Prosegue la caccia al secondo posto dei newyorkesi: Brunson li trascina al successo per 118-109 sui Celtics. Il ko coi Pelicans è pesantissimo per i Kings: non c'è l'accesso diretto ai playoff
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La notte dell'Nba sancisce il passaggio dai play-in per i Sacramento Kings: impossibile agganciare la top-6 a Ovest dopo il tonfo coi Pelicans (135-123), che si giocheranno l'ultimo posto per i playoff coi Suns. Cadono anche i Boston Celtics, che vengono sconfitti da chi ambisce a diventare la seconda forza a Est: successo esterno per 118-109 dei Knicks, trascinati da Brunson (39). Utah si sblocca dopo 13 ko, vincono anche Golden State e i Bulls.
BOSTON CELTICS-NEW YORK KNICKS 109-118
I Boston Celtics non hanno più nulla da chiedere alla regular season, visto che sono già certamente primi a Est da settimane e vantano il miglior record in assoluto (62-18) senza possibilità di perderlo, mentre i Knicks hanno un obiettivo. La differenza sta tutta qui, nella sfida del TD Garden, dove i padroni di casa vengono sconfitti col punteggio di 118-109 da Brunson e compagni. Le motivazioni fanno la differenza, con Boston che viene travolta nel secondo e terzo quarto, scivolando sul 100-71 prima di riprendersi con un ultimo periodo da 38-18. Non basta per la rimonta, ma quantomeno c'è uno scatto d'orgoglio della capolista, che prova ad evitare il secondo ko consecutivo: Tatum è il migliore dei suoi con 18 punti. Nelle fila dei Knicks, che restano terzi nell'Eastern Conference (48-32) e continuano a inseguire il secondo posto di Milwaukee, il trascinatore è sempre Jalen Brunson: 15/23 dal campo e 39 punti in mezz'ora per lui, che domina sul campo dei Celtics. Alle sue spalle brillano DiVincenzo (17) e Hart (16+16),k in una squadra che ne porta sei in doppia cifra e si conferma in strepitosa forma.
SACRAMENTO KINGS-NEW ORLEANS PELICANS 123-135
Ko pesantissimo per i Sacramento Kings, che inseguono per tutta la gara contro i New Orleans Pelicans e vengono sconfitti per 135-123 tra le mura amiche, salutando definitivamente l'accesso diretto ai playoff. Sabonis e compagni, agganciati dai Lakers e da Golden State all'ottavo posto nella Western Conference (45-35), non hanno più chances di entrare nelle migliori sei e disputeranno i play-in. New Orleans invece resta sesta (48-32) e si giocherà l'ultimo posto utile per i playoff nelle ultime due gare: dovrà vincerle entrambe o tenere d'occhio il cammino dei Phoenix Suns (47-33), che inseguono a una sola vittoria. Nella sfida disputata stanotte, gli uomini decisivi per i Pelicans sono McCollum e Zion Williamson, che chiudono con 31 punti. Ottima anche la prova di Trey Murphy, perfetta spalla con 27 punti in una squadra che ne porta sei in doppia cifra. Questo terzetto consegna il successo ai Pelicans e vanifica la grande prova di una delle stelle di Sacramento: De'Aaron Fox è in grande serata, tira 11/18 dal campo e chiude con 33 punti, ma appare troppo scollato dal resto della squadra. I Kings non riescono dunque a supportarlo come vorrebbero, nonostante le buone prove di Barnes (22) e Murray (19): sottotono Sabonis, con 18 punti e 10 rimbalzi. Occorrerà vincere i play-in, al lituano e ai suoi compagni, per entrare formalmente nei playoff.
PORTLAND TRAIL BLAZERS-GOLDEN STATE WARRIORS 92-100
I Warriors, che provano a scalare posizioni e migliorare il proprio piazzamento tra coloro che disputeranno i play-in, soffrono più del dovuto contro una Portland che non ha più nulla da chiedere a questa Nba. I Trail Blazers hanno un solo obiettivo per il finale di stagione: difendere il loro penultimo posto a Ovest (21-59) dagli Spurs, e giocano a pieno ritmo contro una squadra distratta e svogliata. La sfida resta in equilibrio fino all'ultimo quarto, dove i Warriors si concentrano e chiudono i giochi col parziale di 25-18, vincendo 100-92. Steph Curry chiude con 22 punti (ma solo 8/22 dal campo) ed è il migliore dei suoi, precedendo Kuminga (19) e Wiggins (15), ma Golden State non brilla certamente in difesa. Nella notte che vede la formazione ospite agganciare il record dei Kings e dei Lakers (45-35) e sognare l'ottavo posto, i vincitori del match concedono tantissimo spazio ai realizzatori avversari. Ayton domina in area, con 25 punti e 11 rimbalzi, bene anche Scoot Henderson (18+12 assist) e Jabari Walker (17+16 rimbalzi) per i Blazers.
DETROIT PISTONS-CHICAGO BULLS 105-127
I Chicago Bulls hanno bisogno di una vittoria per blindare il nono posto nei play-in, che varrebbe il fattore campo nella prima sfida del mini-torneo che consegnerà l'ottavo slot utile nei playoff alla vincitrice, e la ottengono senza troppi patemi d'animo. I Detroit Pistons infatti non oppongono particolare resistenza e si spengono nella parte finale della gara, consegnando di fatto il successo ai rivali: finisce 127-105 in un match con pochissimi temi, che vede i Bulls dominare. Il trascinatore assoluto dei suoi è DeMar DeRozan, che chiude con 39 punti e 7 rimbalzi, tirando 14/22 dal campo. Una prova da leader che gli consente di superare un ottimo Vucevic, autore di 27 punti e 11 rimbalzi, e un Coby White da 18 punti. Detroit, che subisce il sesto ko consecutivo, si consola coi 20 punti del rookie Sasser e di Jalen Duren, che trova anche 11 rimbalzi. I Pistons certificano l'ultimo posto a Est (13-67), con uno dei peggiori record di sempre dell'Nba: il peggior risultato nella storia della lega resta lontano, con le 73 sconfitte dei Sixers nel 1972/73. I Bulls, di contro, sono ufficialmente noni nell'Eastern Conference: 38-42 il loro score.
UTAH JAZZ-HOUSTON ROCKETS 124-121
La sfida tra gli Utah Jazz e gli Houston Rockets, squadre già eliminate dalla post-season, non aveva grandi motivazioni e viene vinta da chi ha un piccolo obiettivo da conseguire: la spuntano i padroni di casa, che interrompono una serie di 13 sconfitte consecutive col successo per 124-121 contro i rivali nella Western Conference. Il match, dopo il +10 dei Rockets nel primo quarto, si rivela combattutissimo e vissuto punto a punto. La miglior prova di squadra dei Jazz fa la differenza, perché i giocatori della franchigia di Salt Lake City giocano d'insieme e volano in doppia cifra con sette elementi. Samanic è il migliore con 22 punti, precedendo il rookie Keyonte George (20) e Sensabaugh (17): doppia cifra anche per Horton-Tucker (17), Lofton (14), Juzang e Yurtseven (10). I 42 punti di un arrembante VanVleet, che segna nove triple e si prende ben trenta tiri, non bastano per evitare il ko di Houston. Troppo egoista l'ex dei Raptors e i suoi, già sicuri dell'undicesimo posto a Ovest (39-41), non riescono a supportarlo come vorrebbero. Utah conferma invece il suo 12° posto: 30-50 lo score a due gare dal termine della regular season.