I Suns chiudono la serie sul 4-2 con una super prestazione del loro leader, ora aspettano la vincente di Milwaukee-Atlanta
La prima partecipante alle Finals dell’edizione 2021 della Nba è Phoenix, che in gara-6 contro i Clippers vince 103-130 un match quasi sempre condotto e chiude la serie sul 4-2. Con una prestazione magistrale da 41 punti di Paul, a Los Angeles i Suns si guadagnano quindi lo scettro di campioni della Western Conference e aspettano ora la vincente di Milwaukee-Atlanta, al momento in parità per 2-2. Sarà la prima volta in finale per CP3.
Le Nba Finals 2021 vedranno i primi due match tenersi a Phoenix, perché sono i Suns la prima squadra a conquistarsi un posto all’ultimo atto, già sicuri di essere testa di serie contro Milwaukee o Atlanta. Non serve quindi gara-7 per chiudere la serie contro i Clippers, sconfitti 103-130 al termine di una partita condotta con forza e costanza nonostante i ripetuti tentativi di rimonta della franchigia californiana. Protagonista assoluto il leader d’esperienza dei ragazzi di coach Williams, Chris Paul, costante motore mentale e tecnico della partita e per l’occasione anche miglior marcatore con addirittura 41 punti, molti decisivi nel finale di match. Adesso per i “Soli” provenienti dal deserto dell’Arizona non resta che attendere la vincitrice della Eastern Conference, con la finale in bilico 2-2 dopo i primi quattro incroci tra Milwaukee Bucks e Atlanta Hawks: gara-5 è in programma nella notte italiana tra giovedì e venerdì. La missione di tornare alle Finals dopo un’astinenza che dura sin dal 1993, riprende per Phoenix dopo aver sprecato il primo match point in gara-4 in casa, ripresi dalla tenacia a fine corsa dei Clippers del solito Paul George e del jolly di questa serie Reggie Jackson. L’obiettivo principale di Booker e compagni in California è quindi quello di non sprecare più alcun vantaggio e di evitare di essere costretti a disputare una “bella” in condizioni di evidente svantaggio psicologico.
Ovviamente i padroni di casa sono sempre senza Kawhi Leonard, mentre la macchina da punti dei Suns continua a soffrire dei postumi dell’infortunio al naso, peraltro colpito nuovamente in questa gara-6. Se il primo quarto dello Staples Center si chiude con un vantaggio di quattro punti (29-33) da parte degli ospiti nonostante un generale equilibrio interlocutorio, come già capitato più volte con il passare dei minuti è proprio Phoenix a dare le prime accelerate: Los Angeles prova più volte ad alzare i giri del motore e si avvicina ciclicamente, senza però beneficiare dei necessari exploit dei vari Jackson o George. La squadra di Lue non ci pensa minimamente a mollare nel secondo tempo, cominciato sotto sul 57-66, ma semplicemente si trova davanti un Paul in versione immarcabile, che si eleva a livello Super Sayan nel momento più decisivo dell’intera serie portandosi sulle spalle la squadra alle Finals. I 19 punti nel quarto finale sono pura poesia, Booker (22 totali) e Crowder (19) vestono le panni dei realizzatori alternativi di primissimo livello e i Clippers sono così costretti ad abdicare dopo un cammino quasi leggendario in questi playoff, dominati a rimbalzo da un Ayton (17) tornato onnipresente. Beverley si fa cacciare per uno spintone gratuito a CP3, George non ingrana e si ferma a 21 punti, Jackson a 13 e il miglior realizzatore californiano è quindi Morris a 26 sul tabellino. La vera sorpresa, forse, è che un talento come Paul abbia dovuto attendere fino ai 36 anni prima di partecipare alle sue prime Finals: è arrivato quel momento.