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IL RITORNO

Polonara a cuore aperto dopo lo spavento: "Sto bene e sono carico, voglio aiutare la Virtus"

Tornato ad allenarsi con i compagni, Achille Polonara ha raccontato nel podcast "Non solo Virtus" come ha scoperto e affrontato il tumore: "Fondamentali l'aspetto mentale e la vicinanza della famiglia"

di Raffaele Pappadà
01 Dic 2023 - 20:25
 © ufficio-stampa

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La paura, la fiducia, il ritorno sul parquet. Achille Polonara è tornato ad allenarsi con i compagni e ha raccontato, ospite del podcast "Non solo Virtus", come si sente dopo questo periodo che si è aperto con la scoperta della neoplasia testicolare. "Ora sto bene, è stato un momento molto tosto, ma sono felice di essere tornato in gruppo. Mi sento bene, dopo quasi due mesi dall'operazione sono pronto per giocare".

Polonara ha raccontato nel dettaglio come ha scoperto il tumore. "Grazie a un controllo antidoping, dopo la finale di Supercoppa. Il risultato è arrivato dopo un paio di settimane, era il 6 ottobre, mi sembra. Arrivò questa email, dopo pranzo, ero nel letto con mia moglie e mia figlia. Ricordo che ho aperto sul telefono questa mail da parte della Procura Federale e lì per lì ero preoccupato, non mi era mai arrivata una mail di questo tipo. C’era scritto che avevo un valore anomalo per uno sportivo e dovevo dimostrare entro due settimane se questo valore proveniva dal mio corpo o no".

In quel momento, il panico. "Da una parte ero tranquillo perché non avevo preso nulla, dall’altro mi chiedevo a cosa fosse dovuto. Ho contattato il dottore della Virtus, Diego Rizzo, che mi aveva detto di stare tranquillo. Ho cercato su internet e la prima cosa che mi è venuta fuori è stata: donne in gravidanza. Poi ho cercato questo valore associato agli atleti e mi è venuta fuori la storia di Acerbi. Dopo poco mi ha ricontattato il doc per dirmi che dovevamo andare al Sant’Orsola a fare un esame. È venuto subito fuori che avevo questo tumore. Lì per lì l’ho presa abbastanza tranquillamente, i dottori mi hanno subito tranquillizzato, dicendomi che non rischiavo la vita o la carriera".

La difficoltà è stata, anche, quella di affrontare questo tipo di situazione, per un atleta che non ha mai sofferto infortuni gravi. "Per 32 anni ero stato fortunato, non mi ero mai fermato, non avevo mai avuto un’operazione di nessun tipo e quindi anche l’intervento mi preoccupava. Adesso speriamo che il peggio sia passato e che possa ritornare tutto come prima".

Determinanti, in quei momenti, il supporto della famiglia e la tenuta mentale. "L’aspetto mentale è molto importante e l’ho affrontata bene anche grazie all’aiuto della famiglia, che mi è stata sempre molto vicina. Si sono dimostrati positivi, anche se magari poi erano preoccupatissimi".

© IPA

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Il percorso verso il ritorno in campo è già cominciato, con un'ondata di affetto da parte di tifosi e compagni per il primo allenamento. "Ero carichissimo come se avessi dovuto giocare una partita ufficiale. Fare un allenamento con la squadra era una cosa che aspettavo da tanto tempo. Ho cercato di fare un buon allenamento e mi sono sentito bene, pensavo peggio dopo due mesi senza toccare la palla".

Adesso Achille può pensare al suo percorso con Bologna, dopo un flirt lunghissimo. "Era ora che le nostre strade si incrociassero, dopo due stagioni che ci rincorrevamo. Sono molto contento di essere qua. Sono carico, contento di come la squadra sta andando e spero presto di portare il mio contributo".  

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