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La Virtus Bologna rialza la testa e "scopre" finalmente Will Clyburn

Orgoglio, determinazione collettiva e rimbalzi: Shengelia e compagni hanno espugnato Milano, mostrando alcuni tratti su cui coach Ivanovic potrà costruire. L'ex Efes finalmente ai suoi livelli in LBA

09 Dic 2024 - 10:30
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Il riassunto migliore lo ha dato Ettore Messina, dalla parte degli sconfitti per la seconda volta consecutiva in LBA: "La Virtus Bologna ha giocato una partita di grande umiltà e solidità vincendo meritatamente". Due caratteristiche che, prima del 73-82 con cui le Vu Nere hanno aumentato il vantaggio in classifica sull'Olimpia Milano (8-2 e 2° posto a parimerito per Bologna, 6-4 e 6° piazza per i biancorossi), raramente si erano percepite nella stagione bianconera.

Forse l'esempio più eclatante è Will Clyburn, il grande colpo dell'estate. Messo sin da subito in ritmo in attacco dai compagni, l'ex Efes ha risposto presente per tutti i 27' di impiego alla voce "connessione in entrambe le metà campo", quasi una sconosciuta in tutte le 11 sfide in Italia (semifinale e finale di Supercoppa e le prime 9 giornate di LBA).

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Vedere il 34enne di Detroit così coinvolto anche a rimbalzo offensivo, puntuale negli aiuti sul compagno battuto dal palleggio e con le mani sempre attive nello sporcare il palleggio degli esterni di Milano pone comunque l'interrogativo. Non perché si giocasse contro o non abbastanza per coach Banchi, ma perché un campione nella fase calante della carriera trova motivazioni e stimoli extra solo a intermittenza. E aspettarsi sempre queste serate, pretendere di basare e costruire una squadra attorno a questo, non è da squadra che possa ambire ad altissimi livelli di Eurolega.

L'Unipol Forum si accende per la super sfida tra Milano-Bologna: gli scatti migliori

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Paradossalmente, il record europeo (2-12) potrà ricalibrare le attenzioni e il massimo sforzo su obiettivi tricolori (Coppa Italia il primo in ordine di tempo, col proposito di approcciare fisicamente al meglio i playoff di LBA), a vantaggio di un acclimatamento migliore di Dusko Ivanovic sotto le Due Torri.

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Proprio dalla vittoria contro l'Olimpia Milano, il coach montenegrino potrebbe trarre alcune indicazioni da sviluppare nell'immediato, pur tenendo in considerazione l'aver affrontato un quintetto spesso atipico (Mirotic-LeDay come lunghi) e che qualsiasi campione statistico è troppo piccolo per dare reali indicazioni. Grandi variazioni si sono notate in primis nella metà campo difensiva: a eccezione di tanti minuti con Zizic (ma non tutti), la scelta dello staff guidato ancora da Nenad Jakovljevic è caduta su un cambio sistematico.

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Obiettivo? Non creare separazione e spazi sul perimetro contro i palleggiatori di Milano: accoppiandosi sin dai primi istanti dell'azione, insistendo nel non dare vantaggi immediati, l'esposizione alle penetrazioni di giocatori più esplosivi è compensata dalla pressione costante sulla palla. Emblematiche le stoppate di Zizic e Hackett sui tentativi di tripla di Shields e Flaccadori.

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Altro fattore chiave è stato la gestione dei minutaggi, fino al momento impossibile da gestire in maniera ideale per diverse condizioni fisiche deficitarie. Il primo "vero" Andrejs Grazulis dell'anno ha permesso una staffetta quasi totale tra Shengelia e Zizic, visti in contemporanea solo in alcuni minuti del parziale finale: per Toko, la presenza di quattro compagni pericolosi da 3 apre spazi vitali per creare anche spalle a canestro, nei pressi di un'area altrimenti "intasata" da qualcun altro. Sapendo che il georgiano, con 7 punti nell'ultimo quarto dopo il rientro dell'Olimpia fino al -5, non mancherà mai di dimostrarsi un fuoriclasse nei possessi decisivi.

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Con gli stessi minuti di Shengelia (24'), oltretutto, aumenta anche l'intensità che si può richiedere a Zizic in entrambe le aree. Un dato simbolico per tutti? Nelle prime 9 partite di LBA, solo Treviso aveva raccolto meno rimbalzi offensivi della Virtus Bologna (7.4 di media i trevigiani, 7.6 i bolognesi); all'Unipol Forum, le carambole raccolte da Bologna dopo un proprio errore al tiro sono state 14. Oltre alle 4 di Zizic, forse la più simbolica è quella che ha regalato il vantaggio alle Vu nere sulla sirena del primo quarto: sul tiro di Clyburn, Polonara e Cordinier quasi si rubano il rimbalzo a vicenda, prima che Achi riapra sul perimetro per la tripla di Hackett. Una determinazione contagiosa, sulla quale coach Ivanovic e tutto il tifo virtussino sperano di poter contare sempre.

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