Nona vittoria consecutiva per i Jazz, l’azzurro segna 10 punti nel successo di Dallas a Washington. Il ritorno di Embiid fa bene a Philadelphia
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Gli Utah Jazz non hanno pietà degli Orlando Magic e si confermano sempre più primi a Ovest con il loro nono successo consecutivo. Senza partita anche la sfida vinta da Portland contro Oklahoma. Niccolò Melli parte titolare e segna 10 punti con 8 rimbalzi nel successo di Dallas a Washington. Joel Embiid torna in campo dopo 10 partite di assenza e con i suoi 24 punti spinge Philadelphia a imporsi contro Minnesota. Milwaukee vince senza Antetokounmpo.
UTAH JAZZ-ORLANDO MAGIC 137-91
Non era mai capitato nella storia della Nba che una squadra segnasse 18 triple in un solo tempo come hanno fatto i Jazz. La sfida con Orlando serve giusto per aggiornare i vari record di franchigia: 22esima vittoria casalinga consecutiva per Utah, la nona di fila in questo scorcio di stagione, con 22 punti per Donovan Mitchell e nessun giocatore sopra i 24 minuti di utilizzo. I Jazz non hanno bisogno neanche di Mike Conley per avere ragione dei malcapitati Magic, che segnano solo 2 delle 23 triple tentate. Orlando, se non altro, ha 19 punti con 12 rimbalzi da Wendell Carter Jr. e 16 da Chuma Okeke. Di fatto, gli ospiti avevano più giocatori in lista infortunati (9) che attivi (8, con Terrence Ross alle prese con una caviglia dolorante) e si fermano dopo due vittorie di fila.
PORTLAND TRAIL BLAZERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 133-85
Oklahoma crolla definitivamente in un terzo quarto da soli 13 punti segnati contro i 39 degli avversari dopo essere riusciti a reggere a malapena un quarto e mezzo. Porland, infatti, ha otto giocatori in doppia cifra, che sono guidati dai 20 di CJ McCollum, ma soprattutto tocca il +52 di vantaggio: un record per la squadra al Moda Center, che manda sopra quota 10 ben cinque riserve su sei. Solamente Moses Brown tra i titolari dei Thunder va invece in doppia cifra, in una serata da 35% dal campo e 23.5% da tre punti. Senza Shai Gilgeous-Alexander e Lu Dort, gli ospiti non sono mai in partita; giusto Kenrich Williams riesce a segnare 18 punti e Tony Bradley ne aggiunge 14. I Blazers si rialzano dopo il ko contro i Bucks; seconda sconfitta consecutiva per i Thunder.
WASHINGTON WIZARDS-DALLAS MAVERICKS 87-109
Quarta vittoria consecutiva per Dallas, che gestisce comodamente il secondo tempo facendo segnare solo 40 punti ai padroni di casa, che sono sempre privi di Bradley Beal. Russell Westbrook prova a tenere in piedi i suoi con 26 punti e 14 rimbalzi, ma il 20% con cui tirano gli Wizards li condanna all’undicesimo ko nelle ultime 14 partite. Le assenze di Kristaps Porzingis e Maxi Kleber aprono invece le porte del quintetto a Nicolò Melli, che ne approfitta alla grande dell’occasione da titolare chiudendo con 10 punti e 8 rimbalzi in 28 minuti senza sbagliare nulla (4/4 al tiro con una tripla e un libero) e il miglior plus-minus di squadra (+22). Sono invece 26 punti con 8 rimbalzi e 6 assist quelli firmati da Luka Doncic (nonostante l’1/8 da tre), seguito dai 19 dalla panchina di Jalen Brunson.
PHILADELPHIA 76ERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 122-113
Joel Embiid non scendeva in campo dallo scorso 12 marzo (10 partite fa) e nell’ultima notte di Nba chiude con 24 punti grazie soprattutto ai liberi (12/17), seguito dai 14+8+6 di Ben Simmons e soprattutto i 32 di Tobias Harris, che nel finale di gara rispedisce al mittente tutti i tentativi di rimonta dei Timberwolves, comunque combattivi nel rientrare dal -17 nel terzo periodo per far sudare la vittoria a Philadelphia. Per quanto riguarda Minnesota, il migliore è Karl-Anthony Towns, che vince il duello individuale con Embiid, firmando 39 punti e 14 rimbalzi. Nel secondo quarto il domenicano schiaccia in testa al rivale in maniera sensazionale. Embiid commette anche un paio di falli piuttosto duri sull’avversario, che però non ha alcuna reazione per tutta la gara.
SACRAMENTO KINGS-MILWAUKEE BUCKS 128-129
Terzo successo consecutivo (e sempre sulla costa Ovest) per Milwaukee, che risparmia il back-to-back a Giannis Antetokounmpo (alle prese con un ginocchio dolorante) ma si aggiudica la sfida contro Sacramento guidando praticamente per tutta la partita. I Kings riescono a pareggiare a quota 119 a due minuti dalla fine con una tripla di Terence Davis (al suo massimo stagionale con 27 punti, gli stessi di De’Aaron Fox) ma non fermano gli avversari in difesa, specialmente Jrue Holiday. Senza Antetokounmpo, è proprio l’ex New Orleans a caricarsi la squadra sulle spalle firmando il suo season-high da 33 punti insieme a 7 rimbalzi e 11 assist, a cui si aggiungono i 26 di Brook Lopez (11/13 al tiro) e la partita di grande completezza di Donte DiVincenzo (12 punti, 14 rimbalzi e 7 assist).
MIAMI HEAT-CLEVELAND CAVALIERS 115-101
Miami prende il controllo delle operazioni a metà secondo quarto e conquista la quarta vittoria consecutiva senza mai rischiare, portandosi così alla pari di Charlotte per il quarto posto in classifica a Est. Sono sette i giocatori in doppia cifra per gli Heat, guidati dai 18 a testa di Bam Adebayo e Duncan Robinson, tenendo sotto controllo le palle perse e tirando bene dal campo (53.4%). Cleveland giunge così alla sua quinta sconfitta consecutiva, nonché l’undicesima nelle ultime 14 gare disputate. Collin Sexton guida i suoi con 26 punti, Taurean Prince ne mette 19 dalla panchina e Isac Okoro 17, mentre Kevin Love rimane in campo per 23 minuti chiudendo con 10 punti e 10 rimbalzi, ma con 3/9 al tiro.
SAN ANTONIO SPURS-INDIANA PACERS 133-139 OT
Indiana interrompe una striscia di tre sconfitte consecutive vincendo una partita importante a San Antonio, nonostante le assenze pesanti di Sabonis, Brogdon e Lamb. Merito soprattutto di Caris LeVert, autore di 26 punti insieme ai 18 a testa firmati da Aaron Holiday, Myles Turner e TJ McConnell, realizzando il massimo stagionale con 139. San Antonio rimonta 5 punti per forzare il supplementare, anche se DeMar DeRozan (il migliore dei suoi con 25 punti) avrebbe potuto evitarlo segnando il canestro decisivo nei regolamentari. Oltre ai punti del veterano, ci sono i 20 a testa di Dejounte Murray e Keldon Johnson, ma non bastano per evitare il settimo ko nelle ultime nove gare disputate.
DETROIT PISTONS-NEW YORK KNICKS 81-125
La terza vittoria larghissima della notte porta la firma dei Knicks, che sfruttano una partenza disastrosa degli avversari (zero canestri nei primi 5 minuti di partita) per iniziare la gara con un parziale di 16-1, senza più voltarsi indietro. Per New York si tratta di una serata da 17/36 dalla lunga distanza con 29 punti di Julius Randle, seguito dai 22 di Reggie Bullock per tornare alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive. Era dal 1996 che i Knicks non vincevano con uno scarto così ampio, complice anche la serataccia di Detroit. Oltre ai 16 punti di Jerami Grant e i 14 di Hamidou Diallo, l’unica buona notizia è il ritorno in campo del rookie Killian Hayes dopo 41 partite di assenza per un infortunio all’anca: il francese chiude però senza punti. 5 rimbalzi e 3 assist sul suo tabellino.