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Nba, Lebron rispolvera la maglia speciale: "Non posso respirare"

La star dei Lakers manifesta il proprio sdegno per l'afroamericano ucciso a Minneapolis

28 Mag 2020 - 14:02

Gli assi della Nba non smettono di manifestare indignazione per la morte per soffocamento, a Minneapolis, di George Floyd, dopo che era stato bloccato a terra da agenti di polizia. Tre di loro sono stati licenziati, ma le proteste non si placano e LeBron James ha voluto ripostare su Instagram la t-shirt con la scritta "Non posso respirare": la foto è del 2014 quando volle richiamare l'attenzione sulla fine fatta da Eric Garner che morì in circostanze molto simili a quelle dei Floyd.

Fra i 24mila commenti alla foto postata dallo stesso James, quello dell'attrice Halle Berry: "Sono arrabbiatissima, non ci sono parole". Già ieri il fenomeno dei LA Lakers, via social, aveva espresso il proprio sdegno scrivendo: "Svegliati, hai capito ora o non è ancora chiaro?". Altri commenti erano stati fatti da Steve Kerr, capo-allenatore di Golden State e da Stephen Jackson, campione Nba nel 2003 con San Antonio e amico personale ("era mio gemello") dell'uomo ucciso dalle forze dell'ordine. 

Ora protesta anche Stephen Curry, stella di Golden State, che con un lungo post sotto alla foto di Floyd, esanime, bloccato a terra da un poliziotto che gli sta sopra, scrive "se questa immagine non ti dà fastidio e non ti irrita, allora non so che dire. George Floyd aveva una famiglia, non meritava di morire, George ha chiesto aiuto ed è stato semplicemente ignorato, il che vuol dire chiaramente che la sua vita 'negra' non era considerata importante. George è stato assassinato, e non era un essere umano per quel poliziotto che, consapevolmente, gli ha tolto la vita". 

Il pivot degli Utah Jazz Rudy Gobert posta invece l'immagine divenuta virale del poliziotto sopra a Floyd e quella di Colin Kaepernick, giocatore all'epoca dei 49ers del football che al momento dell'esecuzione dell'inno nazionale si inginocchiava per protesta contro le discriminazioni razziali. Il commento è "un'altra persona di colore vittima della violenza della polizia". 

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