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Nba: Denver vince ancora, Dallas ancora ko nonostante Doncic e Irving

Kyrie (36) e lo sloveno (33) mettono a referto 69 punti, ma i Mavs vanno ko contro Minnesota. Nuggets ok contro Miami, cadono Lakers e Nets. 22 punti e vittoria per Banchero

14 Feb 2023 - 09:05
 © Getty Images

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Prosegue la marcia dei Denver Nuggets, che mettono a referto la 40a vittoria stagionale regolando gli Heat (112-108) con 27 punti di Jokic. Non bastano le super-prestazioni di Irving (36) e Doncic (33), invece, ai Dallas Mavericks: arriva la sconfitta contro i Timberwolves (124-121). Cadono i Lakers senza LeBron, Nets ko nel derby contro i Knicks. Sorride Paolo Banchero: con 22 punti è il top-scorer nella vittoria dei Magic sui Bulls (100-91). 

MIAMI HEAT-DENVER NUGGETS 108-112
Prosegue la marcia dei Denver Nuggets, che raggiungono quota 40 vittorie stagionali sconfiggendo di misura i Miami Heat. Il trascinatore, in una sfida che vede i Nuggets rimontare dopo lo svantaggio del primo quarto (36-27) e mantenere sempre un piccolo margine di sicurezza, è ancora Nikola Jokic. Niente tripla doppia per il serbo, ma arrivano 27 punti con 12 rimbalzi e 8 assist, 12/14 dal campo per lui. Lo supportano Porter Jr. (17) e Brown (16), mentre agli Heat non bastano i 24 punti di Butler e una buonissima prestazione di squadra: Strus firma 23 punti, Adebayo ne mette a referto 19. Arriva però un'altra sconfitta, che non intacca il sesto posto di Miami nell'Eastern Conference (32-26). Nuggets sempre primi a Ovest (40-18). 

PHILADELPHIA 76ERS-HOUSTON ROCKETS 123-104
Dominio dei Sixers contro Houston, che oppone resistenza solo nel primo quarto (32-29), per poi essere ricacciata sul -7 a metà partita e sul -12 al termine del terzo quarto. I Rockets non riescono a difendersi dai Sixers, lasciati al 56% al tiro, e perdono la sesta gara di fila. Non basta un ottimo Jalen Green, autore di 29 punti, per evitare la sconfitta. Troppo forte Philadelphia, che viene trascinata dalle sue stelle: 29 punti con 10 assist per Harden, 23 punti per Embiid e 26 punti dalla panchina per Maxey (4/8 da tre). I Sixers restano così terzi a Est con 37 vittorie e 19 ko, Houston ultima a Ovest 13-44). 

CLEVELAND CAVALIERS-SAN ANTONIO SPURS 117-109
Settima vittoria consecutiva per i Cleveland Cavaliers, che continuano a scalare la classifica a Est: ora sono quarti con 38 vittorie e 22 ko, dopo una gara dominata. I San Antonio Spurs, infatti, non oppongono praticamente resistenza: a metà partita siamo già sul +16 (65-49) e nella ripresa arriva solo un abbozzo di reazione che porta al -8 finale. Il trascinatore dei Cavs è Donovan Mitchell, con la bellezza di 41 punti e un significativo 16/26 al tiro, ma forniscono ottime prestazioni anche Allen (17) e Mobley (15), con 11 e 10 rimbalzi ciascuno. Per gli Spurs, da rilevare solo i 25 punti di Keldon Johnson, unica luce di uno dei fanalini di coda dell'Nba. San Antonio subisce infatti la 13a sconfitta consecutiva, eguagliando il record negativo della franchigia, e resta penultima a Ovest (14-44). 

DALLAS MAVERICKS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 121-124
Non bastano le prove magistrali di Irving e Doncic ad evitare la sconfitta dei Dallas Mavericks, che sembrano avere perso compattezza e fiducia nel loro gioco collettivo. La sfida contro i Minnesota Timberwolves lo dimostra nella sua interezza, coi Mavs che vanno sul -11 a metà partita (65-54) e sul -18 al termine del terzo quarto (100-82), prima di sfiorare la clamorosa rimonta nel finale. Il quarto periodo di Kyrie Irving, in particolare, è clamoroso: 26 dei suoi 36 punti arrivano proprio in quel periodo, ma non bastano per evitare il ko. Così come non bastano i 33 punti con 12 rimbalzi e 6 assist per Doncic, con un totale di 69 punti per le due stelle di Dallas, che ancora non vedono la vittoria dalla nascita del loro sodalizio, dopo la trade di qualche giorno fa. Sorride invece Anthony Edwards, che mette insieme una prestazione da All-Star e trascina i T'Wolves coi suoi 32 punti, venendo ben coadiuvato da Gobert (21) e McDaniels (19). Trionfa Minnesota con un margine risicato ed è ottava a Ovest (31-29), Mavs quinti di Conference con 31 vittorie e 28 ko. 

NEW YORK KNICKS-BROOKLYN NETS 124-106
Il derby di New York va ai Knicks, che interrompono una serie negativa di nove sconfitte contro i rivali di Brooklyn. Lo scatto decisivo avviene nel terzo quarto, col +10 che indirizza la partita, e l'ultimo periodo è in discesa per New York. I trascinatori dei Knicks sono gli ex compagni di squadra nel college di Villanova, che sembrano essersi ritrovati e avere una grande intesa: 40 punti per Jalen Brunson e 27 per Josh Hart, a cui si sommano i 18 di Randle che va in doppia doppia. I Nets, decimati dalle trade, si aggrappano ai 28 punti di Dinwiddie e a una buona prestazione collettiva, ma vengono sconfitti. Ora sono quinti a Est con 33 vittorie e 24 ko, ma rischiano di precipitare in classifica. Potrebbero approfittarne proprio i Knicks, settimi di Conference (32-27). 

GOLDEN STATE WARRIORS-WASHINGTON WIZARDS 135-126
L'assenza di Steph Curry prosegue, ma Golden State ottiene un'importante vittoria contro i Wizards, che danno battaglia nel primo quarto (29-39) e subiscono la rimonta nei successivi periodi fino alla sconfitta finale. Il trascinatore, per i Warriors, è un ritrovato Andrew Wiggins: dopo tante prestazioni deludenti, per lui 29 punti con 7 rimbalzi e 4 assist. Buona prestazione anche per Klay Thompson con 27 punti, e Golden State può così festeggiare un successo che la porta al nono posto a Ovest con 29 vittorie e 28 ko. Per Washington, ancora priva di Kuzma, ci sono le grandi prestazioni di Porzingis e Beal, autori di 34 e 33 punti. Non basta il grande rendimento delle due stelle per risollevare una prestazione deludente di tutto il quintetto (nessun altro in doppia cifra), che vale la sconfitta per i Wizards, ora decimi a Est (26-30). 

OKLAHOMA CITY THUNDER-NEW ORLEANS PELICANS 100-103
I Pelicans devono fare a meno di Williamson e McCollum, ma passano sul campo di Oklahoma con un finale-thrilling: in una sfida vissuta sempre sul filo del rasoio, Isaiah Joe sbaglia infatti la tripla del pari sulla sirena. Per lui 16 punti e l'errore decisivo, in una sfida che vede Shai Gilgeous-Alexander metterne a referto 24 e Jalen Williams rispondere con 22. Prestazioni che non bastano ad Okc per evitare la sconfitta, vista la grande serata di Brandon Ingram: 34 punti complessivi, 23 nel primo tempo a firmare il +20 iniziale dei Pelicans. Una prestazione fenomenale che vale la vittoria per New Orleans, che torna a scalare la classifica ed è settima a Ovest (30-28). 12° posto, invece, per Oklahoma con 27 vittorie e 29 ko. 

PORTLAND TRAIL BLAZERS-LOS ANGELES LAKERS 127-115
Terza gara di fila senza LeBron James, e i Los Angeles Lakers mettono a referto un'altra sconfitta. Troppo forti e troppo in condizione i Portland Trail Blazers, che chiudono il primo tempo sul +19 (65-46) e si rendono di fatto imprendibili in una serata da 23 triple. Ai Lakers non bastano i 19 punti di Anthony Davis e i 16 di D'Angelo Russell, così come i 22 dalla panchina di Malik Beasley, per evitare l'ennesimo ko stagionale. Damian Lillard è infatti incontenibile e la difesa losangelina non riesce a trovare nessuna contromisura, subendo ben 40 punti dalla stella di Portland, che mette a segno otto triple su 14 tentativi. Doppia cifra anche per Simons, Thybulle e Sharpe nella vittoria dei Trail Blazers, ora 11mi a Ovest (28-29). I Lakers mantengono il 13° posto con 26 vittorie e 32 ko. 

INDIANA PACERS-UTAH JAZZ 117-123
Successo all'ultimo respiro per gli Utah Jazz, che sconfiggono i Pacers in un ultimo quarto nel cardiopalma. L'uomo decisivo per il +6 finale è Jordan Clarkson, che realizza i canestri della vittoria e mette a referto la bellezza di 29 punti con 6/8 dall'arco. 29 punti e 11 rimbalzi, invece, per Lauri Markkanen nella sfida che vede un buon minutaggio per Simone Fontecchio: l'azzurro non lo sfrutta, non mettendo punti a referto (tre errori da tre) e chiudendo con un rimbalzo e due assist in 13'. Ai Pacers non bastano i 30 punti (11 assist) di Tyrese Haliburton, supportato da Mathurin (21) e Nesmith (19), per evitare la sconfitta: Indiana è ora 12a a Est (25-34), mentre i Jazz salgono al decimo posto nella Western Conference con 29 vittorie e 30 ko. 

CHICAGO BULLS-ORLANDO MAGIC 91-100
Orlando approfitta della serataccia al tiro dei Bulls (40% dal campo, 3/21 da tre) per conquistare una vittoria preziosa, che avvicina i Magic a chi li precede nella classifica dell'Eastern Conference. Il trascinatore assoluto, in una gara guidata per la quasi totalità della partita, è Paolo Banchero: l'italoamericano mette a referto 22 punti con 4 rimbalzi e 3 assist, venendo ben assistito da Wagner e Fultz, che ne realizzano 18. Ai Bulls non bastano i 26 punti di LaVine e i 19 di DeRozan per evitare il quarto ko consecutivo, che li mantiene in 11a posizione a Est con 26 vittorie e 31 ko. Si avvicinano proprio i Magic, che con quattro vittorie nelle ultime sei sono sempre 13mi, con uno score di 24 vittorie e 34 sconfitte. 

CHARLOTTE HORNETS-ATLANTA HAWKS 144-138
La sorpresa arriva da Charlotte, dove uno dei fanalini di coda dell'intera Nba ottiene una vittoria-monstre contro gli Atlanta Hawks. Si tratta infatti della seconda partita per punti segnati nella storia della franchigia di Michael Jordan, che ne mette a referto 144 contro una formazione in zona-playoff, mettendo fine a una serie di sette sconfitte consecutive. Il trascinatore è Lamelo Ball, con 30 punti e 15 assist, ma tutta la squadra gira: Rozier mette a referto 29, con 26 per Hayward e 22 per PJ Washington. Agli Hawks non bastano i 25 punti di Trae Young, ben coadiuvato da Capela (22), Hunter (21) e Murray (20) che mettono in mostra una buonissima prestazione. Gli Hawks sono però imprecisi dall'arco (11/28) e vengono sconfitti, restando ottavi a Est con 29 vittorie e altrettanti ko. Hornets sempre penultimi, ma con la 16a vittoria a fronte di 43 sconfitte. 

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