I 118 punti segnati contro Varese sono storia: l'entusiasmo del nuovo coach è già trasmesso al gruppo, chiamato a dare continuità con Scafati
Dopo la canotta e i pantaloncini da giocatore e la giacca da assistant coach, osservare Giuseppe Poeta a bordocampo in maglietta fa ancora strano. Bisognerà però abituarsi rapidamente, perché se chi ben comincia è a metà dell'opera, la carriera da capo allenatore del 38enne di Battipaglia (tra 10 giorni saranno 39) sarà piena di successo.
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Citiamo però volentieri lo stesso Poeta, intervistato dal Corriere dello Sport da capoclassifica momentaneo di LBA: "Faccio il pompiere e getto acqua sul fuoco dell'entusiasmo perché dalle stelle alle stalle è un attimo". Per tornare quindi coi piedi per terra e dare il giusto peso al derby contro Varese, dominato specialmente nel secondo tempo (118-94, 61-42 negli ultimi 20', massimo vantaggio di +30 prima di svuotare la panchina), la sfida inaugurale del PalaLeonessa A2A ha già mostrato quelli che saranno le solidità e le zone fragili di questa Germani. Come in ogni sfida con una squadra estrema e radicale come l'Openjobmetis, a risaltare è stato l'impatto fisico di Brescia: che potesse essere un confronto favorevole era risaputo (i 22 possessi gestiti dalla squadra di Poeta in post basso, con la ricerca ossessiva di Bilan marcato da Akobundu-Ehiogu, non si discostano troppo dai 21 e 19 delle sfide della passata stagione allenate da coach Magro contro i varesini), ma quintetti con un vantaggio di stazza saranno una costante nelle gare di coach Poeta, specialmente con Ndour schierato al fianco del centro croato.
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La tecnica e l'esperienza di Miro Bilan, MVP della 1° giornata di LBA, e la qualità realizzativa di Amedeo Della Valle, miglior italiano dell'esordio stagionale, non sono certo invenzioni e scoperte di Poeta, che si è già adeguato al materiale a disposizione. Dalla trasferta di Scafati in poi, Brescia e il suo coach potranno aggiungere sempre più variabili offensive a una circolazione parsa abbastanza ripetitiva contro Varese, non per demeriti ma per riconoscimento delle lacune avversarie.
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Proprio in tema di preparazione della gara e lettura dell'avversario, come Poeta aveva sottolineato a SportMediaset in esclusiva alla vigilia, è la protezione del proprio canestro l'aspetto su cui lo staff tecnico sta lavorando e vorrà continuare a farlo più di tutto. A pochi minuti dalla sirena finale ("Ci sono tante cose da migliorare, nel primo tempo abbiamo concesso troppi canestri facili") così come a freddo ("Varese, su questo ci eravamo preparati, è una squadra che può accendersi in ogni momento. Non sono contento di come abbiamo difeso nei primi due quarti. Subire 52 punti in 20 minuti non va bene. L'ho detto ai ragazzi e su questo dovremo lavorare"), il contenimento di un attacco gestito da una guardia rapida e da tanto atletismo sul perimetro sarà un tema.
La prestazione nel secondo tempo di Demetre Rivers su Nico Mannion ha lanciato un bel segnale nella difesa sui motori offensivi avversari: l'ala ex Scafati è sempre stato atleticamente superiore alla media ma non ancora quel difensore versatile sulle guardie, così come era Petrucelli nel sistema di Magro. Dovesse svilupparsi in questo modo, allora la presenza contemporanea sul parquet di Della Valle e Bilan potrebbe pesare molto meno.
"Mi ha chiamato Pozzecco dopo la gara e ci siamo fatti qualche risata, come succede sempre quando parlo con lui": se l'energia trasmessa da Poeta e dal Poz da giocatori poteva essere paragonabile, la furia agonistica da coach pare invece avere sfumature diverse. Se dopo un sfondamento di Burnell, alle spiegazioni richieste all'arbitro Sahin, sono seguiti due pollici alzati ad accettare la decisione della terna, non è mancata l'appassionata esultanza per una palla recuperata sul 97-77, come per godersi ogni secondo di una giornata memorabile per la sua storia cestistica e condividerla coi suoi ragazzi: la differenza canestri dice che davanti a tutti in LBA c'è la Germani Brescia, le immagini dicono che il coach più felice della Serie A è Giuseppe Poeta.