Gara-6 ci dirà se Golden State è solo riuscita a posticipare l’inevitabile o è realmente in grado di riprendere in mano la serie anche senza Durant
Ora la domanda sorge spontanea. Golden State è riuscita a rimandare l’inevitabile o è realmente in grado di riprendere in mano la serie anche senza Kevin Durant? Perché i Warriors sono riusciti a ribaltare una situazione quasi irrimediabile con Toronto avanti di sei a un paio di minuti dalla fine, grazie al ghiaccio nelle vene di Klay Thompson e Steph Curry. Ora però si torna in California e non ci sarà il numero 35, rientrato dal problema al polpaccio, ma messo definitivamente fuori causa da un nuovo infortunio al tendine d’Achille. I suoi 11 punti in 12 minuti di presenza in campo non sono da considerarsi l’ago della bilancia, ma Steve Kerr deve rassegnarsi a fare a meno del miglior giocatore della NBA (Kawhi Leonard permettendo).
La Oracle Arena è pronta a trasformarsi nel girone più caldo dell’inferno per gara 6, ma i Raptors avranno comunque altri due match points sulla racchetta e uno, comunque vada, in Canada. Guai a limitarsi ai freddi numeri, ma Leonard è emerso nei minuti più caldi e il 37% al tiro, 28 dalla lunga distanza è una percentuale che non basta. Alla fine chiude con 26 punti, 12 rimbalzi e 6 assist, cifre che comunque lo mantengono in pole position per il titolo di Mvp, comunque vada. I Raptors trovano la chiave negativa di questa sfida proprio nel tiro da tre perché 8 su 32, 25%, non è sufficiente per battere i campioni in carica, anche se alla fine sul tabellone il margine è di un singolo punto. La serie è più che mai aperta, Toronto conserva un minimo vantaggio, ma Golden State dovrà superare l’ennesima avversità. Stavolta non c’è neppure la speranza. Se vorrà vincere un altro titolo, dovrà farlo senza KD35.