Dallas perde con i Clippers nonostante i 42 dello sloveno, il campione dei Jazz ne fa 57 ma a spuntarla è Denver. Raptors e Celtics regolano rispettivamente Nets e Sixers
Inizia la postseason 2020 della Nba e le statistiche sono già da capogiro: Luka Doncic segna 42 punti per Dallas (miglior prestazione per un giocatore al debutto nei playoff), ma i Clippers vincono 118-110. Donovan Mitchell ne firma ben 57 (terza miglior performance individuale nella storia della fase finale) ma è Denver a battere Utah 135-125 all’overtime. I Celtics sconfiggono 109-101 Philadelphia, Toronto supera Brooklyn 134-110.
LOS ANGELES CLIPPERS-DALLAS MAVERICKS 118-110 (serie 1-0)
Inutile girarci troppo attorno: il tema principale della serata era la prima gara assoluta nei playoff Nba di Luka Doncic e lo sloveno non ha tradito le aspettative, anzi: sono 42 i punti alla sirena, che valgono la miglior prestazione nella storia da parte di un giocatore al debutto nella postseason. Dall’altra parte, però, Kawhi Leonard e Paul George si caricano sulle spalle la squadra losangelina e la conducono a una vittoria maturata soprattutto nel finale. La gara vive di strappi: i Clippers vanno avanti di 16 dopo nemmeno 4 minuti di gioco, ma Doncic (che oltre ai 42 punti mette a tabellino anche 9 asstst, 7 rimbalzi e 3 rubate) si rende protagonista di un incredibile 48-18 di parziale nei successivi 12 minuti effettivi, per il +14 Dallas. Coach Doc Rivers, però, striglia i suoi nell’intervallo e i losangelini alzano l’intensità difensiva (solo 13 punti concessi nel terzo periodo) e chiudono i conti nel finale grazie alla freddezza di Leonard, che termina con 29 punti e 12 rimbalzi, e al talento di George, che chiude a quota 27. Per Dallas, dietro Doncic, c’è il deserto: Kristaps Porzingis gioca una partita anonima (14 i punti per lui, con 3/9 al tiro), e si fa anche espellere nel terzo periodo, dopo una spinta a Marcus Morris che secondo il lettone aveva ‘abbracciato’ con troppo vigore Doncic. Sarà necessario ora capire se e come Porzingis sarà punito dalla Nba: un aspetto non da sottovalutare in vista della seconda partita della serie.
DENVER NUGGETS-UTAH JAZZ 135-125 dopo overtime (serie 1-0)
Non basta la terza prestazione di sempre a livello individuale nei playoff per regalare a Utah la vittoria nella gara inaugurale della postseason: Donovan Mitchell segna 57 punti con un impressionante 58% dal campo (meglio di lui nella storia solo Michael Jordan, con 63, nel 1986 ed Elgin Baylor, con 61 punti, nel 1961) ma dall’altra parte un’eccezionale prova di squadra, con sei dei nove giocatori impiegati da coach Malone in doppia cifra guidati dai 36 punti (con 9 assist) di Jamal Murray e dalla doppia-doppia da 19 punti e 10 rimbalzi di Nikola Jokic, permette a Denver di portare a casa la prima partita di una serie che comunque si annuncia equilibrata. Il match è un continuo testa a testa e Utah si affida a Mitchell per compensare l’assenza di Mike Conley, uscito dalla ‘bolla’ di Orlando per assistere alla nascita del figlio (tornerà come minimo dopo gara-2, per le regole sulla quarantena previste dal protocollo): sarà proprio lui a fissare il punteggio sul 115-115 dopo i 48 minuti regolamentari, grazie a due tiri liberi a segno a 22 secondi dalla fine, ma nel supplementare un 8-0 di parziale nei primi due minuti e mezzo spezza definitivamente l’equilibrio a favore dei Nuggets, che portano a casa il primo punto della serie. Gara-2 è in programma mercoledì.
BOSTON CELTICS-PHILADELPHIA 76ERS 109-101 (serie 1-0)
È una delle serie più attese e dal pronostico più difficile dell’intero primo turno, e almeno in gara-1 non ha tradito le attese. A spuntarla, grazie soprattutto all’accelerata decisiva nell’ultimo periodo di gioco, è Boston, che trova nell’apporto combinato di Jayson Tatum e Jaylen Brown la chiave giusta per sconfiggere una squadra parsa poco lucida soprattutto negli ultimi minuti. Tatum è il miglior realizzatore di serata: per lui 32 punti (career high nei playoff) e 13 rimbalzi, mentre Brown ne aggiunge 29 con 6 rimbalzi, 4 assist e 3 palle rubate. Positivo anche Kemba Walker, autore di 19 punti, mentre Gordon Hayward chiude una prestazione sottotono (12 punti, 5/13 al tiro) subendo anche un infortunio alla caviglia destra nella fase finale del match. Le sue condizioni in vista della seconda partita sono da valutare. Dall’altra parte non bastano 26 punti e 16 rimbalzi di Joel Embiid: Philadelphia chiude avanti di 4 all’ultimo mini-intervallo, ma Boston fa 12 punti in più degli avversari nel quarto periodo (34-22 il parziale) e porta a casa la prima partita della serie. Servirà più concentrazione mercoledì in gara-2, se i Sixers vorranno evitare un pericoloso 0-2.
TORONTO RAPTORS-BROOKLYN NETS 134-110 (serie 1-0)
Inizia con il piede giusto la marcia nei playoff dei campioni in carica, che vogliono dimostrare la propria forza anche senza l’uomo che nel 2019 li ha condotti fino alla conquista dell’anello, quel Kawhi Leonard che ora difende i colori dei Clippers. La partita contro Brooklyn non è mai realmente in discussione: Toronto chiude già il primo quarto avanti di 17 punti (37-20), va avanti anche di 33 prima dell’intervallo e, a parte un leggero calo a cavallo fra terzo e quarto periodo, non si guarda più indietro fino alla linea del traguardo. I Raptors si godono la prova maiuscola di un Fred VanVleet che non ha paura di prendersi le responsabilità maggiori in attacco: per lui sono 30 i punti alla sirena, con un pazzesco 8/10 da oltre la linea dei tre punti e 11 assist a condire il tutto. Sugli scudi anche Pascal Siakam, che pur in serata negativa al tiro (solo 4/13) realizza 18 punti e raccoglie 11 rimbalzi. Dall’altra parte gli ultimi ad arrendersi sono Timothé Luwawu-Cabarrot, che fa 6/9 da tre e chiude con 26 punti giocando da sesto uomo, e Caris LeVert, che mette a referto 15 punti e 15 assist. Prestazioni che non bastano, però, ad infastidire una squadra parsa nettamente superiore. Adesso c’è per entrambe un giorno di riposo: mercoledì si torna in campo per gara-2.