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"La mia Olimpia in 100 storie + 1": ecco il nuovo libro di Dan Peterson

Scritto con Umberto Zapelloni, il libro raccoglie i retroscena e gli aneddoti più curiosi su una squadra che ha fatto la storia

21 Mar 2025 - 10:50
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L'Olimpia Milano è tante cose per Dan Peterson: non solo una semplice società di basket, ma una vera e propria famiglia. In "La mia Olimpia", scritto con Umberto Zapelloni ed edito da Minerva Edizioni, il leggendario coach racconta il suo legame indissolubile con la squadra che ha fatto sognare intere generazioni di tifosi attraverso 100 capitoli (+1) di aneddoti, personaggi e momenti indimenticabili.

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Presentato alla Feltrinelli di piazza Piemonte 2, Milano, Dan Peterson ha rivelato le sue sensazioni ai nostri microfoni: "Prima di me c’era Rubini, che qui a Milano ha vinto 15 scudetti. La leggenda c’era già, io sono stato solo un custode della sua panchina per 9 anni. È un gioiello prezioso. Perché leggere questo libro? Ci sono 100 curiosità, 100 storie, più la 101ª di Umberto Zapelloni che è su di me, che devo ringraziare perché ha fatto un capolavoro. È un libro per tutti, in cui si parla anche di ciò che non si è visto. Un giocatore a cui sarò sempre grato? Dino Meneghin, ovviamente. È stato un grande giocatore e un grande uomo, collante che ha tenuto insieme la squadra. Insieme a lui, Mike D’Antoni che ha aiutato tutti gli stranieri. Ringrazio loro due".

Il commento anche di Umberto Zapelloni: "Siamo ancora qui ad aspettare che l’Olimpia torni a vincere come ha fatto con Dan Peterson. Ha segnato un’epoca, e non solo di questa squadra, ma di tutto il basket italiano. Ha allenato altre squadre in Italia, ma l’Olimpia è la sua squadra, con l’Olimpia è diventato un personaggio. È diventato straordinario ovunque, tanto che a un certo punto lo volevano mettere anche sulla panchina del Milan. È stato vincente in qualsiasi cosa abbia fatto".

E poi il ricordo anche di Vittorio Gallinari, per cui Dan Peterson è stato fondamentale: "Sono stati anni incredibili. Non lo avrei mai pensato, ma il coach ha visto qualcosa in me che poteva essere utile alla squadra. Lui è stato bravissimo a creare un gruppo di persone che lottavano fino all’ultimo secondo. Lui ha creato una mentalità che nella pallacanestro non c’era, poi chiaramente le vittorie non aiutano, ma noi avevamo iniziato con delle sconfitte. Siamo sempre rimasti uniti e abbiamo sputato sangue, come lui ha sempre detto. Stavamo davvero bene insieme".

Una conferenza che ha avuto più le somiglianze di una festa, a cui hanno partecipato personaggi di spicco come Ettore Messina e Massimiliano Finazzer Flory, ma anche appassionati e tifosi che hanno potuto celebrare, ancora una volta, la vita e la carriera di un coach che ha fatto la storia, Dan Peterson.

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