I Thunder si confermano inarrestabili: quindicesimo successo consecutivo e scatto a Ovest. Lakers ko, Houston sale al secondo posto
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C'era grande attesa per il big match tra Oklahoma e Boston, e la notte Nba non delude: i Thunder rimontano nell'ultimo quarto e la spuntano per 105-92, ottenendo la 15a vittoria consecutiva. Arriva a quota dieci, invece, Cleveland che batte Charlotte e domina a Est. Lakers ko contro Houston (119-115), che è seconda nella Western Conference. Cadono Orlando e i Wizards: bis dei Pelicans. Tonfo di Golden State, Sacramento la batte 129-99.
OKLAHOMA CITY THUNDER-BOSTON CELTICS 105-92
Il big match della notte Nba ci fornisce tutto ciò che ci si aspettava da due delle migliori formazioni della lega: intensità, agonismo, talento e un finale al cardiopalma. I Boston Celtics dominano in avvio e si portano anche sul +10 a metà gara, ma si fanno clamorosamente ribaltare nel finale: un ultimo quarto da 29-12, che dà seguito all'avvio della rimonta nel terzo periodo, consegna la 15a vittoria consecutiva a Oklahoma col punteggio di 105-92. I Thunder si ritrovano nel tiro da tre punti e sconfiggono i campioni in carica, con un assoluto trascinatore: nonostante il suo 11/23 al tiro, compensato da un letale 8/8 ai liberi, Shai Gilgeous-Alexander domina chiudendo con 33 punti e 11 rimbalzi. Alle sue spalle non c'è il solito Jalen Williams, che delude con 10 punti, bensì giocatori come Wiggins (15) e Dort (14), che piazza tre triple nel momento decisivo per la rimonta. Okc resta così leader a Ovest col secondo miglior record Nba (30-5), Celtics secondi a Est (26-10). I campioni in carica si sciolgono sul più bello, sbagliando tantissimo dalla distanza (9/46) e venendo annichiliti dai rivali nel finale. Questa volta non bastano i 26 punti (e 10 rimbalzi) di Jayson Tatum, ben supportato da Brown (21) e Porzingis (19). La squadra trova solo otto tiri vincenti nella ripresa e affonda sotto i colpi di Okc.
CLEVELAND CAVALIERS-CHARLOTTE HORNETS 115-105
Prosegue nache la marcia dei Cleveland Cavaliers, sempre leader a Est e sempre detentori del miglior record Nba (31-4). Decisamente più comoda la vittoria dei Cavs, che dominano contro Charlotte e vanno sul +15 a metà gara, mettendo già una serissima ipoteca sulla decima vittoria consecutiva: un successo che infatti arriva, puntuale come un orologio svizzero, col punteggio di 115-105. Non c'è nulla da fare per gli ospiti che, pur ottenendo 24 punti a testa da LaMelo Ball e Brandon Miller oltre a un buon supporto da Smith (18), va ko: Hornets sempre penultimi a Est col 10° ko di fila (7-27). Nelle fila dei Cavs, invece, il trascinatore è Darius Garland: 25 punti e quattro triple per precedere Mitchell e Allen, appaiati a 19 punti. Il secondo trova anche 11 rimbalzi e precede un veterano come Evan Mobley (17) nel tabellino della squadra più in forma dell'Nba insieme ai Thunder. Una superiorità evidente quella dei Cavs.
HOUSTON ROCKETS-LOS ANGELES LAKERS 119-115
Houston rischia di farsi del male da sola, facendo rientrare i Lakers a un solo possesso di distanza nel terzo quarto (91-89) dopo il +18 di metà gara, ma si ritrova e porta a casa un successo pesantissimo: Davis e LeBron fanno male solo in parte ai Rockets, che vincono 119-115 e conquistano il secondo posto nella Western Conference (23-12) davanti a Memphis. Una partenza lenta e compassata condanna i Lakers di JJ Redick, che segnano solo 22 punti nel primo quarto e 49 a metà gara, salvo poi svegliarsi tardivamente. Anthony Davis domina in area chiudendo con 30 punti e 13 rimbalzi, mentre LeBron James sfiora la tripla doppia (21 punti, 13 rimbalzi, 9 assist) ed Austin Reaves arriva in doppia cifra di punti e assist (21+10). Numeri che non bastano per evitare il ko, nonostante il buon contributo di Finney-Smith e Hachimura (13 punti) dalla panchina, e condannano i Lakers al quinto posto a Ovest: 20-15 il loro score, Clippers e Mavericks al loro fianco. Sorride invece Houston, che ritrova Amen Thompson dopo la squalifica di due gare per la rissa con Miami e lo vede brillare con 23 punti e 16 rimbalzi. L'uomo che fa ammattire i Lakers, nella serata sottotono di VanVleet (15) e Sengun (14), è però Jeff Green: 33 punti, 6 rimbalzi e 4 assist per l'assoluto Mvp della sfida, che si rende immarcabile dalla difesa rivale.
GOLDEN STATE WARRIORS-SACRAMENTO KINGS 99-129
Sacramento conferma di aver ottenuto una reale svolta dal contestato allontanamento di Mike Brown e non si ferma più. Dominio assoluto contro i Warriors e vittoria per 129-99 al Chase Centre, decollando sul +24 già a metà gara. I Kings "vedono" così la zona play-in, portandosi in 11a posizione a Ovest (17-19) e centrando il quarto successo consecutivo, con due assoluti protagonisti. Malik Monk è il migliore in campo con 26 punti e 12 assist, precedendo Domantas Sabonis che centra a sua volta la doppia doppia con 22 punti e 13 rimbalzi. Bene anche Huerter (16), che sopperisce alle serate sottotono di DeRozan (12) e Murray (11), consegnando un successo meritato ai suoi. Nelle fila di Golden State ecco il rientro di Steph Curry con 26 punti e 8/12 al tiro, ma alle sue spalle rende come dovrebbe il solo Wiggins (18). La formazione di casa non approfitta dell'assenza di De'Aaron Fox e subisce una bruciante sconfitta, che la relega al nono posto nella Western Conference: 18-17 il suo score, con moltissimi ko dopo l'ottimo avvio di stagione.
ORLANDO MAGIC-UTAH JAZZ 92-105
Le assenze eccessive (Banchero, i fratelli Wagner e Suggs) condannano gli Orlando Magic, che affondano nel secondo tempo a causa delle ridotte rotazioni e vengono sconfitti con merito dagli Utah Jazz: 105-92 il punteggio che consegna una nuova impresa alla formazione di Salt Lake City, già vincente in trasferta a Miami nella notte precedente. La Florida fa benissimo agli ospiti, che decollano nella ripresa e non si fermano più, con un assoluto trascinatore: 5/6 da tre e 27 punti per Brice Sensabaugh, che precede Sexton (20) nel tabellino. Buone prove anche per Juzang (12) e Kessler, che va in doppia doppia con 10 punti e 17 rimbalzi. Poco da segnalare invece nei Magic, che si aggrappano ai 21 punti di Jett Howard e ai 15 di Wendell Carter Jr, ma vanno ko: Orlando resta quarta a Est (21-16), Utah penultima a Ovest (9-25) nonostante i due successi consecutivi che hanno dato respiro a una delle formazioni più deficitarie dell'Nba.
WASHINGTON WIZARDS-NEW ORLEANS PELICANS 98-110
Questa volta CJ McCollum non fa cinquanta punti, ma i Pelicans non si smentiscono: secondo confronto coi Washington Wizards nel giro di due giorni e secondo successo, questa volta col punteggio di 110-98 e un dominio incontrastato, dal +15 di metà gara fino alla vittoria. New Orleans approfitta dell'assenza di Poole e si aggrappa ancora al veterano, che chiude da top-scorer dei suoi con 25 punti davanti a Trey Murphy (22) e Yves Missi (16). Finalmente decisivo anche Dejounte Murray che, dopo gli infortuni e le difficoltà dei mesi scorsi, entra prepotentemente nel tabellino con una sontuosa tripla doppia: 14 punti, 10 rimbalzi e 12 assist per abbattere Washington e consegnare il bis ai Pelicans. La formazione ospite resta ultima a Ovest (7-29), ma non ha più il peggior record Nba, che è tutto dei Wizards e del loro ultimo posto a Est (6-27). Non bastano i 28 punti di Kuzma e la buona prova di Sarr, che chiude in doppia doppia (18+11), per evitare l'ennesima sconfitta.