I Grizzlies, coi 39 punti della loro stella, sconfiggono una Los Angeles priva di LeBron. Rientra Giannis ed è subito decisivo: Bucks primi a Est. Sorride anche Denver
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Prosegue la scalata dei Milwaukee Bucks, che ritrovano Giannis Antetokounmpo (33 punti) e ottengono la 15a vittoria consecutiva: un successo che sancisce il sorpasso sui Celtics in vetta all'Eastern Conference. Ja Morant, invece, trascina i Grizzlies alla vittoria sui Lakers (senza LeBron) con 39 punti. Vincono i Denver Nuggets e i Sacramento Kings, cade Dallas contro Indiana. Sorridono anche i Warriors, zero punti per Fontecchio nel ko di Utah.
MEMPHIS GRIZZLIES-LOS ANGELES LAKERS 121-109
Nella prima notte senza LeBron James, out per un problema alla caviglia che potrebbe tenerlo fuori a lungo, i Los Angeles Lakers cadono a Memphis. Il merito è di Ja Morant, che è opaco in un primo tempo che si chiude sul +3 degli ospiti, ma si scatena in un terzo quarto da ricordare: i Grizzlies infatti ribaltano la sfida col punteggio di 47-35, e ben 28 punti sono proprio della loro star. Al termine della partita, Morant chiuderà con 39 punti e una prestazione da trascinatore, con annessa tripla doppia (10 rimbalzi, 10 assist) a firmare la vittoria di Memphis. Buona anche la prestazione di Tillman, con 18 puni e 11 rimbalzi, ne realizzano 16 invece Bane e Jaren Jackson Jr. in una formazione che ottiene la 26a vittoria casalinga stagionale. Solo Denver fa meglio in Nba, coi Lakers che devono arrendersi nonostante la ragguardevole prestazione di Anthony Davis (28 punti) e i 21 punti di Walker. Pesa l'assenza di LeBron, così come pesano le 26 palle perse dai Lakers, sempre 12mi a Ovest con 29 vittorie e 33 ko. Mantiene il secondo posto nella Western Conference Memphis (37-23).
BROOKLYN NETS-MILWAUKEE BUCKS 104-118
C'è un nuovo sceriffo nell'Eastern Conference, ed è merito dei Milwaukee Bucks: il rientrante Giannis Antetokounmpo e compagni, infatti, ottengono la 15a vittoria consecutiva e scalzano i Boston Celtics dalla vetta a Est, con uno score di 44 vittorie e 17 ko. Il perfetto mese di febbraio dei Bucks, con 10 successi su 10 gare, è decisivo per il ribaltone in classifica. Così come è decisivo Giannis, che rientra dall'infortunio e realizza subito 33 punti con 15 rimbalzi in una partita che poteva mettersi male per i Bucks. I Nets sono infatti costantemente in vantaggio nel primo tempo (chiuso a +10), ma vengono tenuti a freno in una ripresa che li vede sommare solo 42 punti: Milwaukee ne approfitta e vince di 14 lunghezze. Oltre a Giannis, da evidenziare i 18 punti di Khris Middleton, in un'ottima prova da secondo violino al fianco del due volte Mvp. A Brooklyn non bastano i 31 punti di Bridges e i 26 di Dinwiddie per evitare la sconfitta, che li fa scivolare in sesta posizione a Est: 34 vittorie e 27 ko per i Nets.
HOUSTON ROCKETS-DENVER NUGGETS 112-133
Tutto troppo facile per i Nuggets, che travolgono Houston sin dalle primissime battute della sfida e devono limitarsi a controllare nella ripresa, infliggendo la decima sconfitta consecutiva ai rivali senza faticare troppo. Jokic e compagni chiudono il primo tempo sul +20, col serbo che raggiunge la 100a tripla doppia in carriera (24a stagionale) con 14 punti, 11 rimbalzi e 10 assist. Il miglior realizzatore di Denver, che ha la possibilità di far ruotare tutta la rosa o quasi, è Jamal Murray con 32 punti. Ai Rockets, che restano saldamente la peggior squadra dell'Nba, non bastano i 17 punti di Jalen Green e Tari Eason, unica nota positiva con 7/10 al tiro. Denver resta così in testa alla Western Conference con 44 vittorie e 19 ko, Rockets ultimissimi con uno score sconfortante (13-48).
DALLAS MAVERICKS-INDIANA PACERS 122-124
Compleanno storto per Luka Doncic, che viene sconfitto da Indiana negli ultimi due minuti di gara. Arriva così il quarto ko in cinque gare dall'arrivo di Kyrie Irving nelle fila dei Mavericks, che continuano a scivolare indietro in classifica. A questo si aggiunge l'errore del neoacquisto, che sbaglia la tripla della vittoria e aumenta il rammarico dei Mavs, bravi a rientrare in partita dopo il -10 al termine del secondo quarto (59-69). Luka Doncic chiude così con un'altra sconfitta, che arriva nonostante i suoi 39 punti e una prestazione-monstre con 8 rimbalzi e 6 assist, nella quale viene poco supportato dalla squadra: Hardaway e Irving, infatti, si fermano a quota 16. Il trascinatore dei Pacers è invece Tyrese Haliburton, che chiude con 32 punti venendo ben assistito da Myles Turner (24), autore dei canestri decisivi. Dallas scivola in settima posizione a Ovest con 32 vittorie e 31 ko, Indiana sempre 12a a Est (28-35) e a due vittorie dal play-in.
OKLAHOMA CITY THUNDER-SACRAMENTO KINGS 117-123
L'assenza di Shai Gilgeous-Alexander continua a pesare per Oklahoma, che mette in fila il quarto ko consecutivo e perde ancora contro i Sacramento Kings, privi a loro volta di De'Aaron Fox rispetto alla sfida di qualche giorno fa. La sfida resta equilibrata a lungo, fino allo scatto decisivo dei Kings nel quarto periodo, con un parziale di 12-2 che non lascia scampo agli avversari. Domantas Sabonis è la mente di Sacramento con 22 punti, 13 rimbalzi e 9 assist, ma il top-scorer è Harrison Barnes: 29 punti per lui, in un quintetto tutto in doppia cifra che vede Huerter raggiungere quota 20. Ai padroni di casa non bastano i 27 punti di Jalen Williams e i 21 di Saric per evitare un'altra sconfitta, che fa precipitare Oklahoma al terzultimo posto della Western Conference: 28 vittorie e 33 ko per i Thunder. I Kings, invece, restano terzi alle spalle di Denver e Memphis.
GOLDEN STATE WARRIORS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 123-105
Partita dai due volti per i Golden State Warriors, che rimontano dopo essere stati addirittura in svantaggio di 23 punti e risalgono la classifica della Western Conference, portandosi al quinto posto (32-30). Manca ancora Steph Curry, ma i Warriors ritrovano i loro migliori realizzatori e svoltano la sfida con un terzo quarto da 39-17. Il top-scorer è Jordan Poole con 29 punti, ben assistito dai 23 punti di Klay Thompson e dai 21 di un efficace Donte Divincenzo. Sono loro a firmare il clamoroso +18 finale in una gara che cambia completamente tono col passare dei minuti, nella quale un "normale" Lillard (25 punti) non riesce a portare i suoi alla vittoria. Portland viene sconfitta e resta in 11a posizione ad Ovest, con 29 vittorie e 32 ko.
LOS ANGELES CLIPPERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 101-108
Si interrompe la serie di sconfitte dei Minnesota Timberwolves, che sconfiggono una diretta concorrente a Ovest e ottengono un successo prezioso nella corsa ai playoff. I Clippers volano sul +13 nel primo quarto, ma nella ripresa subiscono il ribaltone e la fuga dei T'Wolves, che chiudono sul +11 al termine del terzo quarto e si rendono irraggiungibili. Il miglior realizzatore degli ospiti è McDaniels con 20 punti, mentre Edwards si ferma a quota 18 e Gobert ne realizza 16. Ai Clippers non bastano i 25 punti di Paul George e i 23 di Kawhi Leonard per evitare una bruciante sconfitta, che non intacca il loro sesto posto nella Western Conference (33-31). Minnesota è ora ottava e vicinissima, con 32 vittorie e 32 ko.
ATLANTA HAWKS-WASHINGTON WIZARDS 116-119
Gli Hawks accolgono il loro nuovo tecnico, col debutto di coach Snyder (ex Utah), ma vengono beffati in extremis dai Washington Wizards in una sfida ad alta tensione. I minuti finali sono fatali per Trae Young e compagni, con l'All-Star che viene costantemente stoppato dai Wizards e non riesce a firmare il ribaltone dei suoi. Young chiude comunque con 31 punti e 7 assist, insufficienti per la vittoria in un quintetto tutto in doppia cifra, coi 13 punti e 15 rimbalzi di Capela. Gli Hawks, ottavi a Est, viaggiano con un record di 31 vittorie e 31 sconfitte e dovranno lavorare molto per difendere il posto nei playoff. Sorridono invece i Wizards, trascinati dai 37 punti di Bradley Beal e dai 28 di Kyle Kuzma, che ruba la palla del definitivo sorpasso. Un dinamico duo che non fa sentire l'assenza di Porzingis e firma il decimo posto di Washington (29-32).
TORONTO RAPTORS-CHICAGO BULLS 104-98
Ottava vittoria nelle ultime dieci gare per i Toronto Raptors, che sconfiggono i sempre più altalenanti Chicago Bulls, firmando lo scatto decisivo nell'ultimo periodo. Il trascinatore è ancora Pascal Siakam, che firma 20 punti nella serata del rientro di VanVleet, venendo ben supportato da Trent Jr. (19) e Anunoby (17). Faticano ancora in trasferta, invece, i Bulls: DeRozan si ferma a 13 punti, LaVine a 17 e il migliore del terzetto è Vucevic con 23 punti. Chicago somma la bellezza di venti palle perse e viene sconfitta con merito, scivolando in 11a posizione a Est (28-34). Mantiene la nona, invece, Toronto con uno score di 31 vittorie e 32 ko.
UTAH JAZZ-SAN ANTONIO SPURS 94-102
Dopo 16 sconfitte consecutive, si interrompe la serie negativa dei San Antonio Spurs, che vendicano il ko di tre giorni fa contro gli Utah Jazz. Irriconoscivile la formazione di Salt Lake City, che non riesce mai a trovare l'allungo decisivo sui rivali e addirittura viene travolta nell'ultimo periodo da una delle peggiori squadre della stagione Nba. Non bastano i 28 punti di Lauri Markkanen, in una serata negativa per tutti i Jazz: Horton-Tucker si ferma a 16 punti, Simone Fontecchio resta a secco con sette errori al tiro (cinque da tre) e due assist in venti minuti. Hanno buon gioco così gli Spurs, trascinati dai 25 punti di Keldon Johnson. Si interrompe la serie negativa di San Antonio, sempre penultima a Ovest con 15 successi e 47 ko. Utah è nona, invece, con 31 vittorie e 32 sconfitte.