Il canadese guida Napoli alla vittoria del posticipo: insieme a Pullen e Green, i 14 punti e 7 assist dell'ex di serata hanno mandato in tilt la difesa di Messina
© Ciamillo-Castoria
Sportivamente parlando, la serata a Napoli dell'EA7 Emporio Armani Milano non sarebbe potuta andare peggio. Al di là dei 95 punti subiti dal Napolibasket, al di là del 23-3 dell'ultimo parziale che ha spezzato l'equilibrio di parziali e controparziali dei primi 30' della Fruit Village Arena in favore della squadra di coach Valli, la ciliegina sulla torta di un'Olimpia cornuta e mazziata è il sorriso di Kevin Pangos durante i possessi finali.
Per il play dell'Ontario, il tabellino alla sirena finale recita 14 punti (5/9 da 2, 4/4 ai liberi), 2 rimbalzi, 7 assist e 5 falli subiti in 32'. Se però saranno alcune delle 9 triple segnate dalla coppia Green-Pullen o le schiacciate di Egbunu a rimanere più impresse nella memoria del pubblico napoletano, in quella di coach Messina e di tutto il gruppo biancorosso sarà complicato eliminare le iniziative personali di Pangos, fondamentali per respingere i disperati tentativi di rimonta.
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Penetrazione a sinistra, girando l'angolo dopo il blocco portato su Shavon Shields e bruciando l'aiuto di Mirotic nel pitturato. Isolamento in punta, creando separazione da Mannion e arrestandosi all'altezza del tiro libero, con le braccia del Red Mamba inutilmente protese in cerca di una stoppata. I 4 punti consecutivi di Pangos negli ultimi 2' di gara (canestri dell'87-76 e 89-79) hanno il sapore della beffa oltre il danno, per Milano: tutte quelle responsabilità che l'Olimpia aveva inizialmente richiesto all'ex Zenit nell'autunno 2023, mai prese con continuità dal classe '93 nelle 50 gare disputate in una stagione e mezzo in Lombardia, sono state il nemico per una notte di Milano.
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Nemmeno questa versione napoletana di Pangos, rivitalizzata da coach Valli dopo un rapporto tecnico assai complicato con le idee di Igor Milicic a inizio stagione, si avvicina ai picchi sognati dall'Olimpia un paio di estati fa, ancora freschi dalle annate da quintetti All-EuroLeague con Zalgiris e Zenit. Il canadese è oggi ancor più regista che realizzatore, centellinando i momenti in cui non affidarsi al talento dei compagni - Pullen, Zubcic, Green: la Napoli del 2025, in quanto a capacità realizzative, dorme sonni tranquilli... - e mettersi in proprio.
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Pangos li sta scegliendo bene e, anche in momenti complicati come il secondo quarto contro Milano, sta risultando efficace: in risposta al parziale di 0-8 dell'Olimpia firmato LeDay e Ricci (da 19-17 a 19-25), all'uscita dal timeout chiamato da coach Valli, è stato l'ex di turno a frenare l'emorragia, danzando negli spazi lasciati sguarniti dalla difesa milanese. Canestri pesanti, nei momenti pesanti.
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Il focus di Napoli, come tutte le altre squadre invischiate nella lotta salvezza, sarà posto sulle partite casalinghe da qui al termine della stagione. A maggior ragione se si tratta di scontri diretti: tra due settimane, in Campania arriverà Varese, al momento prima delle salve, a una vittoria di distacco dal Napolibasket. Sarà il momento di mostrare la massima fiducia e consapevolezza nei propri mezzi: il Kevin Pangos visto contro l'Olimpia Milano sembra essere l'uomo giusto.