Steph ne fa 37 contro i Sixers, che schierano un acciaccato Embiid. Boston travolge Indiana con un super-quintetto, bene Fontecchio nel ko dei Jazz. I newyorkesi scalano la classifica a Est
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Solo cinque gare nella notte dell'Nba, ma non mancano le grandi prestazioni. La più impattante è quella di Steph Curry, che coi suoi 37 punti trascina Golden State e infligge la sconfitta a una balbettante Philadelphia: i Sixers ritrovano Embiid, ma l'Mvp è sottotono e arriva il quarto ko di fila. Ne approfittano i Knicks, che con l'ottavo successo consecutivo sono terzi a Est, dove guidano sempre i Celtics: è vittoria su Indiana. Sorridono Atlanta e i Raptors.
BOSTON CELTICS-INDIANA PACERS 129-124
I Boston Celtics non sbagliano contro i Pacers e riprendono la loro marcia in casa, chiudendo virtualmente la sfida col +15 nei primi due quarti: Indiana rientra sulla spinta del rientrante Haliburton e si porta a -3, ma viene ricacciata indietro dall'ottimo parziale dei Celtics, sconfitti solo due volte tra le mura amiche quest'anno. La chiave per il successo di Boston, che resta saldamente in testa all'Eastern Conference (37-11), è un quintetto tutto in doppia cifra. Jayson Tatum ne fa 30, precedendo Brown (25) e White, con Porzingis e Holiday a quota 17. Per Tatum anche due stoppate decisive nel finale, che impediscono ai Pacers di dar vita a un finale al cardiopalma. Non bastano i 26 punti con 12 rimbalzi di Nesmith e i 23 di Siakam, sommati ai 13 punti con 10 assist di Haliburton e ad una prova con sette giocatori in doppia cifra, per evitare la sconfitta esterna. Indiana mantiene il sesto posto (27-21) e si allontana dalle primissime posizioni.
GOLDEN STATE WARRIORS-PHILADELPHIA 76ERS 119-107
Senza Klay Thompson, basta e avanza uno Steph Curry in grande spolvero per consegnare la vittoria ai Golden State Warriors, che affondano una balbettante Philadelphia e le infliggono il quarto ko consecutivo, facendola scivolare al quinto posto a Est (29-17). Il match viene indirizzato dopo il riposo di metà gara, coi Warriors che volano sul +9 e poi allungano ulteriormente nell'ultimo quarto. Curry è senza dubbio il volto del match, che lo vede chiudere con 37 punti, 8 rimbalzi e 7 asisst: 12/17 dal campo e 8/13 da tre per lui, che aggiunge al tutto cinque liberi su cinque per un +26 di plus/minus. Alle sue spalle brillano Kuminga (26) e Wiggins (23), che risultano ugualmente decisivi per la vittoria contro una Philadelphia a mezzo servizio, come la sua stella. Joel Embiid rientra anticipatamente per evitare il rischio di essere tagliato fuori dalla corsa all'Mvp, ma non è al 100% e si vede: per lui solo 14 punti e un poco edificante 5/18 al tiro. Il migliore dei 76ers è Tobias Harris, che chiude con 19 punti precedendo Korkmaz (19) e Oubre (15), ma arriva ugualmente la sconfitta. Sorridono i Warriors, ora a quattro vittorie dal play-in (20-24).
NEW YORK KNICKS-UTAH JAZZ 118-103
La marcia dei New York Knicks, che ottengono l'ottava vittoria consecutiva e scalano fino al terzo posto dell'Eastern Conference (31-17), prosegue nel segno dei ragazzi prodotti da Villanova: DiVincenzo è il top-scorer con 33 punti, seguito da Brunson (29), mentre Josh Hart chiude il sestetto in doppia cifra con una tripla doppia da 10 punti, 10 assist e 10 rimbalzi. La sfida viene definitivamente indirizzata nel terzo quarto, che porta i Knicks sul +20 con un'ottima prova di squadra: brillano anche Achiuwa (18) e un Hartenstein da 14 punti e 12 rimbalzi, ma l'eroe è DiVincenzo. Donte si ripete dopo i 28 punti contro Charlotte, con una prova sopra le righe: nove triple (massimo in carriera) nei suoi 33 punti, a cui si sommano 5 assist e 4 rimbalzi. Utah viene travolta dai Knicks e non riesce così a sfruttare la buona prestazione di Sexton, autore di 22 punti. Alle sue spalle Keyonte George (15) e Markkanen, che realizza 14 punti come Simone Fontecchio. Anche 5 rimbalzi e un assist per l'azzurro, che gioca 29 minuti e chiude sopra il 50% sia dalla breve che dalla lunga distanza, con un 5/10 dal campo e 4/8 da tre. Utah viene però sconfitta e resta nona a Ovest, in tandem coi Lakers (24-25).
ATLANTA HAWKS-LOS ANGELES LAKERS 138-122
La fuga degli Atlanta Hawks si consuma già nel primo quarto e i Lakers, privi dell'infortunato Anthony Davis, non li riprendono più in un'autentica serata da dimenticare. LeBron e compagni non riescono mai a scendere sotto i dieci punti di vantaggio e incassano la seconda sconfitta consecutiva, dopo quella contro i Rockets. Ai Lakers non bastano i 28 punti di Austin Reaves, che precede un LeBron che sfiora la tripla doppia con 20 punti, 9 rimbalzi e 8 assist: alle loro spalle i soli Hachimura (16) e Vanderbilt (12) vanno in doppia cifra, in un match sottotono. La formazione losangelina resta così nona a Ovest (24-25), mentre Atlanta consolida il decimo posto a Est (20-27) con una vittoria preziosa. Trae Young è il migliore con 26 punti e 13 assiust, ma gira tutta la squadra: Dejounte Murray chiude a quota 24, precedendo Jalen Johnson (19), Bey e Bogdanovic (18) in una squadra che ne porta sette in doppia cifra e tre in doppia doppia (Young, Johnson e Capela). E ottiene un successo pesantissimo.
CHICAGO BULLS-TORONTO RAPTORS 107-118
Dopo cinque sconfitte si ferma la serie negativa dei Toronto Raptors, che ribaltano il risultato contro i Bulls e li sconfiggono con un secondo tempo da sogno. I canadesi devono scivolare sul -16 per dare la svolta al loro match, che li vede passare in vantaggio al termine del terzo quarto (89-90) e poi consolidare il successo con un parziale di 28-18 nell'ultimo periodo. Il dato nella ripresa è di 65 punti per Toronto e 44 per Chicago, che esce sconfitta nonostante i 25 punti di DeRozan e i 21 di Dosunmu, che precedono Vucevic (14) e White (13). I Bulls restano comunque noni a Est (22-26), mentre i Raptors mantengono la 12a posizione (17-30) ed esultano per una grande prova di squadra. Gary Trent Jr. è il migliore con 24 punti, precedendo Bruce Brown (19) e Nwora (17): in doppia cifra anche Thaddeus Young (16) e Schroder (16+10 assist), con Barnes fermo a quota 13. Trionfano dunque i Raptors, che sfruttano una grande serata al tiro: 52% complessivo dal campo, 48% da tre e 90% ai liberi.