Los Angeles cade 125-104 contro Portland allo Staples, sesta vittoria in fila per San Antonio, che supera Dallas 112-105
Dopo cinque vittorie consecutive, si ferma la striscia dei Los Angeles Clippers che, senza Danilo Gallinari, cadono allo Staples Center contro i Portland Trail Blazers (125-104). Diventano sei, invece, i successi in fila dei San Antonio Spurs, che superano Dallas 112-105 (4 punti per Belinelli). Grazie a un super LeBron James da 36 punti e 10 rimbalzi, i Lakers tornano a far festa contro Chicago (123-107) e a sognare una risalita verso i playoff.
LOS ANGELES CLIPPERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 104-125
Dopo cinque vittorie consecutive, si arresta la striscia dei Los Angeles Clippers, fermati allo Staples Center dai Portland Trail Blazers: 104-125 il punteggio finale. Nel back-to-back coach Doc Rivers decide di tenere a riposo Danilo Gallinari, decisivo nella vittoria contro Boston con 25 punti. Dopo tre quarti caratterizzati dal grande equilibrio, per LA affiora la stanchezza e Portland ne approfitta per allungare le proprie mani sul match, chiudendo i conti con un quarto periodo dominato da 40-20. Il migliore tra le fila degli ospiti è un ispiratissimo CJ McCollum, che segna 13 dei suoi 35 punti nel break decisivo. A questi, si aggiungono le doppie doppie di Damian Lillard e Jusuf Nurkic: il primo fa 20 punti e 12 assist, mentre il secondo ne mette sempre 20 ma con 12 rimbalzi. Senza il proprio leader, Los Angeles si affida agli uomini che escono dalla panchina, ma, questa volta, non basta. Sono 22 i punti di Montrezl Harrell e 19 quelli di Lou Williams. Con questa sconfitta, LA (39-30) viene superata da San Antonio in sesta posizione a Ovest, mentre Portland (41-26) aggancia OKC al quarto posto in classifica.
DALLAS MAVERICKS-SAN ANTONIO SPURS 105-112
Chi non ha alcuna intenzione di fermare la propria risalita a Ovest, invece, sono i San Antonio Spurs che, dopo aver chiuso il peggior Rodeo Trip della propria storia, hanno saputo solo vincere. Contro Dallas arriva il sesto successo consecutivo per la truppa di coach Gregg Popovich, che si impone 112-105 all'American Airlines Center. A trascinare gli Speroni sono i soliti sospetti: 33 punti con 6 assist per DeMar DeRozan, a cui si aggiungono i 28 punti con 7 rimbalzi di LaMarcus Aldridge. Vola sopra quota 20 anche Derrick White, che in 33 minuti sul parquet ne mette 23 con 10/16 dal campo. Brutta, invece, la prova di un impreciso Marco Belinelli, che chiude con 4 punti e un rivedibile 1/7 dal campo. Per Dallas, invece, stecca il giocatore più atteso Luka Doncic, che, forse a causa dei problemi alla schiena che lo perseguitano da qualche settimana, si ferma a 12 punti, ma con la bellezza di 9 palle perse. Il migliore per i padroni di casa è Jalen Brunson, che ne mette 34 e fa registrare il massimo in carriera. Sesto posto raggiunto per San Antonio (39-29), che scavalca Los Angeles, mentre Dallas (27-40) resta penultima a Ovest.
CHICAGO BULLS-LOS ANGELES LAKERS 107-123
La distanza dall'ottavo posto resta siderale ma LeBron James crede ancora nel sogno playoff. I Los Angeles Lakers tornano a vincere contro i Chicago Bulls trascinati dai 36 punti e 10 rimbalzi del 'Re', per nulla intenzionato a mancare l'appuntamento con la post season per la prima volta nella sua lunga carriera Nba. Allo United Center, i gialloviola si affidano totalmente al proprio leader che, dopo un primo quarto in cui Chicago domina in lungo e in largo, si carica sulle spalle l’intero peso della squadra, portandola, da solo, al successo. A dare una mano al 'Re' ci pensano due dei suoi scudieri più fedeli: Kyle Kuzma, al rientro dopo l'infortunio alla caviglia, e Kentavious Caldwell-Pope. Il primo ne mete 21 con 5 rimbalzi e 4 assist, mentre il secondo ne aggiunge 24 uscendo dalla panchina. Per i Bulls, che durano solo 12 minuti, non bastano i 20 punti di Robin Lopez e i 19 di uno scatenato Otto Porter Jr in avvio. Con questa vittoria LA (31-36) resta undicesima a Ovest, con 6 partite e mezzo di ritardo da Utah. Per Chicago, invece, è sempre notte fonda: 19 vittorie e 50 sconfitte in stagione regolare.
DENVER NUGGETS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 133-107
Tornano al successo i Denver Nuggets, che passeggiano contro i Minnesota Timberwolves al Pepsi Center: 133-107 il punteggi finale. I padroni di casa prendono presto il comando delle operazioni, senza più voltarsi indietro. Denver viaggia con percentuali irreali (60% di squadra e 60% dall'arco), costringendo Minnesota a una gara di rincorsa. Il migliore per coach Mike Malone è Jamal Murray, autore di una prova da 30 punti, a cui si aggiungono i 23 di Paul Millsap. Sono 18, con 8 rimbalzi e 7 assist, invece, quelli messi a referto da Nikola Jokic, protagonista di un duello infuocato con uno dei centri più in forma della lega. Ad avere la meglio è Karl-Anthony Towns, che chiude con una superlativa doppia doppia da 34 punti e 10 rimbalzi. Per Minnesota c'è poco altro, con Tyus James che ne aggiunge 16 e Cameron Raynolds che ne mette 12 in uscita dalla panchina. Con questa vittoria, Denver (44-22) accorcia le distanze dal primo posto occupato dai Golden State Warriors, mentre Minnesota (33-35) vede negli specchietti retrovisori i fari dei Los Angeles Lakers, vittoriosi contro Chicago.
NEW ORLEANS PELICANS-MILWAUKEE BUCKS 113-130
Tutto facile anche per i Milwaukee Bucks che, senza particolari difficoltà, superano New Orleans 130-113 e si confermano la miglior squadra della Nba. È una partita che vive di fiammate, come quelle di un terzo quarto spumeggiante, in cui Milwaukee realizza 45 punti, tenendo botta allo scatenato Anthony Davis. Il centro di New Orleans, il cui impiego sul parquet viene come al solito centellinato da coach Alvin Gentry, ne mette 17 nel solo terzo quarto, chiudendo con una prova da 21 punti in 21 minuti. Per i Bucks, i migliori sono sempre gli stessi: Giannis Antetokounmpo e Khris Middleton. Il 'Greek Freak' chiude con 24 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, mentre il suo compagno di merende aggiunge 23 punti, 5 rimbalzi e 7 assist. Per i Pelicans, oltre al ritrovato Davis, brillano Elfrid Peyton, autore di una tripla doppia (14 punti, 15 rimbalzi e 11 assist) e Julius Randle, divenuto ormai il primo violino della squadra. Con questa vittoria, Milwaukee cancella la sconfitta di San Antonio e vola a quota 51 W e 17 L, mentre New Orleans resta nei bassifondi della Western Conference con 30 vittorie e 40 sconfitte.
INDIANA PACERS-NEW YORK KNICKS 103-98
Quella tra Pacers e Knicks è una delle rivalità più accese della lega. Da anni, però, la sfida non è più decisiva e, con questa versione di New York, l'esito non poteva che essere scontato. A rendere più pepata la sfida c'era il periodo di forma non brillantissimo di Indiana, a cui bastano due quarti, però, per aggiudicarsi la partita: 103-98 il punteggio finale. A nulla serve il disperato tentativo di rimonta degli ospiti nell'ultima frazione di gioco. I Pacers, guidati dai 24 del solito Bojan Bogdanovic, mandano tutto il quintetto in doppia cifra, e si aggrappano alle giocate decisive di Darren Collison nel finale, che impedisce a New York di riportarsi pericolosamente a contatto. Dall'altra parte, invece, non bastano il prezioso contributo di Emmanuel Mudiay in uscita dalla panchina (22 punti, 4 rimbalzi e 4 assist) e la doppia doppia da 12 punti e 16 rimbalzi di DeAndre Jordan. Una vittoria preziosa per Indiana, che risponde così al successo di Philadelphia, con cui resta a pari merito al terzo posto nella Eastern Conference. Per New York, invece, le sconfitte stagionali sono addirittura 55, più di chiunque altro nella lega.
PHILADELPHIA 76ERS-CLEVELAND CAVALIERS 106-99
Indiana chiama, Philadelphia risponde. I Sixers superano Cleveland 106-99 al Wells Fargo Center, non senza soffrire, e restano al terzo posto nella Eastern Conference insieme con i Pacers. La sfida si decide solo nei minuti finali, con Joel Embiid che si carica l'attacco sulle spalle, inchiodando una schiacciata e realizzando 4 tiri liberi in fila, che spengono le speranze degli ospiti, rimasti in partita grazie alle 21 palle perse dei Sixers. Alla sirena finale sono 17 i punti del centro camerunense, che aggiunge anche 19 rimbalzi e 5 assist al proprio bottino. Il migliore per i padroni di casa, però, è Ben Simmons, che sfiora la tripla doppia, registrando 26 punti, 10 rimbalzi e 8 assist. I Cavs, che devono rinunciare a Kevin Love, tenuto precauzionalmente a riposo, si affidano allora al talento del giovane rookie Collins Sexton, che risponde presente: 24 punti con 11/20 al tiro. Da sottolineare anche l'ottima prova di Cedi Osman, autore di 18 punti. Cleveland resta così al penultimo posto a Est con un record di 17 vittorie e 51 sconfitte ma i segnali incoraggianti di ripresa dell'ultimo periodo continuano.