Le grandi di Spagna non si avvicinano nemmeno a ribaltare il fattore campo: la fisicità dei monegaschi e un Vezenkov formato MVP non ammettono repliche
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Rispetto alle vittorie di Fenerbahce e Panathinaikos nei primi atti delle rispettive serie, le affermazioni di Monaco e Olympiacos nelle gara-1 dei playoff contro Barcellona e Real Madrid sono state decisamente meno in discussione. Le prove di forza di monegaschi e ateniesi sono state prima di tutto mentali: il talento a disposizione delle spagnole è stato gestito con la tranquillità di chi sa di avere una base più solida, a livello tattico ed emotivo. Il bello dei playoff di Eurolega è che c'è pochissimo tempo per godersi un 87-70 (Monaco-Barça) o un 84-72 (Oly-Madrid): tempo 48 ore e si ritornerà sui parquet del Principato e di Atene.
AS MONACO - BARCELLONA 87-70 (21-25, 44-42, 76-59, 97-80)
Un primo quarto di assoluto equilibrio, con James e Punter a scambiarsi canestri dal coefficiente di difficoltà sempre più alto e difese dominanti per fisicità (Monaco) e varietà (Barcellona, alternando marcature a uomo alla zona 2-3). Un secondo quarto di parziali e controparziali, iniziato con 5'55" senza canestri dal campo da parte dei catalani e chiuso con un 3-15 in favore dei blaugrana grazie al dominio a rimbalzo di Youssoupha Fall (alla sirena finale, per il 30enne francese saranno 13 punti senza errori al tiro e 14 rimbalzi, 5 dei quali offensivi). A emergere nel terzo quarto, però, è tutta la profondità di alternative a disposizione di coach Spanoulis: nessun lungo del Barcellona, specialmente con un Vesely in queste condizioni atletiche, riuscirà a coprire gli stessi spazi garantiti in attacco da quelli dei monegaschi, con l'evoluzione tecnica di Jaiteh nel pitturato e soprattutto le spaziature di Daniel Theis.
Se le cifre di Okobo (19 punti (5/7 da 2, 2/3 da 3, 3/4 ai liberi), 2 rimbalzi, 7 assist (pareggiato il season high, ottenuto sempre contro il Barcellona nel Round 3, sempre contro il Barcellona) 2 palle rubate e 4 falli subiti in 29’15”) e Mike James - 22 punti (3/6 da 2, 5/9 da 3, 1/3 ai liberi), 1 rimbalzo, 4 assist e 2 palle rubate in 27’46”: solo un'altra partita da 5 triple in stagione per MJ prima di gara1! - sorprendono sino a un certo punto, quelle del lungo tedesco fotografano bene l'andamento della gara: 22 punti (6/7 da 2, 2/5 da 3, 4/4 ai liberi, massimo di sempre in Eurolega), 5 rimbalzi e 2 stoppate in 22’40”. Ciliegina sulla torta di una partita da 18 palle perse, per il Barcellona anche la "macchia" dell'espulsione di Tomas Satoransky: la spallata gratuita a Strazel a inizio 4Q (80-61, 8'33") non è il più lucido dei segnali. Che questo sia il tentativo estremo di un veterano di ribaltare il piano emotivo della serie, anche a costo di "buttare via" una partita già indirizzata in favore degli avversari, sarà la gara-2 della Salle Gaston Médecin (25 aprile, 19) a dirlo.
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MONACO: Okobo 19, Blossomgame 3, Loyd 1, Theis 22, Diallo 3, Cornelie 0, Jaiteh 10, Motiejunas NE, Tarpey 4, Brown NE, Strazel 13, James 22. All: Spanoulis.
BARCELLONA: Punter 16, Anderson 5, Vesely 8, Brizuela 13, Satoransky 2, Hernangomez 3, Fall 13, Abrines 5, Parker 7, Parra 5, Villar 1. Grujicic 2. All: Peñarroya.
OLYMPIACOS - REAL MADRID 84-72 (27-14, 47-29, 64-51, 84-72)
Con 6'31" sul cronometro del 1° quarto, la partita poteva già definirsi sostanzialmente chiusa. Troppo in ritmo tutti i giocatori dell'Olympiacos, con la tripla di Vezenkov a segnare la prima doppia cifra di vantaggio (12-2) alla quale i biancorossi non rinunceranno mai; troppo il nervoso il Madrid, in panchina (espulsione per doppio tecnico a coach Mateo a inizio 3Q) e in campo, incapace di trovare i consueti punti facili con Tavares per via della difesa stritolante nel pitturato degli uomini di Bartzokas. Più delle difficoltà tecniche per i Blancos - destinati in attacco ad affidarsi ai parziali creati da Llull dalla panchina (top scorer dei suoi in gara1 con 16 punti) e in difesa a qualche soluzione "creativa" simile alla zona vista nei playoff 2023 contro il Partizan: se la serie continua su questi binari, l'Olympiacos legge ed esegue assai meglio degli spagnoli -, a lasciare di stucco è stata la differenza di approccio tra le due squadre: solamente Vildoza ha parzialmente "bucato" la partita per l'Olympiacos (al rientro in Eurolega dopo oltre un mese di stop), sostenuto dall'estrema efficacia di Vezenkov.
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Il candidato MVP bulgaro è stata la punta di diamante della gara-1 ateniese: 23 punti (5/7 da 2, ¾ da 3, 4/6 ai liberi), 7 rimbalzi, 3 palle rubate (eguagliato il massimo stagionale, sintomo di un'applicazione anche difensiva delle grandi occasioni) e 3 falli subiti in 26’52”, 31 di valutazione. Il segnale forse più positivo per coach Bartzokas, allungando lo sguardo anche a un eventuale ultimo weekend di maggio negli Emirati Arabi Uniti, è il ritorno in campo di Thomas Walkup: il play greco non giocava dal 10 gennaio, serata dei 48 di Vezenkov contro il Bayern, e ha mostrato di non aver smarrito le qualità difensive, nonostante una condizione ancora lontana dalle migliori. Se la salute dovesse continuare ad assistere anche il reparto lunghi, in gara-2 (25 aprile, 20.30) il Peace and Friendship Stadium dovrebbe replicare le esultanze viste nel primo atto della serie.
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OLYMPIACOS: Walkup 3, Williams-Goss 5, Larentzakis 0, Vildoza 2, Lee 2, Fall 5, Vezenkov 23, Papanikolaou 4, Peters 10, Milutinov 11, McKissic 6, Fournier 13. All: Bartzokas.
REAL MADRID: Abalde 3, Campazzo 7, Rathan-Mayes 0, Hezonja 13, Musa 11, Deck 2, Garuba 0, Ibaka 5, Fernando 0, Tavares 7, Llull 16, Feliz 8. Coach: Mateo.