Dopo una Final Eight da protagonista, il prossimo passo del 20enne dell'Aquila è l'esordio con l'Italia: i sogni sono lo scudetto con Trento e la convocazione per EuroBasket
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Tutta la consapevolezza di Saliou Niang, quella che gli ha permesso di diventare un fattore positivo in ogni partita della Frecciarossa Final Eight 2025 vinta da Trento, è emersa già in alcune interviste rilasciate durante la settimana di Torino: "La verità è che sono cresciuto tanto. Anche fisicamente. Ma soprattutto nella conoscenza del gioco, nelle scelte delle cose da fare in campo". E non potrebbe essere altrimenti, per un classe 2004 con alle spalle poco più di una stagione "vera" di basket professionistico. I segnali mostrati da Niang nel corso di una gara stessa, di partita in partita, sono però ben più della classica sgrezzatura di un potenziale talento: la Dolomiti Energia Trentino, e l'Italbasket di Gianmarco Pozzecco, si stanno sfregando le mani.
Nelle prime azioni del quarto di finale con Reggio Emilia si è percepito ancora il timore di concludere al ferro quando a proteggerlo c'è Momo Faye - il tabellino reciterà 7/15 da 2 e 3 stoppate subite? Nel parziale di 18-4 del quarto periodo, Trento ha trovato proprio nei rimbalzi offensivi e nelle penetrazioni contestate di Niang alcune delle scintille decisive. I primi tre quarti della semifinale con Trieste sono vissuti in linea con gli alti e bassi bianconeri? I possessi da bloccante e rollante nei giochi a due con Ellis spaccano la partita negli ultimi minuti, vanificando la prestazione sensazionale di Michele Ruzzier. 3 falli a carico con 4'38" sul cronometro del secondo quarto contro l'Olimpia Milano, con tanta energia e foga ma altrettanta imprecisione e indisciplina tecnica nella prima finale vissuta in carriera? L'ingresso nel 3° quarto porta Trento dal +5 al +17, grazie a una difesa perfetta nel contenere le penetrazioni di Shields e Mannion e a un incessante lavoro a rimbalzo offensivo per mettere pressione al ferro contro i pigri esterni di coach Messina.
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Niang non è stato il giocatore più determinante della Dolomiti Energia Trentino nella settimana della Inalpi Arena (Quinn Ellis, meritatissimo MVP della competizione), né è mai stato il migliore di una singola partita - Myles Cale con Reggio, Ellis e Mawugbe in semifinale, Ford contro Milano -, ma si è dimostrato quello più capace di rispondere alle difficoltà presentatesi di volta in volta.
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Per un giocatore così versatile come si immagina possa diventare Niang, con le dimensioni da esterno (199 cm di altezza, 86 kg di peso) e l'attitudine a viaggiare sopra il ferro come un'ala, è come se ogni palla a due si trasformasse in un nuovo enigma da risolvere. Dubbi e incastri da sciogliere insieme allo staff tecnico, a cui il ragazzo nato a Dakar non ha mai mancato di riconoscere gran merito: "Coach Galbiati è stato molto bravo a trovare la chiave e la posizione per me".
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Il prossimo chiamato a scoprire tutte le sfumature del talento di Niang sarà Gianmarco Pozzecco: dopo la distorsione alla caviglia che lo aveva costretto ad abbandonare il ritiro di novembre, la finestra FIBA di febbraio dovrebbe essere quella giusta per l'esordio di Saliou con l'Italia. Tra la sfida in Turchia (palla a due alle 18.30 di domani) e quella di Reggio Calabria con l'Ungheria (domenica 23, ore 20.30), il CT azzurro dovrebbe regalargli i primi minuti di sempre in azzurro (il processo di naturalizzazione non ha mai permesso a Niang di rispondere a convocazioni di selezioni giovanili).
Il roster dei 12 che giocheranno EuroBasket 2025 pare abbastanza definito ma, in caso di imprevisti, chissà che un finale di stagione in ulteriore crescendo con Trento possa regalare a Niang una chiamata per la fine dell'estate. In attesa di capire se (soprattutto) Olimpia Milano e (in seconda battuta) Virtus Bologna saranno disposte a investire su di lui già nella prossima sessione di mercato, magari concedendogli un'altra stagione di crescita nella felicissima, e vincente, oasi di Trento.
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