Le due point guard di Galbiati stravincono il confronto con Mannion e Dimitrijevic. Nell'Olimpia il migliore è Mirotic
di Enrico De Santis© IPA
DOLOMITI ENERGIA TRENTO
Quinn Ellis 8.5 Coast to coast con inchiodata come biglietto da visita di una partita eccezionale che lo consacra MVP del torneo. Il suo book di soluzioni offensive continua a crescere: triple, attacchi al ferro, canestri in reverse e dalla media. Il futuro è suo.
Myles Cale 7 Tripla della staffa all'interno di una prova intelligente, senza voler strafare e gestendo bene le energie. Ottimo lavoro nelle due metacampo.
Jordan Ford 9 Super impatto, ottime letture offensive con scelte di tiri ad alta percentuale. Martella la difesa milanese coi giochi a due che lo portano a penetrazioni centrali concluse con morbidissimi runner puntualmente a segno. 23 punti in 24 minuti, è giustamente nominato miglior giocatore della finale. Mannion se lo sognerà per un pò di notti.
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Andrea Pecchia 6.5 Energia pura al servizio del collettivo, come quando strappa un rimbalzo offensivo in mezzo a 3 avversari dopo l'intervallo. Anche senza segnare, lascia il segno.
Saliou Niang 7.5 Non una serata wow in attacco, ma quando strappa il rimbalzo offensivo dalle mani di Shields e schiaccia, respingendo l'estremo tentativo di Milano di rientrare in partita, entra di diritto negli highlights della storia della partita. E non solo. Chiude con 8 punti e 7 rimbalzi.
Toto Forray 6 Commette 5 falli in 8 minuti sul parquet: fin qui sarebbe una prova insufficiente. Ma bisogna andare oltre i numeri per fotografare la sua partita. Quando Milano si fa sotto, lui vuole dare la scossa e attacca in uno contro uno Mirotic che è grosso il doppio di lui, portando a casa un fallo. È un segnale per i compagni. Il segnale. Da lì i suoi tornano a macinare gioco e riprendono fiducia e il comando della partita. E a quasi 39 anni l'argentin-trentino può piangere di gioia per il suo primo trofeo (secondo se contiamo la vittoria dell'A2 del 2014) in 15 anni con la stessa maglia.
Selom Mawugbe 7 Un lavoro oscuro, ma preziosissimo a chiudere l'area trentina. Va in difficoltà solo con Mirotic, ma capita. A quasi tutti i lunghi d'Europa.
Anthony Lamb 7.5 Mette la prima tripla del match dopo oltre 11', segna canestri importanti nonostante non trovi grande continuità offensiva. Un pò scarico nella seconda parte, butta comunque tutto quello che ha sul parquet.
Eigirdas Zukauskas 7 C'è nei momenti chiave della partita. È protagonista nell'allungo prima dell'intervallo con una delle rarissime triple del primo tempo e con il tap-in sulla sirena che fissa il +7 a metà gara. Un'altra conclusione dalla distanza ricaccia Milano a -8. Sono i canestri che fanno più male al morale gli avversari. Miglior rimbalzista di Galbiati con 9.
Patrick Hassan ne
Coach Paolo Galbiati 10 "La finale con Milano? Giocheremo comunque il nostro basket". Non scherzava e non c'era traccia di presunzione nelle sue parole immediatamente successive alla vittoria in semifinale con Trieste. Trento ha giocato la sua pallacanestro, vero, quando Milano glielo ha concesso. Ma è andata oltre, alzando il livello e la maturità del suo gioco: ha "sporcato" la partita quando necessario, ha gestito con intelligenza e ha saputo rintuzzare un paio di tentativi di rimonta dell'Olimpia. Un esempio? Quando l'EA7 si riporta a -2 (40-42), i suoi piazzano il parziale che indirizza definitivamente il match con un prepotente 17-8. Quello che sta facendo, insieme al suo staff, è davvero incredibile. Abbiamo controllato: piazza Paolo Galbiati a Trento non esiste. Solo per il momento.
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EA7 OLIMPIA MILANO
Nenad Dimitrijevic 4 Regia arida, non segna mai (0/7 dal campo, 1 solo libero a referto), sbagliando anche tiri comodi senza pressione. E in difesa fa un passo indietro rispetto ai (timidi) segnali di miglioramento delle ultime uscite.
Niccolò Mannion 4 Serata da incubo. Ford lo fa impazzire: due giocate difensive mal gestite sul play di Galbiati gli costano 3 falli e 6 punti. Davanti non combina nulla, segna l'unico canestro dal campo in pieno garbage time.
Stefano Tonut 5 Serata complicata. Parzialmente in difesa, totalmente in attacco: pochi tiri presi, errori anche dalla lunetta (1 solo tentativo a segno su 4).
Leandro Bolmaro 6.5 Uno dei pochi a giocare con lo spirito giusto, anche se il tuttocampista di Messina ha comprensibilmente la spia in riserva. Finisce malconcio con un braccio dolorante.
Zach LeDay 6 Lo 0/2 iniziale sembra la prosecuzione della scena muta con Brescia. Si sblocca dopo 12' e inizia a entrare dentro la partita a fuoco lento, trovando i suoi tiri. Non si accende mai del tutto (12 punti all'attivo) e in difesa soffre più del solito.
Giampaolo Ricci 6 Ci mette energia, è tosto nei cambi difensivi e solido a rimbalzo (5). Segna l'unica tripla dell'Olimpia.
Diego Flaccadori 5.5 Non ripete la bella prova con Brescia, ma probabilmente avrebbe meritato più minuti in campo degli 8 concessi, vista la serataccia di Mannion e Dimitrijevic.
Ousmane Diop sv Appena 1' sul parquet.
Guglielmo Caruso ne
Shavon Shields 4.5 Come l'anno scorso con Napoli, stecca nella partita che conta per il trofeo. Troppi errori al tiro (3/13 dal campo, 9 punti totali) e "vecchia" tendenza a lavorare in proprio anziché cercare di muovere palla.
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Nikola Mirotic 7 Il migliore di Milano, seppur al 50% della condizione. Capisce che non è serata per mettersi a sparare da fuori e allora con intelligenza cerca di attaccare sistematicamente l'avversario diretto. Ed essendo dotato di classe superiore, per fermarlo servono spesso i falli. 20 punti per lui, ben 14 (su 14 tentativi) dalla lunetta.
Frederick Gillespie 5 Sbaglia una comoda schiacciata tutto solo in area e sta a lungo seduto nel primo tempo. Apre il secondo tempo con una prepotente inchiodata in faccia a Mawugbe e Lamb, ma è solo un'illusione. Appena 9' in campo, è apparso tra i più appannati fisicamente.
Coach Ettore Messina 4 Il voto è per la prova della sua squadra che per il secondo anno di fila perde la finale da favorita. L'atteggiamento e le percentuali al tiro del primo tempo fanno capire che piega prenderà la serata. Se i suoi giocatori tirano 1/21 da tre, però, lui può farci poco. Ma se anziché provare a giocare insieme, di squadra, azionano il pulsante hero-mode che non porta a nulla, la responsabilità è anche sua.
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