Gli Warriors, senza Curry e Green, perdono 119-99 contro i Timberwolves: ne approfittano i Suns, che travolgono Detroit e allungano in vetta ad Ovest
Nella notte Nba arriva il terzo ko nelle ultime quattro partite per i Golden State Warriors che, senza Curry e Green, perdono 119-99 contro i Minnesota Timberwolves di uno scatenato Towns (26 punti e 11 assist). Ne approfitta Phoenix che, travolgendo 135-108 i Pistons a Detroit (30 per Booker), allunga in vetta ad Ovest. Sorridono anche Utah Jazz e Houston Rockets, che stendono Nuggets (125-102 a Denver) e Kings (118-112 a Sacramento).
MINNESOTA TIMBERWOLVES-GOLDEN STATE WARRIORS 119-99
Troppo pesanti le assenze di Steph Curry e Draymond Green: privi di due potenziali All Star, Golden State perde 119-99 con Minnesota e incassa il terzo ko nelle ultime quattro partite. L'avvio favorisce subito i Timberwolves, che chiudono sul +8 il primo quarto (30-22) e vanno all'intervallo lungo avanti di due possessi (56-50). Gli Warriors faticano e nel finale i padroni di casa allungano, trascinati da Karl-Anthony Towns, che chiude in doppia doppia con 26 punti e 11 rimbalzi, oltre che con un ottimo 11/20 al tiro. Senza due giocatori importanti come Curry e Green, invece, la squadra di Kerr fa fatica: il migliore è Poole con 20 punti, seguito dal rookie Kuminga che trova un'altra buona prestazione e si ferma a 19 col 50% (6/12) al tiro. Fatica e non poco, invece, Klay Thompson, a dimostrazione di una forma ancora tutta da ritrovare: 13 punti in 23 minuti con un non esaltante 5/14 dal campo (e 3/8 dall'arco). Golden State perde ancora ed ora rischia di vedersi allontanare il primo posto della Western Conference: Phoenix è a 33-9 con una partita in meno, contro il 31-12 degli Warriors che, però, nelle ultime quattro gare hanno vinto, seppur con merito e dominando, solamente contro Chicago. Minnesota, invece, trova il successo numero 21 della sua Regular Season e si porta a ridosso della zona playoff, accorciando su Denver.
DETROIT PISTONS-PHOENIX SUNS 108-135
Phoenix approfitta al meglio del ko di Golden State e allunga in vetta alla Western Conference travolgendo 135-108 senza appello i Pistons, al ko numero 32 in Regular Season. A Detroit, i Suns dominano in lungo e in largo e, dopo il +10 di fine primo tempo (64-54), allungano ulteriormente nel terzo quarto (39-28), che spegne ogni tentativo di rimonta della penultima in classifica ad Est. Il trascinatore dei vicecampioni in carica è Devin Booker, che realizza 30 punti con un ottimo 11/18 al tiro, in un'ottima serata in area (10/13) piuttosto che dal perimetro (1/5). Bene anche McGee e Payne, entrambi a quota 20, con Shamet (11) Bridges (10) e Chris Paul (10) in doppia cifra per Phoenix. Detroit, invece, prova ad aggrapparsi ai 21 punti realizzati da Joseph e Cunningham, con il canadese preciso dall'arco (4/6), meno in area (1/5), mentre la partita del rookie dura appena 25 minuti, poi rimedia un'espulsione dopo il secondo tecnico causato da un'esultanza provocatoria nei confronti di Booker. Gli altri due in doppia cifra per i Pistons sono Lyles (18) e Diallo (10). Con questo successo, il terzo di fila, i Suns ritoccano il loro record, che con 33-9 si conferma essere il migliore di tutta l'Nba, e allungano su Golden State, che ha tre sconfitte e una partita in più. Sempre più penultima nella Eastern Conference, invece, Detroit, a 10-32: peggio ha fatto soltanto Orlando.
DENVER NUGGETS-UTAH JAZZ 102-125
Dopo quattro deludenti sconfitte, torna alla vittoria Utah: 125-102 in casa di Denver, che perde e vede avvicinarsi la zona play-in, pur confermandosi sesta in classifica ad Ovest. I Jazz partono meglio e all'intervallo lungo ottengono la doppia cifra di vantaggio (68-58), ma i Nuggets, trascinati dal solito Jokic, accorciano al rientro in campo: così, a 12 minuti dalla fine, è solo +3 (91-88) per gli ospiti. L'ultimo quarto, però, è dominato da Utah, che lascia Denver a 14 punti e ne realizza 34, assicurandosi una vittoria fondamentale per consolidare il terzo posto e sognare di avvicinarsi al secondo di Golden State. A trascinare i Jazz è, naturalmente, Donovan Mitchell, che realizza 31 punti con 11/24 dal campo (e 4/12 dal perimetro), vanificando l'ennesima tripla doppia di Nikola Jokic: il serbo chiude con 25 punti, 15 rimbalzi e 14 assist con 10/18 al tiro. Bene anche Bogdanovic (21) e Gobert (18 punti e 19 rimbalzi) tra le fila dei Nuggets, mentre è Gordon (20), insieme all'Mvp della scorsa Regular Season, a tenere in corsa i Nuggets prima del crollo di fine gara. Lo score di Utah è ora 29-14, contro il 22-20 di Denver che ha ora una vittoria in più ed una partita in meno rispetto al settimo posto di Minnesota.
SACRAMENTO KINGS-HOUSTON ROCKETS 112-118
Colpo esterno di Houston, che si impone 118-112 in casa di Sacramento e centra la seconda vittoria nelle ultime tre partite, ma che non permette di certo ai Rockets di abbandonare l'ultimo posto in classifica ad Ovest. Un successo che arriva in rimonta visto che, dopo il +8 di fine primo quarto (29-21), i Kings trovano un gran secondo periodo (39-26) e chiudono la prima metà di gara avanti 55-50. L'equilibrio dura fino alla fine, ma con il +9 degli ultimi 12 minuti di gioco Houston ribalta il -3 di fine terzo quarto e centra il tredicesimo successo stagionale. Un gran contributo lo dà la coppia composta da Porter e Wood, entrambi a 23 punti e con il primo letale dall'arco (5/9), mentre il secondo trova anche 14 rimbalzi e chiude con oltre il 50% al tiro (8/15. Inutili per Sacramento, invece, i 27 di Hield, che crolla pur mandando sei giocatori in doppia cifra: solo 14 per De'Aaron Fox. Dopo due successi di fila, Sacramento perde e scivola a 18-28 di record: al momento, i Kings sono undicesimi ad Ovest e quindi fuori dal play-in, con Portland che ha una vittoria ma anche quattro partite in meno, 17-25.