I due lunghi di Treviso e Bologna si sono affrontati lunedì sera sul parquet dopo aver vinto la battaglia più importante, quella con il tumore ai testicoli
© Ufficio Stampa
Ritrovarsi in campo, da avversari, e riscoprirsi compagni. Achille Polonara e Francesco Pellegrino hanno infatti affrontato lo stesso, terribile avversario, il tumore ai testicoli.
Lunedì sera si sono affrontati nel monday night con le canotte di Treviso e Bologna ed è stato un incontro speciale, come ha sottolineato Achille Polonara sulle pagine de La Tribuna di Treviso.
"Ho dei ricordi di lui a un raduno delle giovanili, una vita fa. Non ci siamo mai affrontati, ma ho sempre seguito la sua carriera sportiva. Devo essere sincero, non sapevo che anche lui avesse avuto la mia stessa malattia. Questo ci offre lo spunto per lanciare un appello a chi ci legge: meglio un controllo in più che uno in meno. Gli uomini magari pensano che tanto non capiterà mai a loro. Le donne sono più consapevoli del loro corpo tramite l'autopalpazione al seno. Noi facendo la stessa cosa con i testicoli possiamo facilmente capire se c'è qualcosa che non va, e agire subito prima che la situazione si faccia più seria".
Pellegrino, sul quotidiano, ha raccontato come ha scoperto di essere malato.
"È successo quasi per caso, mi sono sottoposto a un controllo urologico per mia sicurezza, dato che non è una cosa comune da fare in giovane età. Lì ho scoperto di avere questo seminoma maligno. È successo lo scorso 10 giugno, per fortuna nel giro di una settimana ero già in ospedale per l'operazione. Non ho dovuto fare chemioterapia, radioterapia né operazioni chirurgiche. È andata davvero bene, ora posso considerarmi completamente guarito, ma ovviamente devo tenermi controllato periodicamente, diciamo ogni 3 mesi circa".
Anche Polonara ha ricordato quel momento. "La prima cosa che ho chiesto ai dottori è se ci fosse pericolo di morte. Poi volevo capire se sarei potuto tornare a giocare a basket. Mi sentivo bene, in 32 anni non avevo mai avuto un intervento chirurgico e non riuscivo a pensare alla mia vita senza la pallacanestro. Per fortuna i medici mi confermarono che sarei potuto guarire e tornare sul parquet. A quel punto non dico che è stata una passeggiata, ma quasi. Sono una persona molto ottimista, e quando sentii quelle risposte fu un vero sollievo”.
Il centro della Nutribullet ha sfogliato l'album dei ricordi, arrivando al primo incontro con Polonara. "Ci siamo incontrati a un raduno giovanile tanti anni fa, poi lui ha fatto tutt'altro tipo di carriera e si è meritato ogni successo che ha avuto. L'anno scorso avevo visto la sua video intervista pubblicata sul canale YouTube di LBA in collaborazione con "La Giornata Tipo" e devo dire che gli sono molto grato perché in qualche modo la sua storia ha influito sulla mia scelta di farmi un controllo. Non è una cosa che ti ordina il medico di base, ma è un gesto semplice che può prevenire complicazioni ben peggiori, per cui consiglio a tutti di controllarsi con regolarità”.