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Nba, sorprese di Natale: Bucks, Lakers, Rockets e Nuggets vanno ko

Il derby californiano va ai Clippers, Philadelphia e Embiid sorprendono Milwaukee, si rialzano Golden State e i Pelicans (senza Melli)

26 Dic 2019 - 10:17
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Sorprese di Natale in Nba: cadono tutte le big e arrivano un risultato a sorpresa dietro l'altro. Il derby di Los Angeles va ai Clippers, che rifilano ai Lakers la quarta sconfitta consecutiva (finisce 111-106), i Milwaukee Bucks vengono dominati dai Philadelphia 76ers di Embiid (121-109), Golden State si rialza e abbatte i Rockets e James Harden (116-104). Vincono anche i Pelicans a Denver (112-100), anche se Nicolò Melli rimane in panchina.

LOS ANGELES LAKERS-LOS ANGELES CLIPPERS 106-111
Natale tra cugini in Nba. E come spesso avviene nelle storie di questo periodo dell'anno, a prevalere è chi è sempre stato il parente meno celebrato, costretto a inseguire e a osservare da lontano i successi di famiglia. Vincono i Clippers, e questo significa tra le altre cose che i Lakers cadono per la quarta volta consecutiva e vedono iniziare a scricchiolare quello che fino a qualche giorno fa era un autentico dominio della Western Conference. La partita è stupenda e tutta da raccontare, una di quelle che meritano un documentario o addirittura un film. Perché la verità è che il copione più tradizionale sembra pronto ad essere rispettato, con i Lakers in vantaggio di 15 punti e i Clippers pronti a cedere le armi del confronto cittadino per l'ennesima volta. C'è anche un LeBron James protagonista, ma più in ombra del solito (23 punti, 10 assist e 9 rimbalzi per lui) e che a 10 secondi dalla fine tenta la tripla del pareggio, dopo che i Clippers erano saliti sul 109-106, ma viene divorato in difesa dallo stesso Patrick Beverley che aveva perso il pallone pochi istanti prima. Diventa quindi la partita di Kawhi Leonard, che aveva messo a referto 35 punti, 12 rimbalzi e la tripla del 101-101. Quella che aveva posto le basi per la favola di Natale dei Clippers.

PHILADELPHIA 76ERS-MILWAUKEE BUCKS 121-109
Sorpresa a Philadelphia, dove potranno un giorno raccontarsi che dopo la impressionante vittoria di Rocky su Apollo Creed nel secondo capitolo della saga, in una serata di Natale i 76ers hanno fermato l'inarrestabile corsa degli inarrestabili Bucks. Questo però non è un film, ma ciò che succede davanti agli occhi del pubblico del Wells Fargo Center, dove la squadra con il miglior record dell'intera Nba non si limita a perdere: naufraga. Merito dei Sixers, che nella notte più magica dell'anno trovano una prestazione senza precedenti nella loro comunque esaltante stagione. L'attacco domina, la difesa non lascia uno spillo, Joel Embiid si traveste da Giannis Antetokounmpo: la stella locale trova infatti una prestazione da 31 punti e 11 rimbalzi, ma a fare ancora più effetto sono i 18+14 del temutissimo greco. In pochi erano riusciti a metterlo tanto in difficoltà quest'anno. Ma in generale è tutta Phila a volare, come testimoniato dalle 21 triple messe a segno dall'intera squadra (Tobias Harris arriva a 22 punti, Ben Simmons si regala una doppia doppia da 15+14), Furkan Korkmaz parte dalla panchina e arriva a 16. In casa Bucks Khris Middleton va a quota 31, ma c'è poco da fare: Milwaukee continua a dominare senza problemi la Eastern Conference, ma per una notte ha capito cosa devono sopportare le sue avversarie a ogni uscita di Giannis e compagni.

GOLDEN STATE WARRIORS-HOUSTON ROCKETS 116-104
Qualcuno avrebbe potuto pensare che fosse l'occasione ideale per un ulteriore balzo in avanti: James Harden sul campo di Golden State con tutti i problemi che i californiani hanno quest'anno, proprio mentre le due metà di Los Angeles si affrontano allo Staples Center. E invece anche San Francisco regala l'ennesima sorpresa di questo Natale da ricordare: gli Warriors dimenticano infatti per una notte tutti i loro problemi e strapazzano una versione irriconoscibile dei Rockets, perforabili in attacco e poi dominati in difesa specie dopo l'intervallo lungo. Golden State si stropiccia gli occhi guardando i numeri dei suoi protagonisti in campo, sbiaditi fino a pochi giorni fa: Damion Lee arriva a 22 punti e 15 rimbalzi, D'Angelo Russell a 20 punti, Draymond Green a 20 e 11 rimbalzi. Nel secondo tempo quindi gli Warriors si chiudono dietro e concedono la miseria di 36 punti a uno degli attacchi più temuti del campionato. E Harden mette a segno i suoi canestri, ma decisamente meno rispetto alle sue abitudini (24 punti e 11 assist). I problemi torneranno a bussare dalle parti del Chase Center, ma intanto l'ultima in classifica dell'Nba vince davanti alla sua gente contro uno degli attacchi più indomabili del mondo. E San Francisco si può regalare un Natale felice.

DENVER NUGGETS-NEW ORLEANS PELICANS 100-112
La squadra più in forma del momento, i Nuggets, riceve al Pepsi Center una di quelle in maggiore difficoltà di tutta la Lega, i Pelicans. Una sfida a senso unico? Neanche un po', perché anche a Denver si consuma la quarta e ultima storia di Natale di questa incredibile giornata di Nba, con la franchigia della Louisiana che risponde a Golden State: l'ultima squadra del campionato vince a sorpresa la sua partita? Poco male, perché anche l'ultima fa lo stesso. Il protagonista assoluto è Brandon Ingram, che si regala una notte da 31 punti mettendo a segno anche 7 triple (un dato che nel corso della sua carriera non era mai stato registrato). I lanciatissimi Nuggets possono controbattere con una doppia doppia del solito Nikola Jokic (23 punti e 10 rimbalzi), ma stavolta non basta. E arriva un inatteso ko, che regala un sorriso forse un po' amaro al nostro Nicolò Melli: mentre i suoi compagni costruiscono l'impresa, lui trascorre l'intera durata dei 48 minuti seduto in panchina.

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