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Brescia, Ndour: "Poeta? Fa andare al lavoro felici"

09 Apr 2025 - 14:15

Intervistato all'interno del format di LBA "5 domande a...", Maurice Ndour (ala grande/centro Germani Brescia) ha parlato della sua prima stagione in carriera in Italia: "La vittoria su Venezia? Davvero importante, contro una delle squadre più in forma del campionato. Niente è fuori dalla nostra portata se continuiamo a credere in noi stessi, se ci impegniamo e se proseguiamo con tutto il lavoro che abbiamo fatto. La partita contro Venezia penso abbia mostrato a 360° la nostra resilienza e la nostra volontà di competere. Il resto arriverà se andremo a eliminare gli errori che ci sono costati alcune partite e se limeremo quei piccoli dettagli utili per vincere partite come quella di domenica. In vetta insieme a Trapani e Virtus? Non ho guardato molto alla classifica, alle squadre che stanno in vetta con noi o a quelle che stanno dietro: non mi sono creato aspettative vere e proprie sulla probabile avversaria ai Playoff. Concentrarsi su qualcosa che non è ancora accaduto non significa nulla. Devi essere sempre la squadra più preparata, la più concentrata, quella nella miglior condizione possibile e devi avere i giocatori più pronti; queste sono le uniche cose che aspetto da me e dai miei compagni. Il mio rapporto con coach Poeta? Ho portato tutto quello che un giocatore dalla mentalità vincente deve portare a una squadra: competitività, versatilità, grinta, leadership e, quella elasticità che plasma un profilo utile per essere tutto ciò che l'allenatore chiede e che può essere d'aiuto per cambiare una partita. Il mio rapporto con coach Poeta e con i miei compagni è straordinario; è stato Poeta a creare quell'atmosfera, quella cultura e quel rapporto di amicizia nello spogliatoio che ti permette di alzarti al mattino, fa andare al lavoro felici. L'infanzia in Africa? Il Senegal è incredibile, è bellissimo, è caldo e ospitale; offre alcuni dei migliori cibi di tutta l'Africa occidentale. La mia gente è amorevole, intelligente e molto creativa. La mia vita a casa non è molto diversa da quella che sto vivendo a Brescia, cambiano solo alcune delle attività che svolgo nel tempo libero. Mi puoi trovare sempre in mezzo alla natura, in qualsiasi posto io sia: al mare, in montagna, nella foresta o nei parchi, voglio sempre godermi al meglio l'ambiente che mi circonda. In Senegal mi piace girare per tutto il Paese, esplorare e imparare ciò che può insegnarti la gente; mi piace trascorrere del tempo con la mia famiglia e prendermi del tempo per recuperare tutto ciò che mi è mancato o che ho dovuto lasciare in stand-by per tutta la stagione. I sogni, la gente del mio paese ne parla spesso; mi piace poter dire che ne ho avuti molti, così come ho avuto tanti pensieri profondi crescendo, ma solo uno di tutti questi è stato il più importante davvero ed è stato quando ho capito che un giorno sarei potuto diventare un giocatore professionista di pallacanestro. Puoi sognare solamente qualcosa che è già scolpita nella tua memoria, qualcosa di cui sei già a conoscenza e nel momento in cui realizzi che quel sogno sta diventando realtà, che hai il potenziale per fare qualcosa di grande o per diventare tu stesso qualcuno di importante, quello è il giorno in cui la tua vita cambia. Le mie passioni extracampo? Mi piace tanto uscire e stare nella natura, suonare lo Djembe, cantare, ballare, scrivere ed esplorare le possibilità che si hanno in vita attraverso la meditazione e la presa di coscienza".

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