire la gara, poi, sul +7 con meno di tre minuti da giocare, Nikola Jokic (27 punti) si fa espellere per proteste che riapre il match. Indiana (44-26) infila un break di 11-4 e impatta la partita sul 100-100. Un canestro in penetrazione a 7" dalla fine di Paul Millsap vale il 102-100. Decisivo e definitivo, perché il tentativo di Bogdanovic (16 punti) finisce sul secondo ferro e decreta la sconfitta per gli ospiti, la sesta nelle ultime dieci. In classifica, Indiana quarta a Est, mentre Denver, seconda a Ovest, è a una vittoria dalla post-season.

BOSTON CELTICS-ATLANTA HAWKS 129-120
Boston batte Atlanta, ma fatica ad avere la meglio su una squadra a -25 nel terzo quarto. I Celtics (43-27) realizzano 74 punti nel primo tempo e vanno all'intervallo sul +12. Il gap si allarga di quasi il doppio, ma gli Hawks recuperano con Trae Young, John Collins (20 punti) e Vince Carter (16 in 20 minuti). Marcus Smart difende ottimamente su Young, con cinque recuperi in una partita in cui a tabellone segna 16 punti e nove assist. Irving neutralizza l'ultimo tentativo di Atlanta (24-46) e sfiora la seconda tripla doppia di fila. Tra i Celtics da segnalare la sfortuna di Gordon Hayward, che torna dall'infortunio per meno di un minuto, perché deve uscire dopo un colpo contro la spalla sinistra di Collins. Il primo responso parla di stiramento al collo. Boston quinta ad Est.

UTAH JAZZ-BROOKLYN NETS 114-98
Prima della partita, giocatori e staff delle due squadre indossano una maglietta contro il razzismo, contenente una citazione di Fred Hampton ("Non combatti il razzismo con il razzismo, ma con la solidarietà"), dopo il caso-Westbrook. Sul finire della prima frazione, Utah (40-29) trova un parziale di 17-2, poi replicato da un 12-2 che porta il punteggio sul 40-23. I Nets (36-35) tirano con il 29% dal campo nel primo tempo, i Jazz raggiungono anche il +20 prima dell'intervallo (chiuso sul 59-42) e il +26 nella terza frazione. Tra i padroni di casa il migliore è Mitchell (24 punti) ma da sottolineare è la prestazione di Gobert, che trova la 55esima doppia stagionale (23 punti e 17 rimbalzi) nonostante l'influenza. A Brooklyn non bastano i 22 punti di Dinwiddie, Utah trova la terza vittoria consecutiva ed è settima a Ovest. Stessa posizione per i Nets a Est.

NEW ORLEANS PELICANS-PHOENIX SUNS 136-138 (OT)
Partita che si risolve nel più imprevedibile dei modi allo Smoothie King Center. La partita è indirizzata verso il secondo overtime, dopo che una tripla di Josh Jackson era valsa il 136 pari. Sul cronometro manca poco più di 1". Coach Gentry chiama un time-out che non ha e provoca un fallo tecnico che porta Devin Booker alla lunetta. Phoenix (17-54) ringrazia, Booker realizza 40 punti e 13 assist. Tra gli ospiti grande anche la prova di Kelly Oubre Jr. con 32 punti. Ai Pelicans (30-42) non basta la tripla doppia (la quarta consecutiva) di Elfrid Payton: 16 punti, 16 assist e 13 rimbalzi. Randle realizza 21 punti e 11 rimbalzi, mentre Davis gioca 22 minuti mettendo a referto 15 punti. Per Phoenix è la quinta vittoria in otto gare: troppo tardi per i Suns, fuori dai playoff. Stesso verdetto per i Pelicans, per i quali si attende la certezza matematica.

DALLAS MAVERICKS-CLEVELAND CAVALIERS 121-116
Dallas interrompe la striscia di sette sconfitte consecutive, battendo Cleveland. Ma il pubblico dell'American Airlines Center è tutto per Dirk Nowitzki, tornato in campo nell'ultimo quarto per superare Wilt Chamberlain al sesto posto della classifica all-time per punti realizzati. Il tedesco (14 punti) non riesce nell'intento ma adesso è a sole tre lunghezze da un altro pezzo di storia. Dirk sbaglia i suoi ultimi cinque tiri, il pubblico comunque gli riserva una standing ovation. Assente Doncic per infortunio, Dallas si affida a Hardaway Jr. (22 punti) e a un attacco equilibrato (sette giocatori su nove in doppia cifra) per avere la meglio su una Cleveland che fa poco per vincere (avanti solo nel primo quarto, sotto 66-57 all'intervallo e dietro anche di 21 nella ripresa). Tra gli ospiti il migliore è Sexton con 28 punti.

WASHINGTON WIZARDS-MEMPHIS GRIZZLIES 135-128
Washington vince contro Memphis grazie soprattutto ai 40 punti (ed è la seconda volta consecutiva) di Bradley Beal, che dal campo fa 12/17 e realizza nove triple (career-high). Archiviata la sconfitta pesante in ottica playoff contro Charlotte. Partita con alte percentuali realizzative sin dall'inizio: all'intervallo è 71-69 per Memphis. La differenza viene fatta nella ripresa, in particolare nell'ultima frazione, quando i Grizzlies abbassano le percentuali di realizzazione. Beal con una tripla e un layup porta i Wizards (30-40) sul 121-114 a 6' dalla fine e indirizza il match dalla parte di Washington. Memphis (28-42) risponde con Valanciunas e Conley e riducono il gap fino al 131-128, ma è troppo tardi. I liberi di Parker mettono la pietra tombale al match: finisce 135-128. I Wizards sperano ancora nella post-season, ma le speranze sono basse.

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