A Berlino la squadra di Ataman vince 95-80 dopo un primo quarto del Real Madrid da 36 punti. Decisiva la classe del playmaker greco
di Enrico De SantisLa rivincita di Kostas Sloukas, che l'anno scorso con la maglia dell'Olympiacos aveva fallito il tiro decisivo nella finale contro il Real Madrid, è compiuta. A 34 anni, con un polpaccio messo male, gioca la partita della vita e vince la sua quarta Eurolega: 24 punti, con 2/2 da due punti, 4/4 da tre e 8/9 ai liberi. Niente back-to-back per i blancos, nonostante una partenza da marziani.
Pronti via e subito il protagonista meno atteso a piazzare il primo break. È il più giovane in campo, il 20enne Eli Ndiaye, a strappare gli applausi della Uber Arena: 8 punti consecutivi per il 10-3 iniziale con cui il Real Madrid fa capire quanto siano infinite le risorse a disposizione di Chus Mateo. Le difese hanno un tasso di aggressività altissimo: Tavares è già a due falli dopo poco più di 3 minuti. Ma la qualità offensiva sul parquet è clamorosa, con Dzanan Musa su tutti: si viaggia a punteggio molto alto, dopo 6 minuti il tabellone dice Real Madrid 22-Panathinaikos 17. La squadra di Ataman fatica a stare a ruota dei campioni d'Europa: in più ci sono i 3 falli di Kendrick Nunn dopo 9 minuti a provocare cattivi pensieri all'ex coach dell'Efes. Mateo ruota un pò tutti i suoi fenomeni e il livello del gioco del Madrid non si abbassa mai: il primo quarto è dei blancos che ne segnano 36, contro i 25 dei greci.
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Con Nunn costretto a guardare per la situazione falli, Ataman cerca la scossa con Sloukas e trova finalmente peso offensivo da Lessort (fin qui annullato da Poirier) che intorno alla metà del quarto ne mette sette di fila e riporta il Pana a -5. Il Real dei 36 punti segnati nel primo quarto non si vede più, Mateo rimette in campo Musa e Hezonja. I greens sono squadra tostissima: le triple di Grant e del ritrovato Vildoza assottigliano il divario, ora solo di un punto. Il Real ha un sussulto, anzi due: dalla distanza sono stavolta letali Musa e Campazzo, prima del tiro dalla media messo a segno da Sloukas che fissa il risultato sul 54-49 con cui le squadre vanno negli spogliatoi dopo un primo tempo di grande livello.
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È sempre il playmaker di Ataman, super motivato dopo la delusione di un anno fa con la maglia dell'Olympiakos, ad aprire la ripresa con una tripla: per Sloukas quarto tiro a segno su quattro tentati, stessi numeri anche dalla lunetta. Tavares continua a faticare con Lessort e commette subito il suo terzo fallo. Stessa sorte poco dopo anche per Campazzo a certificare il nervosismo e le difficoltà del Real: una tripla di Nunn porta avanti per la prima volta il Pana (58-56) dopo 4 minuti del terzo periodo. I campioni in carica non riescono a reagire: soprattutto Hezonja litiga col ferro, ma anche il Pana si ferma e non ne approfitta. Per 3 minuti la retina si muove solo per un libero di Musa che dimezza lo svantaggio. La gara, sicuramente ora meno spettacolare rispetto ai primi due quarti, mantiene un'intensità e un agonismo da grande finale. Poirier commette una sciocchezza che rischia di costare carissima: fallo e tecnico che significano terzo e quarto per il francese. Il terzo quarto finisce 15-7 per il Pana, ora avanti di tre punti (64-61)
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Mateo chiede aiuto ai suoi campioni senza tempo: Rodriguez, Llull e Fernandez in campo insieme nell'ultimo quarto della stagione di Eurolega. Il Chacho regala il -1 con una penetrazione da favola, ma altri due ex Olimpia - Grant e Mitoglu - riportano il Pana avanti di 9 con un break che rischia di diventare determinante. Il Real però non muore mai: il gioco da 3 di Hezonja e la tripla di Llull rimettono in partita i blancos. Ora ogni possesso è da tachicardia: Sloukas spara da 10 metri e fa esplodere i tifosi greci segnando la terza tripla della sua fantastica serata. Ancora Sloukas e Llull continuano la sfida tra fuoriclasse con altre due triple: siamo a poco più di quattro minuti dalla fine col Pana avanti 79-74. È il momento dei fenomeni e non può mancare Nunn che segna due canestri consecutivi riportando l'inerzia dalla parte dei verdi. Il quinto fallo di Campazzo non è una buona notizia per Mateo che inizia ad avere la faccia da sconfitto dopo aver osservato la parabola da lontano disegnata da Mitoglu che scuote la retina per il +10 greco a 129 secondi dalla sirena. Lessort diventa improvvisamente infallibile dalla lunetta, con un 5/6 per lui irreale. È l'ultima fotografia della finale. Finisce 95-80 per il Panathinaikos, a Berlino può iniziare una lunga notte di festa per Ergin Ataman e tutto il mondo green.
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IL TABELLINO
REAL MADRID-PANATHINAIKOS 80-95
REAL MADRID: Campazzo 12, Musa 15, Hezonja 8, Ndiaye 8, Tavares 4, Rodriguez 11, Llull 6, Causeur 2, Fernandez, Abalde ne, Yabusele 6, Poirier 8. Coach: Chus Mateo.
PANATHINAIKOS: Nunn 21, Grant 11, Papapetrou 4, Mitoglu 8, Lessort 17, Sloukas 24, Vildoza 3, Kalaitzakis 2, Grigonis 6, Antetokoumpo, Hernangomez 5, Balcerowski ne. Coach: Ergin Ataman