Con la Reyer 17 punti, 10 assist e, dopo la serata di Eurolega coi vice campioni spagnoli, la sensazione del pieno controllo dell'attacco di Messina
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Lo si poteva intuire dalle prime due azioni difensive, quelle in cui ha ancora dimostrato di faticare contro attacchi di alto livello: prima il rimbalzo conquistato saltando sopra McGruder, poi la puntuale rotazione difensiva conclusa con l'aiuto su Parks. Che Nenad Dimitrijevic avesse approcciato la sfida coi lagunari con un'applicazione superiore alla media era chiaro sin da subito; che il macedone riuscisse a mantenere la stessa lucidità per tutti i 29' trascorsi sul parquet - massimo stagionale in Italia, a eccezione della finale di Supercoppa con supplementare annesso - in entrambe le metà campo, invece, è stata la più lieta delle impressioni raccolte in casa Olimpia Milano.
Dopo i 22 punti realizzati in settimana col Real Madrid nella Chacho Night, la difesa di Venezia ha scelto di spezzare il ritmo del palleggio di Dimitrijevic in ogni modo possibile, con aiuti forti sul perimetro su ogni blocco portato per Neno. Il play milanese ha impiegato giusto qualche minuto a trovare l'antidoto, riuscendo a individuare sempre il compagno meglio posizionato oltre l'arco o sui tagli. LeDay, Mirotic, Bolmaro, McCormack: tantissimi i compagni a scartare i regali spediti da Dimitrijevic, chi nei pressi del ferro e chi coi piedi oltre i 6,75 mt.
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Con 1' e 27" sul cronometro del terzo quarto, Milano viaggia sul +17 (66-49), anche grazie ai 12 punti e 7 assist di Neno. Fino al momento, per Dimitrijevic qualche iniziativa personale in transizione, ma soprattutto il mantenimento del ritmo offensivo trovato dai compagni: non è un caso che nei primi minuti "veri" di coesistenza con Mannion (i 68" finali col Real, a partita ormai conclusa, non erano un campione credibile) e Bolmaro, durante il secondo quarto della domenica del Forum, sia stato l'ex Varese a gestire in prima persona il flusso biancorosso, col macedone a impegnarsi lontano dalla palla.
L'uscita dal campo di Dimitrijevic, tuttavia, coincide col blackout dell'Olimpia, segnalato chiaramente da coach Messina in conferenza stampa ("Non abbiamo avuto continuità, abbiamo spento la luce. Questo non va bene, ci lavoreremo. Ma i primi tre quarti sono stati incoraggianti").
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Rientrato sul +8 (68-60), il quarto quarto di Dimitrijevic è costellato di giocate dal notevole peso specifico: l'assist per McCormack a spezzare il raddoppio e interrompere il parziale di 16-0 con cui la Reyer era tornata a contatto; il primo isolamento della gara, contro Lobito Fernandez, concluso con lo stepback dalla media distanza; con Venezia tornata addirittura a -2 (74-72), la tripla dal palleggio sfruttando un errore di posizionamento di Kabengele e l'assist per il canestro a posteriori decisivo di Mirotic.
È stato nelle mani di Dimitrijevic anche il possesso finale, col floater terminato sul primo ferro, che ha permesso a Jordan Parks di tentare la tripla che avrebbe consegnato a Venezia la più clamorosa delle rimonte: un segnale di personalità e di consapevolezza, quello di Nenad, nel contesto di un'Olimpia Milano ancora priva del go-to-guy designato, Shavon Shields.
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Quale miglior conforto per Dimitrijevic per affrontare l'imminente doppio turno di Eurolega (@ALBA Berlino, stasera ore 20; @Partizan Belgrado, venerdì ore 20.30), se non una partita senza alcun errore per scelte e letture offensive?