L'esordio da head coach dell'ex assistente è "un sogno": vittoria in rimonta dal -19 in casa della capolista Trento (76-80) e aggancio a Pistoia al terzultimo posto
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Una storia troppo bella per essere vera, quella di Pierluigi Brotto. All'esordio in Serie A da capo allenatore, il 54enne di Cittadella ha riportato la Vanoli Cremona al successo, che mancava dal 19 ottobre, in casa della capolista Trento. Lo ha fatto non solo con una rimonta dal -19 (36-17 firmato dall'ex Pecchia a metà 2° quarto) ma anche contro i bianconeri di Paolo Galbiati: nel 2020, alla prima annata da assistente allenatore di Brotto in LBA, era proprio l'attuale head coach dell'Aquila il riferimento principale sulla panchina della Vanoli.
"In questo momento mi sento come un bambino che il giorno di Natale riceve un regalo che aspetta da molto tempo. Voglio vivere questa esperienza al massimo", aveva detto Brotto alla presentazione da assistente poco più di 4 anni fa; "Penso che sia un sogno, voglio darmi un pizzicotto e svegliarmi", ha detto il coach della Vanoli nella serata di ieri, dopo che la difesa allungata nei quarti centrali e i 13 punti di Stefan Nikolic hanno regalato il più piacevole del "ballo dei debuttanti" all'ex assistente di Demis Cavina.
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Coincidenze e ricorsi non rimangono però solo all'attualità e alle dichiarazioni di Pierluigi Brotto: tutte le esperienze del coach, da giocatore e da allenatore, sembrano scritte a tavolino da uno sceneggiatore. Playmaker cresciuto nella Benetton Treviso, lanciato da coach Petar Skansi a inizio anni '90 in Serie A e con annate in A2 anche a Sassari e Padova, è proprio Cremona la "seconda casa" trovata da Brotto: prima giocatore e poi assistente allenatore durante la gestione del Gruppo Triboldi, supporto in panchina per coach Cioppi, Mahoric e Caja fino al 2012, l'acquisizione della società di Aldo Vanoli non ha potuto interrompere un legame col territorio così forte. Dopo 7 stagioni su panchine "lontane" dal mondo biancoblù (Salsomaggiore, Fiorenzuola e Ju.Vi Ferraroni, società storica della stessa Cremona: traslochi al massimo di una cinquantina di km...), ecco il ritorno in Vanoli: due stagioni con coach Galbiati, due anni e mezzo con coach Cavina, ora l'occasione della vita da head coach.
A Cremona, sommando tutte le stagioni vissute negli ultimi 20 anni, Brotto ha vissuto la promozione in ogni categoria, dalla Serie D alla LBA. Un percorso lineare, un gradino dopo l'altro, che gli ha suggerito di non stravolgere le indicazioni che coach Cavina (e Brotto stesso, seppur "in seconda fila") stava cercando di far assimilare al roster. Con 9 giocatori impiegati almeno 13', Cremona ha concesso il controllo dei rimbalzi (10 carambole offensive per entrambe, 29-21 per la Dolomiti Energia a rimbalzo difensivo) per non alzare i ritmi della gara: le sole 2 palle recuperate da Trento e una ricerca più costante delle ricezioni nel pitturato (41 tiri da 2, contro i 33.9 di media) hanno fatto pesare tutta la differenza di energia con un'Aquila a meno di 48 ore dalla sconfitta col Bahcesehir in EuroCup.
La strada per la salvezza è ancora lunga: già le prossime sfide con Venezia e Virtus Bologna saranno assai complicate. Ma se il buongiorno di Pierluigi Brotto si vede dal mattino...