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Nba: Morant trascina subito Memphis, Curry sconfigge i Celtics

Boston, che vanta il miglior record della lega, cade contro Golden State nell'extratime. La insegue Milwaukee, trascinata da un super-Lillard. Esultano i Grizzlies e Portland

20 Dic 2023 - 08:38
 © Getty Images

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La notte dell'Nba sancisce il ritorno in campo di Ja Morant, e la stella dei Memphis Grizzlies lascia subito il segno: è suo il canestro decisivo nel successo sui Pelicans (115-113). Notte da sogno per Steph Curry, che trascina i Golden State Warriors nella vittoria all'extratime sui Boston Celtics (132-126), che continuano a guidare a Est. Li inseguono i Milwaukee Bucks, che regolano gli Spurs coi 40 punti di Lillard. Sorride anche Portland

GOLDEN STATE WARRIORS-BOSTON CELTICS 132-126 dts
Terza vittoria di fila per i Golden State Warriors, che vanno a sconfiggere la squadra col miglior record dell'Nba: i Boston Celtics cadono infatti a San Francisco, non riuscendo a reggere all'impeto avversario nell'extra-time. La gara è ricca di colpi di scena e sembra conclusa quando i Celtics volano sul +11 nel terzo quarto, ma Steph Curry e compagni mettono in scena una grande rimonta e portano tutti ai supplementari. Qui è proprio il numero 30 a servire sul piatto la vittoria ai suoi, in un parziale da 11-5 che vede una sua tripla spezzare definitivamente le resistenze di Boston: finisce 132-126 e i Warriors risalgono in 11a posizione a Ovest (13-14), mentre gli ospiti mantengono la vetta dell'Eastern Conference (20-7) di un soffio. Ai Celtics non bastano sette giocatori in doppia cifra e due grandi prestazioni, firmate da Derrick White (30) e Jaylen Brown (28): sottotono invece Jayson Tatum che chiude a quota 15, precedendo Holiday (13) e un Horford molto efficace al rimbalzo. Proprio da un rimbalzo offensivo a 3.1 secondi dallo scadere nasce il canestro decisivo di Steph Curry, che segna 33 punti e chiude con sei assist e un ottimo 6/11 dall'arco. Alle sue spalle, in una Golden State ancora senza Draymond Green (sospeso a tempo indeterminato), i 24 punti di Klay Thompson e i 17 di Kuminga. I Warriors sembrano essersi liberati di un peso, e chissà che questa vittoria non li faccia definitivamente tornare quelli di un tempo. 

MILWAUKEE BUCKS-SAN ANTONIO SPURS 132-119
Continuano a inseguire Boston i Milwaukee Bucks, che si confermano al secondo posto nell''Eastern Conference (20-7) avendo la meglio sui San Antonio Spurs, privi di Wembanyama per un problema alla caviglia. Non c'è storia sin dal primo quarto per la formazione ospite, che scivola sul -18 (44-26) e non riesce più a rientrare in gara, coi Bucks a chiudere i giochi nel terzo quarto (35-26) e gestire nel periodo finale. Il trascinatore assoluto di Milwaukee è Damian Lillard, che mette a referto 40 punti con un significativo 14/22 al tiro e 7/12 da tre. Una prestazione sontuosa che gli consente di superare quota 20mila punti in Nba e di precedere nello score Portis Jr. (23), Middleton (17), Lopez (14) e Giannis Antetokounmpo: per il greco una tripla doppia da 14 rimbalzi e 16 assist, ma con soli 11 punti. Non bastano agli Spurs, che soffrono tremendamente in difesa, i 28 punti di Keldon Johnson e i 22 di Collins in una squadra con sei giocatori in doppia cifra. Numeri che non evitano la sconfitta a San Antonio, sempre ultimissima a Ovest (4-22) e incapace di ripetersi dopo l'effimera vittoria sui Lakers di sabato. 

NEW ORLEANS PELICANS-MEMPHIS GRIZZLIES 113-115
Il ritorno in campo di Ja Morant, dopo il lungo stop e le 25 gare di sospensione, coincide con la resurrezione sportiva dei Memphis Grizzlies. Bane e compagni vengono trascinati alla vittoria sui Pelicans proprio dalla loro stella, che spezza l'equilibrio col canestro decisivo nei secondi finali: penetrazione, giro in palleggio e appoggio al ferro sulla sirena per il 115-113 che sconfigge New Orleans. Sono i Pelicans a doversi mangiare le mani, perchè la gara sembrava in totale controllo per loro: difficile dire altrimenti dopo il +19 a metà gara (60-41) con un secondo quarto da 39-16, ma anche dopo il +10 con cui si è iniziato l'ultimo periodo. Vincono invece i Grizzlies, che ribaltano tutto nel quarto conclusivo (38-26) e si godono un Morant già in condizione: per lui 34 punti, 8 assist, 3 rimbalzi e un ragguardevole 12/24 al tiro che ha come unico neo lo 0/5 ai liberi. Numeri con cui trascina Memphis, che sorride anche per i 24 punti di Jaren Jackson Jr. e i 21 di Desmond Bane. Non basta, ai Pelicans, un ottimo Brandon Ingram: 34 punti per lui, ben supportato da Valanciunas (22+14 rimbalzi) e McCollum (18). Pesa come un macigno la prova deludente di Zion Williamson, mai efficace nel pitturato e incapace di andare oltre 13 punti. I Pelicans restano così settimi a Ovest (16-12) a un terzo del loro campionato, mentre Memphis è penultima con Portland (7-19). 

PORTLAND TRAIL BLAZERS-PHOENIX SUNS 109-104
Torna infatti al successo anche Portland, coi Trail Blazers che vanno a interrompere una serie di sette sconfitte consecutive contro i sempre altalenanti Phoenix Suns, che sembrano incapaci di trovare una reale continuità senza Bradley Beal. Anche qui il successo arriva in rimonta, con gli ospiti che chiudono +12 a metà gara e vengono travolti nel terzo quarto: il parziale da 38-20 consente a Portland di volare sul +6, che viene difeso strenuamente in un finale punto a punto, fino alla vittoria per 109-104. I trascinatori sono Anfernee Simons e Jerami Grant, che chiudono con 23 e 22 punti ciascuno. Ottima anche la prova di Ayton con 16 punti e 15 rimbalzi, così come quella di Brogdon con 14 punti dalla panchina. Ai Suns non basta un Kevin Durant d'annata, che chiude con 16/28 al tiro e la bellezza di 40 punti: KD fa il paio con Booker (26), ma l'unico altro giocatore in doppia cifra per Phoenix è Grayson Allen a quota 11. Questa sostanziale sterilità offensiva del resto del roster costa carissima e vale l'ennesima sconfitta stagionale: i Suns sono ora decimi a Ovest (14-13), coi Blazers penultimi in tandem coi Grizzlies (7-19). 

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