Canestri pesanti, difesa asfissiante su Winston, 8 assist a premiare i movimenti di Belinelli e compagni: Pajola è sempre più leader della Bologna di coach Ivanovic
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2/4 da 2, 2/6 da 3, nemmeno un tiro libero tentato. Limitandosi alla lettura del tabellino realizzativo di Alessandro Pajola nel derby tra Unahotels Reggio Emilia e Virtus Segafredo Bologna, si potrebbe pure pensare a una serata dalle polveri bagnate, con le mani di un tiratore non naturale come Pajo infreddolite dalla tensione di un PalaBigi tutto esaurito.
A conferma della massima secondo cui i punti e i canestri non si contano ma si pesano, non è scorretto scrivere che Pajola sia stata una delle chiavi anche offensive del 57-69 con cui le Vu Nere hanno scavalcato in classifica proprio la Reggiana. Per quasi 30' in equilibrio, il posticipo del 14° turno di LBA è stato deciso dallo strappo di autorità dei bianconeri a cavallo tra 3° e 4° quarto. Dal 44-42 al 44-53, la sequenza dei canestri è il riassunto dei simboli di questa Bologna: tripla Pajola su ribaltamento di Polonara, tripla Belinelli da rimbalzo offensivo, arresto-e-tiro dalla media distanza di Belinelli su assist di Pajola, tripla Pajola su scarico di Hackett.
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Prima e dopo questa prova di forza realizzativa, ormai si deve raccontare una serata di Serie A del classe '99 anconetano da 8 assist, 4 rimbalzi e 4 palle recuperate come una prestazione "normale". Complici le rotazioni ridotte dagli infortuni (Shengelia e Zizic fuori dai 12, Morgan a referto per onor di firma, Clyburn costretto ad alzare bandiera bianca per un infortunio al piede sinistro dopo soli 7'), è stato il minutaggio del PalaBigi a essere eccezionale: i 31' contro Reggio Emilia sono il massimo in carriera in LBA per Pajola, mai impiegato tanto nemmeno nelle stagioni con coach Djordjevic.
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Riuscire a mantenere così alta l'efficacia di rendimento, per di più a sole 48 ore dai quasi 26' giocati in Eurolega col Panathinaikos, non è per nulla banale. Disturbare ogni singolo possesso delle guardie reggiane, facendo uscire mentalmente dalla gara un candidato MVP di LBA come Cassius Winston (4 punti, 0/6 al tiro e 2 assist) e gettandosi a terra su ogni palla vagante - tutti e 4 i recuperi sono arrivati in tuffo! -, è nella natura di Pajo. È il motivo per cui questa è la 10ª stagione a Bologna nonostante debba compiere ancora 26 anni: le serate con continuità al tiro, seppur in costante crescita, rappresentano ancora un'eccezione - quest'anno lo sono state con Scafati e Sassari in Serie A, oppure a Baskonia nell'esordio di coach Ivanovic in Eurolega.
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Ben più significativa è la simbiosi maturata con Belinelli: col #3 ad attirare tutte le attenzioni avversarie, Pajola sta sempre più comprendendo quando servirlo, sfruttando la tecnica sopraffina lontana dalla palla del capitano, e quando tagliare a canestro negli spazi liberati dalle difese.
Una sinergia probabilmente insufficiente a regalare una rimonta nella stagione di Eurolega, ma fondamentale per esplorare gli orizzonti di Serie A e Coppa Italia: la settimana di Torino è sempre più vicina, e confermare il 3° posto attuale nel prossimo posticipo con Napoli (domenica 12, ore 20.45) potrebbe regalare a Pajola e compagni un quarto di finale ancora con Reggio Emilia. Una rivincita del 72-81 della passata stagione alla Inalpi Arena, una replica della serata da leader vissuta da Pajo al PalaBigi?