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Nba: Minnesota si riprende la vetta a Ovest, i Bucks travolgono Denver

I Nuggets si risollevano solo nel finale, dopo aver segnato 63 punti nei primi tre quarti: prova da Mvp di Antetokounmpo

13 Feb 2024 - 08:50
 © afp

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La notte dell'Nba sorride ai Minnesota Timberwolves, che ottengono un successo da grande squadra in casa dei Clippers (121-100) e si riprendono la vetta della Western Conference. Denver affonda a Milwaukee (112-95) contro un Antetokounmpo da 36 punti e 18 rimbalzi, si interrompe a nove la striscia vincente di Cleveland: Cavs ko contro i Sixers. Sorridono Dallas e i Warriors di Steph Curry, che regolano Utah. Ko pesanti per Indiana e i Knicks.

LOS ANGELES CLIPPERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 100-121

Basta una ripresa perfetta ai Minnesota Timberwolves, che avevano segnato solo 49 punti nei primi due quarti, per sconfiggere e travolgere i Los Angeles Clippers in trasferta. Per il 121-100 della ritrovata capolista della Western Conference (37-16), è decisivo un terzo quarto da 40-19, che sancisce il +17 e accomoda la gara per Anthony Edwards e compagni. Gli ospiti dominano sia a rimbalzo (52-42) che in area (64-42 il punteggio) e non lasciano scampo agli uomini di Tyronn Lue, che non giocano certamente la loro miglior gara: Kawhi Leonard e Paul George sono i migliori con 18 punti, precedendo Harden (17). Nei T'Wolves, invece brillano Towns (24) e il già menzionato Edwards (23), che precedono un Gobert da 17 punti e 10 rimbalzi e Alexander-Walker (15). A fare la differenza, però, è soprattutto la difesa, visto che i Clippers tirano al 40.5% dal campo e scivolano al terzo posto a Ovest. 

MILWAUKEE BUCKS-DENVER NUGGETS 112-95

I Milwaukee Bucks dominano dall'inizio alla fine e travolgono i campioni in carica con una prestazione che va ben oltre il 112-95 finale, che è frutto anche di un ultimo quarto "in risparmio energetico" dei padroni di casa. Denver viene infatti tenuta a soli 63 punti nei primi tre quarti, chiusi in svantaggio di 28 punti, prima del 32-21 nell'ultimo periodo che consente ai Nuggets di accorciare le distanze. Milwaukee ottiene la prima vittoria pesante con Doc Rivers e Giannis Antetokounmpo è il grande trascinatore nella sfida tra Mvp: 36 punti e 18 rimbalzi, con un notevole 14/19 dal campo, gli consentono di trascinare Lillard (18), Portis (13) e compagni. Non bastano ai Nuggets, sottotono e mai in gioco, i 29 punti con 12 rimbalzi e 8 assist di Nikola Jokic. La squadra non lo supporta, tant'è vero che i migliori sono Gordon (14) e Porter Jr. (11) con numeri molto bassi. Milwaukee consolida così il terzo posto a Est (35-19), con Denver sempre quarta a Ovest (36-18). 

CLEVELAND CAVALIERS-PHILADELPHIA 76ERS 121-123

Un finale al cardiopalma, che vede Darius Garland sbagliare la tripla del sorpasso dopo che i suoi erano stati sotto di dieci punti, frutta la vittoria ai Philadelphia 76ers. Maxey e compagni, nonostante le mille assenze, ottengono un successo pesantissimo per 123-121 e interrompono a nove la serie di successi consecutivi dei Cleveland Cavaliers: i Cavs sono sempre secondi a Est (35-17), dove i Sixers sono quinti (32-21). La versione rimaneggiata degli ospiti ha due trascinatori: Buddy Hield chiude con 24 punti (5/8 da tre) alla pari di Oubre, con un Tyrese Maxey da nove assist e 22 punti: alle loro spalle Payne (15) e Reed (13). Bastano questi numeri per sconfiggere Cleveland, che non approfitta di un Donovan Mitchell da 36 punti e 6 assist: la squadra sbaglia sul più bello e non sfrutta nemmeno le prove di qualità di Allen e Garland, autori di 21 punti davanti alla doppia doppia di Mobley (14+10 rimbalzi). Nasce così un ko pesante per i Cavs. 

UTAH JAZZ-GOLDEN STATE WARRIORS 107-129

Prosegue la risalita dei Golden State Warriors, che dilagano nella ripresa contro gli Utah Jazz: dal +8 di metà gara al 129-107 finale, con una chiusura da assoluti protagonisit e la bellezza di otto giocatori in doppia cifra. Ai Jazz, che sembrano aver perso la bussola dopo l'addio dell'equilibratore Fontecchio, non bastano i 22 punti di Sexton e Clarkson, che precedono un Markkanen da 19 punti realizzati: Utah resta così in 11a posizione a Ovest (26-28), proprio alle spalle dei ritrovati Warriors (26-25), che ottengono il quinto successo di fila. Si ritrovano gli Splash Brothers, nella notte di Salt Lake City: Klay Thompson chiude con 26 punti davanti a Steph Curry, a sua volta ottimo con 25 punti e 10 rimbalzi. Alle loro spalle spiccano Wiggins (17) e Kuminga (14), nel nuovo successo prezioso di Golden State. 

CHARLOTTE HORNETS-INDIANA PACERS 111-102

La nuova versione degli Hornets, trasfigurati dagli scambi e dal mercato, sconfigge a sorpresa gli Indiana Pacers con un grande ultimo quarto: il parziale di 30-22 è decisivo nel successo per 111-102, che nasce dopo una gara equilibratissima. Questa volta gli ospiti giocano una gara davvero incolore, nella quale si salvano solo Myles Turner (22) e Nesmith (21), con Siakam a quota 18 e un Haliburton da 13 punti e 12 assist. Decisamente migliore la prestazione degli Hornets, sempre terzultimi a Est dopo il secondo successo di fila (12-41): Grant Williams è il migliore con 21 punti, precedendo un Miles Bridges da 20 punti e 10 rimbalzi e Seth Curry (18). Sono sette i giocatori in doppia cifra per Charlotte, che fa scivolare i Pacers al settimo posto nell'Eastern Conference (30-25). 

HOUSTON ROCKETS-NEW YORK KNICKS 105-103

I liberi segnati nel finale da Aaron Holiday sanciscono la vittoria degli Houston Rockets che, dopo aver chiuso sul +14 a metà gara e aver rischiato grosso sulla rimonta dei Knicks, ottengono un prezioso successo in extremis col punteggio di 105-103. Jalen Brunson suona la carica nella rimonta dei Knicks, segnando 27 punti e precedendo Divincenzo (23), Hart (17+11 rimbalzi) e Bojan Bogdanovic (15), ma commette anche l'errore decisicvo: è un suo fallo a mandare Holiday in lunetta, consentendogli di decidere la sfida e consegnare il successo ai Rockets. Per l'uomo della vittoria 18 punti, che gli fanno affiancare Sengun, ma non lo rendono il migliore di Houston: Dillon Brooks (23) e Jabari Smith 20) sono i top-scorer. I Knicks ottengono così la terza sconfitta di fila e scivolano in quarta posizione a Est (33-21), mentre i padroni di casa restano 12mi a Ovest (24-29). 

DALLAS MAVERICKS-WASHINGTON WIZARDS 112-104

Serve un quarto quarto dall'intensità altissima, ai Dallas Mavericks, per avere la meglio sulla penultima forza dell'Eastern Conference: i Washington Wizards vengono carissima la pelle, chiudendo avanti a metà gara e portandosi sul +10 nel terzo quarto, per poi crollare con un parziale da 34-16. Esultano così i Mavs col punteggio di 112-104 e un Luka Doncic in grande spolvero: 26 punti, 15 assist e 11 rimbalzi valgono la decima tripla doppia allo sloveno, che passa anche cinque minuti negli spogliatoi dopo un brutto colpo al volto. Lo eguaglia a 26 punti Kyrie Irving, col duo che viene supportato dall'ex Gafford (16) e da Josh Green (13): numeri che consentono a Dallas di conquistare la quinta vittoria di fila, ma non di scalare la classifica. Doncic e compagni sono sempre ottavi a Ovest (31-23), mentre i Wizards (9-44) devono guardarsi indietro a Est: i Pistons (8-44) ora distano solo una vittoria. Per sbloccarsi non bastano i 25 punti di Avdija e i 23 di Kuzma, così come le doppie doppie di Tyus Jones (14 punti e 16 assist) e Marvin Bagley III (12+13 rimbalzi): arriva la settima sconfitta di fila. 

MEMPHIS GRIZZLIES-NEW ORLEANS PELICANS 87-96

Una gara dal punteggio esiguo vale il successo ai Pelicans, che volano sul +14 a metà gara e non si voltano più indietro, gestendosi alla perfezione in un ultimo quarto dal punteggio risibile (14-10) e conquistando un successo per 97-86 in casa dei Grizzlies. Memphis continua ad aggrapparsi a Jaren Jackson Jr, che mette a referto 22 punti, ma questa volta non trova supporto dalla squadra: 12 punti per Williams e Kennard, poi il vuoto per la terzultima della Western Conference (18-36). Memphis incassa così la nona sconfitta di fila contro dei Pelicans in salute, che trovano una gara più omogenea: Herbert Jones (17), Ingram (16) e Zion Williamson (14) i migliori per la quinta forza della Western Conference (32-22). 

ATLANTA HAWKS-CHICAGO BULLS 126-136

La sfida all'interno dell'Eastern Conference premia i Chicago Bulls, che accelerano nella ripresa e ottengono una preziosa vittoria per 136-126 in casa di Atllanta. Agli Hawks non bastano sette giocatori in doppia cifra per evitare il ko che cementa la loro decima posizione a Est (24-30) e consente ai Bulls (26-28) di riallungare sulla loro prima inseguitrice nella lotta per i play-in. I migliori per i padroni di casa sono due giocatori partiti dalla panchina, coi 28 punti di Bogdan Bogdanovic e i 23 di DeAndre Hunter: seguono un Trae Young da 19 punti e 14 assist e Dejounte Murray (17), con Bey e Okongwu (11) sottotono. Brilla invece un quartetto nei Bulls, con Dosunmu (career-high) e DeRozan a fare da top-scorer con 29 punti, precedendo i 24 punti (con 11 rimbalzi) di Vucevic e i 20 di Coby White. Chicago sbanca così Atlanta. 

TORONTO RAPTORS-SAN ANTONIO SPURS 99-122

Victor Wembanyama si prende sulle spalle la squadra e gli Spurs interrompono la striscia di sette vittorie consecutive, tornando con un successo dalla trasferta in Canada: non c'è partita contro dei Raptors in odor di tanking, che chiudono sul -28 nel terzo quarto e hanno solo un flebile moto d'orgoglio nell'ultimo periodo. I padroni di casa tirano al 39.8% dal campo e 25.8% da tre, non entrando mai in partita: Dick (18) e Olynyk (17) sono i migliori, con uno Scottie Barnes sottotono e autore di soli sette punti, seppur con nove rimbalzi e altrettanti assist. I Raptors restano così saldamente in 12a posizione a Est (19-35), mentre gli Spurs ripartono e trovano l'11a vittoria stagionale (11-43) nel loro cammino da ultima forza a Ovest: Wembanyama trascinata con 27 punti, 14 rimbalzi, 10 stoppate, 5 assist e 10/14 dal campo. Alle sue spalle brillano Vassell (25) e Sochan (17), in una San Antonio che ne porta sei in doppia cifra. 

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