Intervistato sulle pagine di Tuttosport, in previsione della semifinale di Frecciarossa Final Eight 2025 della sua Trento contro Trieste (palla a due alle 20.45), Saliou Niang ha parlato così della sua stagione in bianconero e le esperienze che lo attenderanno con Italbasket: "(Contro Reggio Emilia) Abbiamo faticato tanto all'inizio, ma ci siamo ritrovati. E coach Galbiati è stato moto bravo a trovare la chiave e la posizione per me. I 18 punti segnati non sono l'obiettivo. Ho ricevuto spazio e ottenuto e trovato molta più fiducia. Ma la verità è che sono cresciuto tanto, anche fisicamente, soprattutto nella conoscenza del gioco, nelle scelte delle cose da fare in campo. Sono a Trento e penso a Trento, a questa mia prima semifinale, all'Eurocup che è stato un bell'esame, dove c'è maggiore fisicità. Mi piacerebbe un giorno l'Eurolega. Dove è iniziato tutto? A Mandello del Lario, vicino Lecco. Nessun problema di inserimento, ho imparato anche subito la lingua perché arrivato da bambino piccolo, ho fatto l'asilo. Non ho ricordi del Senegal da piccino. Ci sono tornato due volte. Quando avevo 7 anni e nel 2020. Giocavo anche a calcio e mi piaceva. Seguivo Pogba e volevo essere come lui. Così ho cominciato anche a tifare per la Juventus. Ora mi piace Yildiz. A 11 anni ho dovuto scegliere e non ho avuto dubbi, mi ha fatto appassionare l'allenatore Marco Bugana che mi ha insegnato molto. Le origini? Papà aveva amici qui, è venuto prima, noi lo abbiamo raggiunto. E no, non ho mai avuto problemi di razzismo. L'Italia mi piace tanto, è la mia vita. Appena ho potuto, a giugno 2024, ho scelto la nazionalità e la maglia per cui giocare. La Nazionale è sempre stata il mio obiettivo, un sogno. Alla precedente finestra mi sono infortunato, ora non vedo l'ora e spero che tutto vada bene".