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Pozzecco si confessa: "Mia figlia mi ha cambiato. L'Europeo più tosto del Mondiale"

Il ct si racconta in una lunga intervista all'Avvenire: dalla sua nuova tranquillità in panchina alle prospettive della Nazionale in vista di Eurobasket

19 Feb 2025 - 12:00
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L'essere ct e provare a spezzare un digiuno azzurro che dura da più di vent'anni, i cambiamenti legati alla sua vita privata e alla nascita della figlia, i social e i valori del basket: Gianmarco Pozzecco si è raccontato a fondo nell'intervista di Antonio Giuliano, pubblicata sulle pagine dell'Avvenire

IL NUOVO POZ

"Sono più tranquillo, anche troppo. Mi hanno fatto notare che è mancata la mia “follia”. All’inizio non capivo. Ma come? Mi viene sempre rimproverato di fare il pazzo… “I tuoi giocatori hanno bisogno della tua follia per accendersi” mi hanno detto. Ci ho riflettuto e sono d’accordo. Mi sono calmato un po’ da quando nella mia vita c’è Tanya, ragazza spagnola che quattro anni fa è diventata mia moglie. È stata lei a darmi la maturità per allenare. Anche se ci sono stati ancora momenti di follia in panchina…Poi due anni fa è arrivata mia figlia, Gala, ed è stato un altro enorme cambiamento. Sento la responsabilità di padre verso un altro essere umano. Sono cambiate le priorità, faccio una vita talmente più tranquilla che mi sono tranquillizzato. Mia moglie è una mamma straordinaria. Ma io passo un sacco di tempo con mia figlia. Mi diverto, rido, scherzo. Poi ora parla e la sento parlare: è bellissimo. Sono maturato, anche se riconosco di avere un’età cerebrale che non corrisponde alla mia... I bambini pensano subito che abbia la stessa età loro". 

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DI PADRE IN FIGLIA?

"Spero che mia figlia faccia uno sport di squadra ma non pallacanestro perché non voglio che viva quello che sono stato io. Poi per me è indispensabile nella crescita dei figli non avere pretese. L’unica cosa che mi piacerebbe trasmetterle è che faccia delle attività sociali e sappia stare in mezzo alla gente".

PROSPETTIVE AZZURRE

"Il motivo principale del digiuno della Nazionale mi sembra chiaro, ci sono troppi stranieri nel campionato italiano. I giocatori per la Nazionale sono sempre meno, di conseguenza anche la qualità ne risente. Ma non mi lamento, ciò che mi dispiace è che i ragazzi italiani oggi hanno poche speranze di giocare in Serie A. L'Europeo sarà più duro del Mondiale perché gli avversari sono tutti forti. Noi siamo una buona squadra ma dobbiamo lavorare sul gruppo. Non sono contento del preolimpico, abbiamo avuto poco tempo per allenarci e anche io sono stato diverso dal solito".

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SOCIAL E VALORI

"I social non li sopporto. Mio nonno lavorava in ferriera a Trieste quando è andato in pensione il suo orgoglio era non aver mancato un giorno di lavoro… Una volta le persone anziane erano orgogliose di essere considerate brave persone. Oggi quello che è considerato “figo” è quello che c’ha i soldi o i followers… Come sportivi dovremmo dare ai giovani un segnale diverso: smetterla anche nella pallacanestro di ambire solo al successonon è la cosa più importante. Nello sport ci sono tanti valori, come lo stare bene insieme. Io ho giocato sempre e solo per divertirmi. All’inizio mi davano 50 mila lire ed ero super felice, mettevo benzina nel motorino. Il problema sa qual è? Che ancora adesso come allenatore tutti mi vedono come uno che si diverte, che impazzisce, che vive le emozioni… È il mio grande “dramma”. Ma io mi reputo la persona più fortunata del mondo perché mi sono sempre divertito".

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IL RIMPIANTO

"Se c'è una cosa che non rifarei, è la storia delle bestemmie a SassariÈ l’unica volta in cui mi sono pentito e ho chiesto scusa. La bestemmia purtroppo è diventato un intercalare becero. Ma non mi è mai piaciuta. Sono contento però perché da quando alleno la Nazionale - e sono passati tre anni - non è più successo. Mia mamma poi è credente ed è una cosa che ha sempre odiato. Vorrei essere molto di più spirituale. Lo sono molto poco, perché sono estremamente istintivo. Però sto migliorando. Penso che mi farebbe veramente bene. Oggi il mondo sta andando in una direzione un po’ troppo egoistica e individualista".

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