Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

BASKET

NBA Europe, la rivoluzione è iniziata. Adam Silver: "Studiamo una lega da 16 squadre"

Il commissioner e il Segretario Generale FIBA Zagklis scoprono le carte: "Vogliamo unire l'ecosistema del basket europeo". Che fine farà Eurolega?

28 Mar 2025 - 09:38
 © X

© X

Il 27 marzo 2025 potrebbe essere ricordato, tra qualche decennio, come uno dei giorni più importanti della storia della pallacanestro europea. Non per quanto sia effettivamente successo quel giorno, tra il sorteggio di EuroBasket e la (quasi) terza eliminazione consecutiva dell'EA7 Emporio Armani Milano dalla post season di Eurolega, ma per ciò che è stato annunciato.

Durante la conferenza stampa a margine di una riunione dei proprietari NBA, a prendere parola non è stato solamente Adam Silver, commissioner della National Basketball Association. Alla sua destra era infatti presente anche Andreas Zagklis, Segretario Generale FIBA, invitato a illustrare i progetti di espansione della Lega al di fuori dei confini americani: se le influenze economiche in Asia e quelle accademiche in Africa sono ormai prassi per la NBA dell'ultimo decennio, il prossimo territorio da esplorare dovrebbe essere l'Europa.

© X

© X

Per il momento è ancora obbligatorio utilizzare formule dubitative, il modo condizionale, per ipotizzare quello che vivrà il basket nel Vecchio Continente di qui a qualche anno. Sono le stesse modalità usate da Silver e Zagklis, esponendo le idee e le intenzioni di cooperazione tra NBA e FIBA. "L'idea iniziale è una lega composta da 16 squadre, potenzialmente. È ancora tutto in fase molto preliminare. Forse 12 club permanenti e 4 che competerebbero su base annuale. Ma è qualcosa di molto soggetto a cambiamenti, ed è un'ipotesi che stiamo appena iniziando a esplorare", l'asso calato da Silver. Una formula ibrida, con licenze fisse e "mobili" che ricorda quello dell'attuale Eurolega (con proporzioni differenti), non esente da problematiche.

© IPA

© IPA

Se alla vigilia della conferenza si rincorrevano voci di contatti già allacciati con varie società extracestistiche per creare da zero alcune delle franchigie incluse nel progetto di NBA in Europa, Silver non ha imposto paletti: "Per quanto riguarda la composizione dei club esistenti, è ancora una discussione aperta. Vogliamo valutare meglio il livello di interesse da parte dei club attuali. In alcuni casi, questi club sono già marchi globali enormi - molti costruiti attraverso il calcio piuttosto che il basket - ma riconosciamo il profondo legame che i tifosi hanno con loro, il che è molto rilevante. In quasi tutte le principali città europee esistono ecosistemi legati al basket. La questione è se altri potenziali proprietari si farebbero avanti ed esprimerebbero interesse a possedere un club in quel mercato". Il riferimento, nemmeno troppo velato, è al Qatar Investment Authority, proprietario del Paris Saint-Germain, e al Newton Investment and Development, azionista di maggioranza emiratino del Manchester City.

© IPA

© IPA

Uno dei passaggi più interessanti, anche perché paragonato alle recenti introduzioni di Eurolega, è quello relativo al tetto salariale incluso in questa potenziale "NBA Europe": "Non siamo interessati a gestire una lega che non abbia un sistema di controllo in termini di competizione e di compensi finali pagati ai giocatori. Abbiamo un sistema salariale nella NBA: è un sistema di condivisione dei ricavi con la lega, ci sono enormi benefici per i giocatori. Potrebbe richiedere un approccio diverso rispetto al modo in cui negoziamo collettivamente un sistema salariale negli Stati Uniti. Ma comunque vorremmo un sistema in cui ogni squadra, indipendentemente dalla dimensione del mercato, sia in grado di competere e farlo su un piano il più possibile equo".

© IPA

© IPA

Parole forse ancor più significative, perché provenienti dalla figura di riferimento di un'istituzione già inserita nel tessuto cestistico europeo, quelle di Zagklis: "Tutti i club in Europa sono club FIBA, solo alcuni giocano in "quella competizione" (Eurolega, nda). Vogliamo unire l'ecosistema del basket europeo. Il nostro ruolo come federazione è unire l'ecosistema del basket. Vogliamo che le squadre di vertice guadagnino di più e siano sostenibili. Dopo i Mondiali 2023 e i Giochi Olimpici di maggior successo di sempre, crediamo anche che sia il momento giusto per fare il passo successivo per il basket a livello di club. FIBA organizza competizioni di club in Europa a partire dalla stagione 1957-58, e certamente abbiamo visto un prodotto di grande qualità. Abbiamo visto grandi giocatori. Ma allo stesso tempo, siamo giunti alla conclusione che la popolarità di questo sport e il successo che abbiamo ottenuto con le competizioni per squadre nazionali non sono accompagnati da un interesse dei tifosi e da un impatto commerciale proporzionati a quel successo".

© IPA

© IPA

La grande sconfitta, già solamente per la mancanza di menzioni nella conferenza e di dialogo nel dietro le quinte in precedenza, è EuroLeague. Come riportato da The Athletic, il coinvolgimento nei progetti NBA di club europei già esistenti non sarebbe totalmente parallelo e alternativo a quelli di Eurolega. Real Madrid, ASVEL Villeurbanne, Barcellona e Fenerbahce - Marca menziona anche Panathinaikos, Olympiacos e Bayern Monaco - avrebbero ricevuto attenzioni particolari dalla Lega, aprendo a una rinuncia della licenza pluriennale di EuroLeague. Se questo porterà a una graduale scomparsa della competizione ECA o alla disputa di due competizioni alternative come nel 2000/2001 (allora ULEB EuroLeague e FIBA SuproLeague), sarà il prossimo biennio a dirlo.

© IPA

© IPA

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri