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Trieste ha progetti da grande. Christian: "Lavoriamo per diventarlo"

Il ritorno in Serie A è stato da sogno e il coach ha le idee chiare sul sistema di gioco: "Deve esaltare i nostri talenti e le nostre caratteristiche. Che bello allenare Ross"

di Raffaele Pappadà
03 Ott 2024 - 14:19

Immaginare un ritorno in Serie A più bello di quello che si è goduto il PalaTrieste domenica a pranzo era oggettivamente difficile. La squadra di Jamion Christian non ha solo battuto i Campioni d'Italia dell'Olimpia Milano, ma l'ha fatto anche in modo convincente, mostrando subito a tutti di avere carte interessanti da giocare sul tavolo del nuovo campionato. 

"Dopo aver vinto contro Milano ho avuto la conferma che abbiamo una buona squadra, ma lo sentivo anche prima di questa vittoria. Adesso dobbiamo puntare a migliorare, c’è ancora tutta la stagione da vivere. Sicuramente loro hanno una grande squadra, noi stiamo provando a diventarlo. Dobbiamo continuare a lavorarci tutti i giorni, sappiamo che avremo la risposta a fine stagione".

Il coach dimostra subito le idee chiare, quelle che il club e il GM Arcieri hanno tradotto in realtà nell'allestimento di un roster adatto a sviluppare l'idea di un basket moderno, molto americano, sulla scia di quello che il dirigente era riuscito a creare a Varese. Non è un caso che abbia fortemente voluto due giocatori che in quella squadra si misero in mostra: Markel Brown, ma soprattutto Colbey Ross, che conquistò il titolo di MVP.

"Colbey è un grande giocatore. Ogni giorno arriva e svolge il suo lavoro al livello più alto. Allenarlo è molto stimolante. Il mio lavoro è fare in modo di avere molti tiri possibili intorno a lui. Molti ragazzi che gli chiamano il pallone e gli danno la possibilità di giocare. Ho grande fiducia nel suo talento e sto cercando di fare in modo che i ragazzi lo mettano nelle migliori condizioni per farlo sentire a suo agio con noi, perché giochi al suo massimo".

La direzione è tracciata e il sistema, nella testa di Christian, altro non dev'essere che un amplificatore per le qualità dei giocatori.

"Il nostro stile di gioco riguarda i nostri giocatori, il farli esprimere al massimo delle loro caratteristiche: è su questo che insistiamo molto nelle due fasi: metterli in condizione di essere vincenti. Dico spesso alla squadra che se facciamo le cose insieme accadranno cose speciali. La mia missione è dargli un sistema abbastanza semplice e facile da fargli esprimere la loro forza. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro domenica, abbiamo bisogno di farlo per il resto della stagione".

A confermarlo anche Michele Ruzzier, uno dei leader dello spogliatoio. 

"Coach Christian ci chiede di essere noi stessi, di essere liberi in campo. Ci dà delle linee guida, però poi all’interno di queste ci chiede di essere liberi, di essere noi stessi e di creare il più possibile. Questo creo lo renda davvero speciale".

Vivere l'impresa di domenica ha avuto per lui un sapore ancor più speciale. 

"Da triestino e da giocatore è stata una domenica perfetta. Avere un mezzogiorno così, un pranzo domenicale così, è stato un regalo bellissimo per il nostro ritorno in Serie A".

Contro Milano è stata sfida da ex per Denzel Valentine, ma l'americano esclude si sia trattato di una rivincita. 

"No, per me sono solo una grande squadra, storicamente hanno grande organizzazione. Giocano ad alto livello e sono un avversario difficile, allenato bene, con grandi giocatori come Shavon e Nico. Pensavo solo a giocare bene e provare a batterli".

Trieste ha investito sulle qualità e sulla voglia dell'ex Bulls.

"Il coach mi chiede di essere me stesso. Giocare duro, essere versatile, fare quello che so fare: prendere tiri, aiutare la difesa a rimbalzo e guidare la squadra, è quello che provo a fare".

A fare la differenza è la situazione: in Friuli trova quella continuità che non ha potuto avere con l'Armani.

"Era una situazione difficile, sono arrivato quasi a fine stagione e c’era poco tempo a disposizione. Questa è un’opportunità differente, sono qui dall’inizio della stagione, cosa che non ho potuto fare l’anno scorso. Sono grato per l’opportunità, mi hanno accolto bene. Adesso sono felice di essere qui".

Trieste vive un sogno, ma Ruzzier sa benissimo che per estenderne la durata serve anche tanto realismo. "Noi sogniamo, però poi bisogna anche essere concreti e giocare ogni partita, ogni domenica con lo spirito con cui abbiamo affrontato la partita contro Milano. Poi cercheremo di toglierci più soddisfazioni possibile".

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