Nonostante la sconfitta a Treviso, l'ex Warriors si è espresso sui suoi livelli: 23 punti, trash talking e segnali positivi per il futuro dei toscani
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Nel convulso finale del Palaverde, il clima tanto caotico aveva posto un interrogativo: "Perché la tripla per il pareggio di Pistoia non se l'è persa Eric Paschall? Perché, dopo aver recuperato la palla dalla follia di Olisevicius dalla rimessa, l'ha passata a Della Rosa?". Una domanda a sproposito - Macura era nei pantaloncini dell'ex Golden State, e il capitano di Pistoia aveva troppi metri di spazio per non essere servito -, ma quasi accettabile nel delirio cestistico che Paschall stesso aveva contribuito a creare.
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Prima dei 23 punti in 26', 9/13 dal campo e 71% da 3 di Treviso, le cifre stagionali del #5 recitavano 3 punti in 33', 1/11 dal campo e 0% da 3, divisi tra l'esordio con Napoli (la canotta strappata per proteste non si può includere nel tabellino) e la trasferta a Varese. Alla 9° di LBA, finalmente, si sono visti sprazzi del "vero" Paschall, complice anche una sfida "morbida" contro i pariruolo trevigiani.
Non capiterà tutte le settimane - Pleiss, Horton e Alibegovic di Trapani (sabato 7 dicembre, 20.45, PalaCarrara) fornirà subito risposte più concrete un merito - di affrontare un pacchetto lunghi tenero come quello della Nutribullet, così povero di kg in Paulicap e Alston e così privo di mobilità laterale come l'ultimo arrivato Pellegrino, aggiunto al roster di Vitucci alla vigilia dell'anticipo dell'8° turno. Il contesto perfetto per mettersi in ritmo, trovando spazio per aprirsi oltre l'arco così come terreno fertile per attaccare dal palleggio. E così, nonostante una meccanica di tiro che farebbe rivoltare nella tomba qualche allenatore delle giovanili, con la gamba sinistra che "scoda" senza un motivo, è andato in scena l'Eric Paschall Show.
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Dopo ogni tripla, l'esultanza della maschera o un urlo verso la panchina; dopo ogni appoggio al ferro, il battersi il petto con le mani o qualche parola tutt'altro che al miele dedicata a Treviso. Una sfida nella sfida, che attirava lo sguardo a prescindere dall'andamento del punteggio, e che ha ricordato in alcuni momenti perché Paschall fosse tra i migliori 5 rookie della stagione NBA appena 4 anni fa.
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Le porte girevoli, tra campo e panchina, di Pistoia (coach e 4 giocatori già cambiati nel giro di un paio di mesi) rendono complicato immaginarsi lo scenario nel medio periodo dei toscani. Occorre rifarsi alle parole di coach Markovski nella conferenza prepartita di Treviso-Pistoia: "Ha confermato di avere punti nelle mani. La sua abilità cestistica è fuori discussione, oltre a venire da 10 giorni nei quali si è allenato al massimo". Se la prima finestra FIBA ha saputo offrirci questa versione di Eric Paschall, Pistoia ha trovato il campione capace di portarla alla salvezza. Nonostante tutto.
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