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Nba: Doncic e Embiid fanno volare Dallas e Philadelphia, Belinelli non basta a San Antonio

Mavericks e 76ers battono Detroit e Boston, Cleveland affossa gli Spurs all'overtime

13 Dic 2019 - 09:00
 © Getty Images

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Non basta Marco Belinelli ai San Antonio Spurs, che perdono all'overtime contro i Cleveland Cavaliers reduci addirittura da otto ko consecutivi in Nba: all'AT&T Center finisce 109-117, con l'azzurro che gioca 20 minuti e mette a referto 9 punti. L'affascinante sfida tra Boston e Philadelphia premia i 76ers: sul 109-115 del TD Garden c'è la firma di Joel Embiid (38 punti). Luka Doncic ne fa 41 nel 122-111 di Dallas su Detroit.

SAN ANTONIO SPURS-CLEVELAND CAVALIERS 109-117 OT
Le ultime due le avevano vinte all'overtime, ormai quasi una settimana fa. E stavolta i 5 minuti supplementari sono fatali ai San Antonio Spurs, che in questa balorda stagione del dopo Tony Parker regalano una gioia anche ai Cavaliers che da otto partite non assaggiavano più il dolce sapore di una vittoria in Nba. L'uomo della provvidenza per Cleveland risponde al nome di Kevin Love, autore di 30 punti (e 17 rimbalzi) ma anche della tripla che vale il pareggio a 7 secondi dalla sirena. Alla festa partecipano anche Collin Sexton (28) e Jordan Clarkson (25). Numeri decisamente più bassi per il migliore di casa Spurs, un DeMar DeRozan che si ferma a 21. LaMarcus Aldridge prova a fare il suo con 18 punti e 10 rimbalzi, ma soprattutto 6 punti all'overtime: non basteranno a vincere. Così come non basta la tripla di Marco Belinelli, quella del +5 a due minuti dal termine dei regolamentari, punto più alto di un match da 9 punti in 20 minuti per l'Azzurro.

DETROIT PISTONS-DALLAS MAVERICKS 111-122
Città del Messico dà il benvenuto alla Nba anche per la stagione 2019-2020 e il primo grande protagonista oltreconfine dell'anno ha la faccia da bravo ragazzo e i numeri da cannibale della palla a spicchi di Luka Doncic. Lo sloveno incanta la Arena Ciudad de México di Azcapotzalco (estrema periferia nordovest della megalopoli mesoamericana) con una tripla doppia da urlo: i rimbalzi sono 12, gli assist 11, ma i punti addirittura 41. Per lui è l'ottava tripla doppia in questa stagione, e addirittura la ventesima volta di fila che supera il 20-5-5 a referto. E i suoi Dallas Mavericks (giunti a 11 vittorie nelle ultime 13 partite) volano, anche al cospetto di una Detroit che combatte ma è costretta ad arrendersi. I Pistons vanno anche sul +7 in chiusura di primo tempo, Seth Curry realizza 30 punti, Andre Drummond trova la doppia doppia (23+15 rimbalzi). Ma contro questo Doncic non ce n'è, nemmeno sconfinando in Messico.

BOSTON CELTICS-PHILADELPHIA 76ERS 109-115
Boston e Philadelphia sono due punti fermi nella Eastern Conference, e la sfida del TD Garden serve a stabilire chi delle due possa concretamente mettere il sale sulla coda dei Miami Heat secondi alle spalle dell'imprendibile Milwaukee. Ne scaturisce una partita bella, vibrante e con le stelle il grande evidenza: un bello spot per il basket. Che certamente un po' di amaro in bocca al popolo dei Celtics lo lascia, dato che a prevalere sono i 76ers di un grande Joel Embiid: per lui arrivano 38 punti (massimo stagionale), di cui 16 nel decisivo ultimo quarto, e 13 rimbalzi. Ma tabellino alla mano è anche decisivo Tobias Harris con i suoi 23 punti, mentre i padroni di casa si affidano a un Kemba Walker che non riesce a spingersi oltre quota 29. Da sottolineare un Enes Kanter tirato a lucido e che partendo dalla panchina di punti ne trova 20, mentre Hayward arriva a 19. E Al Horford? L'uomo forse più atteso, il grande ex della partita, non vede nemmeno il parquet dove tanti applausi ha raccolto in passato. Ma a vincere sono comunque i Sixers.

DENVER NUGGETS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 114-99
Portland fallisce una nuova prova di maturità, andando a schiantarsi contro i Nuggets in una partita che avrebbe permesso di capire se questi Trail Blazers abbiano in questo momento la possibilità quantomeno di ambire a tornare sul treno playoff. La risposta sembra proprio essere negativa, perché dopo una partenza importante nel primo quarto (durante il quale si portano anche sul +5) gli ospiti crollano al cospetto di una Denver che riprende la propria corsa dopo tre ko consecutivi e trascorre tre quarti di gara sempre al comando, anche se solo nel corso dell'ultimo prende effettivamente il largo. Da sottolineare la prestazione di Jerami Grant, che parte dalla panchina e trova 20 punti, gli stessi di un Nikola Jokic che ci aggiunge 11 rimbalzi per un'importante doppia doppia. In casa Portland a quota 20 ci arriva Carmelo Anthony, ma è invece Hassan Whiteside a fare la parte del leone, con 33 punti e 11 rimbalzi. Che però non sono sufficienti, a fronte delle prove opache degli altri big (CJ McCollum si ferma a quota 15, Damian Lillard a 13).

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