Boston non si ferma più e, tra le mura amiche, fa 14 su 14: secondo successo di fila su Orlando. Inseguono i Bucks, mentre San Antonio torna subito alla sconfitta
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La notte dell'Nba sorride ai Boston Celtics, che mantengono la leadership nell'Eastern Conference: Tatum, Brown e compagni fanno due su due con gli Orlando Magic, nonostante i 36 punti di Paolo Banchero, e ottengono il 14° successo in altrettanti match tra le mura amiche. Restano in scia i Milwaukee Bucks, trascinati dai 39 punti di Lillard. Vincono anche Golden State, con Curry sottotono (8 punti), e i Suns. Spurs subito ko coi Pelicans.
BOSTON CELTICS-ORLANDO MAGIC 114-97
Dopo aver sconfitto gli Orlando Magic non meno di quarantott'ore fa, i Boston Celtics si ripetono e fanno due su due contro una delle squadre più in forma dell'Eastern Conference, mantenendo sia la leadership (20-5) che l'imbattibilità in casa: quattordici successi in 14 match. Il successo di Boston matura nel secondo quarto, con un parziale da 34-19 che consente di chiudere sul +11 e dare la prima mazzata ai Magic, che poi tornano in gioco e vengono definitivamente sconfitti dai 17 punti di Brown nell'ultimo quarto. Non basta la prova di un sontuoso Paolo Banchero, che chiude con 36 punti e 10 rimbalzi trovando pochissimo supporto dai compagni: il migliore è Suggs a quota 13, molto deludente Franz Wagner (8) che segna solo tre dei 14 tiri tentati. Orlando scivola così al quarto posto a Est (16-9), subendo due sconfitte coi Celtics e venendo ancora travolta da Jaylen Brown: l'All-Star di Boston è l'Mvp di giornata con 31 punti, precedendo Tatum (23), Porzingis (15), Holiday (14) e White (10) in un quintetto tutto in doppia cifra. Troppa Boston per Orlando, che ora dovrà ricostruire la sua fiducia nelle prossime sfide.
MILWAUKEE BUCKS-HOUSTON ROCKETS 128-119
Inseguono e restano in scia alla capolista i Milwaukee Bucks, che pongono fine alla striscia positiva degli Houston Rockets (cinque vittorie di fila) e vincono 128-119 tra le mura amiche. Anche qui è decisivo il +11 a metà gara, che consente a Giannis e compagni di indirizzare la sfida e sfruttare le loro migliori qualità: rimbalzo e tiro. Dame Lillard è l'asosluto trascinatore con 39 punti, 5/8 da tre e 11 assist: per lui 15 punti nel primo quarto e il marchio sulla vittoria di Milwaukee, che non perde mai (9-0) quando l'ex Portland supera trenta punti. Alle sue spalle Giannis Antetokounmpo, arrivato a 26 punti e 17 rimbalzi, ma incide enormemente anche Khris Middleton: 14 dei suoi 20 punti arrivano nella difesa della leadership nell'ultimo quarto. Houston non riesce a vincere, nonostante i 22 punti di VanVleet e i 20 di Sengun, e perde la testa nel finale: espulsi Dillon Brooks (18) e coach Udoka. La serata in cui Giannis supera Kareem-Abdul Jabbar e, al tempo stesso, diventa il miglior rimbalzista nella storia dei Bucks porta Milwaukee al secondo posto a Est (19-7) col quarto successo consecutivo. Houston è invece nona a Ovest con tredici vittorie e dieci ko.
SAN ANTONIO SPURS-NEW ORLEANS PELICANS 110-146
Una vittoria non fa primavera e per i San Antonio Spurs torna il gelido inverno. Dopo aver interrotto la loro striscia di diciotto sconfitte consecutive, Wembanyama e compagni affondano nella ripresa contro i New Orleans Pelicans, concedendo loro 85 punti negli ultimi due quarti e perdendo con un inappellabile 146-110. Agli ospiti basta giocare bene il primo (33-20) e il terzo quarto, con un parziale di 44-27, per indirizzare definitivamente la sfida a loro favore. CJ McCollum e Brandon Ingram sono i trascinatori, rispettivamente con 29 e 26 punti, segnando 11 delle 14 triple tentate. Alle loro spalle Alvarado (16) e le buone prove di Zion Williamson e Valanciunas: 15 punti per entrambi, col secondo che arriva a 16 rimbalzi. Inutile la doppia doppia di Wembanyama negli Spurs, che non portano nessun giocatore sopra quota venti punti: il francese, nonostante i suoi 17 punti con 13 rimbalzi, non fa male a New Orleans. San Antonio resta così ultimissima a Ovest (4-21), Pelicans settimi (16-11) col quarto successo di fila.
PHOENIX SUNS-WASHINGTON WIZARDS 112-108
Manca ancora Bradley Beal, ma i Phoenix Suns tornano a girare e ottengono una preziosa vittoria sui Washington Wizards, che non danno seguito alla vittoria ottenuta due giorni fa e tornano nel baratro. Gallinari e compagni affondano infatti con un ultimo quarto da 31-19 in favore dei rivali, dopo aver controllato gran parte della gara, subendo la rimonta dal +16 e restando penultimi a Est (4-21). La vittoria dei Suns è ispirata da Devon Booker, che è decisivo con 11 dei suoi 27 punti nell'ultimo periodo. Il top-scorer, nella serata che vede ancora out Bradley Beal per i noti problemi alla caviglia, è però Kevin Durant a quota 28. Ai Wizards non bastano i 26 punti di Gafford (con 17 rimbalzi) e i 22 di Tyus Jones, che cancellano l'ennesima serataccia di Kuzma (17) e Poole (14), coloro che dovrebbero essere i leader di questa squadra e invece trovano un modesto 12/39 al tiro. Solo 12 minuti in campo e sei punti per Gallinari: per lui una tripla e un ottimo 3/3 ai liberi, ma anche pochissime chances per mettersi in mostra. Sorridono dunque i Suns, che si piazzano al 10° posto a Ovest (14-12).
PORTLAND TRAIL BLAZERS-GOLDEN STATE WARRIORS 114-118
Curry si prende una serata di stacco, interrompendo a 268 la sua striscia di gare consecutive con una tripla a referto, ma i Golden State Warriors vincono comunque la battaglia punto a punto contro i Portland Trail Blazers: è 118-114 per Steph e compagni, che rischiano grosso nel finale dopo aver chiuso sul +16 a metà gara. Ai Blazers non bastano le ottime prove di Jerami Grant e Anfernee Simons, che chiudono con 30 e 24 punti, ma non trovano al tempo stesso supporto dalla squadra: Scoot Henderson è il migliore degli altri, ma si ferma a 14 punti. Brillano invece i due giocatori più contestati per i Warriors, che fanno onore al loro nome: Klay Thompson è il top-scorer e il trascinatore, con 28 punti e 11/16 dal campo (5/8 da tre), Andrew Wiggins ne mette 25 dalla panchina. Chiude con soli 7 punti invece il già citato Steph Curry: 0/8 da tre e un apporto quasi nullo alla manovra offensiva ma, sorprendentemente, +12 di plus/minus. Golden State risale così in 11a posizione a Ovest (12-14), dove Portland è penultima (6-19) e subisce la settima sconfitta consecutiva.