La netta sconfitta in Baviera (87-70) complica il percorso dell'Olimpia in classifica generale e negli scontri diretti: con lo Zalgiris in palio una pausa più tranquilla e un -3 da ribaltare
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Il tabellone finale di Bayern Monaco-EA7 Emporio Armani Milano recita 87-70, con un secondo tempo da 50-34 che ammette poche repliche. Le spiegazioni fornite da Ettore Messina in sala stampa, riguardanti l'eccessiva testardaggine individuale in attacco ("Abbiamo giocato in maniera troppo individuale, e molto povera in difesa, per avere una possibilità"), sono assai puntuali, e raccontano parte dei motivi del crollo del SAP Garden.
Il tabellino ufficiale di Eurolega riporta 16 rimbalzi offensivi per i bavaresi. Un dato impietoso, soprattutto se si considera la tendenza stagionale della squadra di coach Messina. Riferendosi alle medie mantenute da inizio ottobre, fornite come al solito da Hack-a-Stat, Milano controllava il 71.0% dei rimbalzi dopo un errore al tiro avversario: solo Fenerbahce (73.1%), Panathinaikos (71.8%) e Real Madrid (71.6%) erano più efficienti dell'Olimpia a rimbalzo difensivo. Se già nella gara d'andata il Bayern era andato oltre al 32.5% medio stagionale per carambole controllate dopo un proprio tiro sbagliato (12 rimbalzi offensivi su 36 errori, 33.3%, nel 78-79 dell'Unipol Forum), ma le cifre del Round 25 sono impressionanti: la squadra di Herbert ha raccolto il 48.5% dei propri errori. Milano, rispetto alle 24 partite precedenti, è passata dal 71.0% di cui sopra al 51.5% della serata tedesca.
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Se della sfida prenatalizia del Forum ci si ricorderà dei 48 punti della coppia Edwards-Booker, il libero decisivo di Weiler-Babb a 11" dalla fine e la (finora) ultima uscita stagionale di Josh Nebo, dell'87-70 del ritorno rimarrà inevitabilmente impresso lo scarto finale. Quella di Monaco di Baviera è la 7° sconfitta in doppia cifra stagionale di Eurolega per l'EA7 Emporio Armani (93-80 all'esordio a MonteCarlo; 89-68 e 103-74 nei viaggi ateniesi tra Olympiacos e Panathinaikos; 84-96 e lo storico 110-66 nel doppio confronto con l'Anadolu Efes; 70-90 col Partizan, caratterizzato da un altro secondo tempo più che calante da 31-53). Rovesci da cui, a livello psicologico, Milano ha già dimostrato di saper reagire, ma che rischiano di pesare ai fini della classifica.
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Con 9 partite di stagione regolare rimanenti, gli unici scontri diretti favorevoli per Milano sono con ASVEL, Maccabi e ALBA, tutti o quasi irrilevanti in termini di lotta per un posto ai Playoff o ai Play-In; i confronti e/o differenza canestri negativi sono invece con Partizan (1-1, -13), Efes (0-2, -56), Panathinaikos (1-1, -17), Olympiacos (0-2, -22) e ora Bayern Monaco (0-2, -18), decisamente più influenti quando il 10 aprile si vedrà chi avrà accesso alla postseason di Eurolega e chi ne rimarrà fuori.
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La trasferta a Kaunas di giovedì (palla a due alle 19 italiane alla Zalgirio Arena) assume così ulteriore peso specifico: la vittoria dei lituani di coach Trinchieri dell'andata (82-85, nonostante un vantaggio di +27 dell'Olimpia nel 3Q) rimarrà negli annali di Eurolega, ma ciò che conta per Milano è cancellare il -3 nel confronto diretto. Vincere in casa dello Zalgiris non è mai banale - la stessa Milano ci è riuscita solo 3 volte in 10 occasioni nella storia: LeDay e compagni hanno però già dato prova di saper risorgere dalle proprie ceneri.
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