Golden State si impone 117-99 in casa dei Nets con 37 punti del fenomeno degli Warriors, i Jazz e i Clippers stendono Philadelphia e San Antonio
Nella notte Nba, i Golden State Warriors vincono 117-99 il big match contro i Brooklyn Nets e restano in vetta alla Western Conference in una serata in cui brilla ancora la stella di Steph Curry, che con 9 triple e 37 punti piega Harden (24), Durant (19) e compagni. Gioiscono anche gli Utah Jazz e i Los Angeles Clippers, che superano rispettivamente i Philadelphia 76ers (120-85) e i San Antonio Spurs (106-92 con 34 punti di Paul George).
BROOKLYN NETS-GOLDEN STATE WARRIORS 99-117
Il big match tra i Brooklyn Nets di Kevin Durant e James Harden e i Golden State Warriors di Stephen Curry va alla capolista della Western Conference, che reagisce dopo il ko di Charlotte e resta in testa ad Ovest, costringendo la formazione di Nash al quinto ko in quindici partite. Nel primo tempo, va in scena una sfida equilibrata: da una parte, KD e il Barba, a suon di triple e conclusioni da dentro l'area, spingono Brooklyn, mentre dall'altra parte Curry manda a segno tutte le sue prime quattro conclusioni dall'arco e Wiggins realizza 13 dei suoi 19 punti totali soltanto nel secondo quarto. Proprio il tiro da tre del canadese sulla sirena vale il 63-58 in favore della formazione di Kerr all'intervallo lungo. Il terzo periodo decide il match: netto 35-18 nel quale sale nuovamente in cattedra nuovamente, accompagnato da Green e Iguodala. Golden State si porta sul 98-76 prima dei 12 minuti conclusivi: Nash alza bandiera bianca e toglie Durant e Harden, mentre gli ospiti raggiungono addirittura il +28 (113-85) prima di tirare i remi in barca. Finisce 117-99, con un super Steph Curry: 37 punti, 9 triple su 14 (superata quota 2900 in carriera), 12/19 al tiro, con 7 rimbalzi e 5 assist. Brooklyn, invece, paga una serata non esaltante di Kevin Durant, che pur realizzando 19 punti chiude con un pessimo 6/19 al tiro e un 2/6 dall'arco, la stessa media di Harden che ne mette a referto 24. Gli Warriors restano così primi ad Ovest: lo score è ora di 12-3.
LOS ANGELES CLIPPERS-SAN ANTONIO SPURS 106-92
Allo Staples Center, i Clippers battono 106-92 gli Spurs e ripartono dopo il ko interno contro i Chicago Bulls, restando al quarto posto insieme a Utah e Denver. Los Angeles chiude l'intervallo lungo avanti solo di 4 punti (57-53), poi scappa via a fine terzo periodo, passando dal 69-69 all'83-71 e lasciando la formazione di Popovich a -12. Negli ultimi 12 minuti, San Antonio riesce solo a riportarsi a -9 (99-90), poi cede 106-92. Trascinatore assoluto dei Clippers è ancora una volta Paul George, protagonista con 34 punti, 9 rimbalzi e 4 assist: numeri che aiutano Los Angeles a vincere la sfida nonostante medie al tiro non vertiginose: 10/24 in totale e 2/9 dall'arco, ma con 12 liberi a segno su 13. Il resto del quintetto fa il suo: Jackson chiude con 21 punti, con Boston e Bledsoe rispettivamente a quota 13 e 11. Dall'altra parte, a tentare di far risalire gli Spurs è Dejounte Murray, vicinissimo alla seconda tripla doppia consecutiva dopo quella centrata contro i Lakers: 26 punti, 12 rimbalzi e 9 assist, con 12 conclusioni realizzate sulle 21 prese. White, Johnson e Young, invece, toccano quota 19, 10 e 10 punti. Statistiche che non evitano il decimo ko in quattordici partite per gli Spurs, terzultimi ad Ovest.
UTAH JAZZ-PHILADELPHIA 76ERS 120-85
Utah torna alla vittoria dopo due sconfitte consecutive e migliora il suo score: 9-5, lo stesso dei Clippers e di Denver. Il 120-85 di Salt Lake matura soprattutto nella fase centrale del match: i parziali di 33-19 e 34 19 regalano ai Jazz un vantaggio tanto ampio quanto decisivo, con la gara che di fatto si chiude con un periodo d'anticipo. Negli ultimi 12 minuti, inoltre, i padroni di casa non abbassano i ritmi e aumentano il distacco, che a fine gara si assesta sul +35. Utah chiude con sei giocatori in doppia cifra: il top scorer della partita è Bogdanovic con 27 punti e 5/7 dall'arco, mentre Clarkson ne realizza 20 con 8/20 al tiro. Gobert chiude in doppia doppia con 15 punti e 17 rimbalzi, mentre Conley e Donovan Mitchell chiudono a quota 13 con Whiteside a 10. I 76ers, ancora senza Embiid, faticano a far punti: gli unici che superano i 10 punti sono Milton (18), Maxey (16) e Tobias Harris (12).