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Nba: vincono Philadelphia e Miami, Golden State e Lakers ko

I 76ers e gli Heat superano Chicago e Houston, quinta sconfitta di fila per gli Warriors battuti da Denver. Gli Spurs superano i gialloviola, Gallinari ko con Detroit

08 Mar 2022 - 09:04
 © Getty Images

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Nella notte Nba, sorridono le prime due in classifica ad Est: Miami batte 123-106 Houston e resta in vetta davanti a Philadelphia, che supera 121-106 Chicago (43 punti per Embiid, 16 per Harden). Crolla ancora Golden State, che perde 131-124 a Denver e incassa la quinta sconfitta di fila. Va male anche ai Lakers, con gli Spurs che si impongono 117-110, e agli Atlanta Hawks di Danilo Gallinari, 14 punti nel ko all'overtime (113-110) a Detroit.

MIAMI HEAT-HOUSTON ROCKETS 123-106
Miami non sbaglia e batte 123-106 Houston, che non riesce a ripetersi dopo il sorprendente successo contro Memphis, e resta saldamente in vetta alla Eastern Conference. Gli Heat, sotto di 7 punti dopo il primo quarto (32-25) accelerano nella fase centrale di gara: un +19 complessivo se si sommano i parziali di secondo (37-26) e terzo (28-20) periodo. Tra le fila della capolista ad Est, spiccano i 31 punti con 6/9 dall'arco di Tyler Herro e i 21 di Jimmy Butler, con Adebayo e PJ Tucker in doppia cifra rispettivamente con 18 e 11 punti e 10 e 12 rimbalzi. I Rockets, invece, crollano nonostante i 22 di Porter (5/11 da fuori area) e i 20 di Green. Miami conserva le quattro gare di vantaggio (a fronte però di due in più disputate) rispetto a Philadelphia e resta prima, Houston sempre più ultima ad Ovest.

PHILADELPHIA 76ERS-CHICAGO BULLS 121-106
Non molla, però, Philadelphia, potenzialmente a sole due partite di distanza da Miami: i Sixers battono 121-106 Chicago, diretta concorrente per le posizioni altissime della zona playoff della Eastern Conference. La scatenata coppia Embiid-Harden tocca quota 59 punti, con il camerunense che ne mette a referto 43 (e 14 rimbalzi) e l'ex Brooklyn che invece si ferma a 16 con 14 assist, mentre sono 17 per Maxey. Tra le fila dei Bulls, invece, non bastano i 47 di LaVine (24) e DeRozan (23 con 11 rimbalzi), in una serata non esaltante al tiro per entrambi (8/19 e 6/17), con l'ex Spurs che realizza quasi metà dei suoi punti a cronometro fermo (11/12). Philadelphia si impone in ogni singolo parziale e sale a 40-24 di record contro il 44-22 di Miami, quinta sconfitta di fila per Chicago, che scivola al quarto posto e rischia anche l'aggancio di Boston.

DENVER NUGGETS-GOLDEN STATE WARRIORS 131-124
Quinta sconfitta consecutiva per Golden State, anche se quella che matura a Denver era forse quella più pronosticabile prima della palla a due viste le assenze di Steph Curry e Klay Thompson: senza gli Splash Brothers, Nikola Jokic domina e impone la sua firma nel 131-124 dei Nuggets. Il serbo trova l'ennesima tripla doppia e mette a referto 32 punti, 15 rimbalzi e 13 assist, sbagliando soltanto cinque conclusioni (12/17) e senza mai tirare dall'arco. In un match deciso nella parte finale di gara, con il match in parità (83-83) fino a metà terzo periodo, gli Warriors hanno modo di rendersi pericolosi con la coppia composta da Poole e Moody, rispettivamente 32 e 30 punti, ma Denver può contare, oltre che su Jokic, anche su altri cinque giocatori in doppia cifra, tra cui Green e Morris che toccano quota 18. Denver centra la terza vittoria di fila e tiene a distanza Minnesota per la zona playoff, mentre Golden State non riesce ad agganciare Memphis e scivola ufficialmente al terzo posto della Western Conference.

SAN ANTONIO SPURS-LOS ANGELES LAKERS 117-110
Non va meglio ai Lakers, che perdono 117-110 in casa degli Spurs e cancellano i progressi mostrati proprio contro Golden State. In un match comunque equilibrato, fa la differenza per San Antonio il parziale di 11-2 che fa passare la squadra di Popovich dal 97-97 al 108-99, in una sfida in cui spicca Dejounte Murray: 26 punti e 10 rimbalzi per l'All Star, che va a due assist dalla tripla doppia e trova 12 conclusioni a segno sulle 20 tentate. Senza LeBron James, invece, per i gialloviola è dura: il migliore è Horton-Tucker a 18 punti (gli stessi di Poeltl e Richardson per gli Spurs), mentre sono in tre a chiudere a quota 18: Carmelo Anthony, Monk e Westbrook, che tira però malissimo (5/14). Una sconfitta che lascia i Lakers a 28-36 di record: al momento sarebbe play-in, ma Portland undicesima (25-39) non è di certo a distanza di sicurezza. Gli Spurs, invece, tornano alla vittoria dopo quattro ko.

DETROIT PISTONS-ATLANTA HAWKS 113-110
Overtime fatale per gli Hawks di Danilo Gallinari: Detroit, infatti, vince 113-110 dopo il 101-101 dei primi 48 minuti e centra il quarto successo nelle ultime cinque partite, il terzo di fila e il secondo al supplementare. Eppure, Atlanta riesce ad evitare il ko nel quarto periodo rispondendo al -3 (59-56) di metà gara. Il Gallo chiude con 14 punti, gli stessi di un deludente Trae Young che sbaglia tante conclusioni (5/20 al tiro): il migliore per gli Hawks è allora Bogdanovic a quota 22 punti. I Pistons, invece, sorridono grazie alle doppie doppie di Cunningham (28 con 10 assist) e Bagley (19 con 10 rimbalzi), con in mezzo i 23 di Grant. Un ko che fa male agli Hawks, fermi a 31-33 di record e ora decimi con sole due gare di vantaggio (ed una in più disputata) rispetto all'undicesimo post ad Est di Washington che non concede la post season.

DALLAS MAVERICKS-UTAH JAZZ 111-103
Dallas trova un'altra vittoria importante per consolidare la sua posizione in zona playoff e batte 111-103 Utah, che invece non riesce a ridurre le distanze da Golden State e vede avvicinarsi proprio i rivali di giornata. Nella vittoria dei Mavs, che matura soprattutto nei primi tre quarti di gioco (85-68 prima degli ultimi 12 minuti), spicca ovviamente la doppia doppia di Luka Doncic: 35 punti con 16 rimbalzi per lo sloveno, che va oltre il 50% al tiro (12/23), ma il leader di Dallas è ben affiancato anche da Dinwiddie (23) e da Finney-Smith (21). I Jazz, invece, riescono solo a rendere meno amaro il ko accorciando le distanze nel quarto periodo (35-26 il parziale) e non vanno oltre i 21 di Bogdanovic e i 19 di Clarskson, delude Donovan Mitchell: solo 17 punti e con appena 5/19 dal campo. Dallas è quinta nella Western Conference con 40-25 di record contro il 40-24 di Utah.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-PORTLAND TRAIL BLAZERS 124-81
Match senza storia in Minnesota: i Timberwolves dominano e travolgono 124-81 Portland, al secondo ko in 48 ore contro Towns e compagni: è la quinta sconfitta di fila. In un match ampiamente chiuso già all'intervallo lungo (61-34), spiccano proprio i 27 punti con 13 rimbalzi del leader dei padroni di casa, che tira con percentuali (8/14) superiori al 50%. Sono 27 anche per Williams tra le fila di Portland, ma non bastano visto che i Timberwolves possono contare anche sui 19 di Beasley e i 18 con 11 rimbalzi di Reid. Tra i Blazers, senza McCollum, sono invece solo in quattro a superare quota 10 punti: Johnson si ferma a 14, mentre Blevins e Watford non vanno oltre gli 11 messi a referto. Quinta vittoria di fila per Minnesota, che non molla e cerca di inseguire l'obiettivo playoff: Denver (39-26), però, dista almeno due partite. Portland, invece, resta undicesima: ad oggi non andrebbe oltre la Regular Season.

SACRAMENTO KINGS-NEW YORK KNICKS 115-131
New York vince ancora: dopo il successo in casa dei Clippers, i Knicks passano 131-115 sul campo di Sacramento, al terzo ko nelle ultime quattro partite. Dopo un primo tempo tutto di marca Kings (63-48), è la clamorosa ripresa da 83 punti (contro i 52 dei padroni di casa) a regalare la vittoria agli ospiti, trascinati da un super Julius Randle che ne mette a referto addirittura 46 con 10 rimbalzi e 18/31 al tiro, con un pesantissimo e perfetto 50% (8/16) dall'arco. Bene anche Barrett (29) e Quickley (27), mentre tra le fila di Sacramento ci provano Fox (24), Barnes (23) e Sabonis, in doppia doppia con 19 punti e 13 rimbalzi ma con solo 6/13 dal campo. Una vittoria che permette ai Knicks di accorciare sul decimo posto ad Est che vale il play-in, mentre ad Ovest Sacramento è sempre più terzultima: appena 24-43 il record dei Kings.

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