Le 3 opzioni per il 2024/2025 del comasco: restare a Berlino con minutaggio elevato, alzare l'asticella a Milano oppure volare nello Utah
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Gabriele Procida non gioca dal 29 febbraio. Poco meno di 5' in ALBA Berlino-Maccabi Tel Aviv, Round 27 di Eurolega, e la stagione del 2002 nativo di Como è terminata. Infortunatosi al ginocchio in quel momento, è passato oltre un mese dalla comunicazione che nessuno avrebbe voluto ricevere: infiammazione del tendine rotuleo sinistro, operazione chirurgica necessaria, impossibile recuperare per il PreOlimpico.
I 3/4 mesi prospettati per il completo recupero dall'intervento hanno messo a repentaglio l'estate in azzurro dell'ex Fortitudo ma non, almeno a livello fisico, l'inizio regolare della prossima. Il dubbio attorno a Procida - margherita di cui anche Gabriele stesso e Sigma Sports stanno sfogliando i petali - non è quindi quando tornerà a calcare i parquet ma dove, con che canotta. Le alternative paiono tre, una delle quali decisamente più improbabile delle altre due.
ALBA BERLINO
Arrivato nell'estate 2022 nella capitale tedesca, Procida ha siglato un accordo triennale coi gialloblù. Fino al giugno 2025, di conseguenza, qualsiasi squadra - europea o statunitense che sia - dovrebbe accordarsi sia col giocatore che con la società per recedere i termini del contratto.
Solamente Procida e lo staff di player development dell'ALBA conoscono nei minimi dettagli quanto il percorso di crescita dell'italiano nella struttura di gioco e di sviluppo tedesco abbia raggiunto il punto massimo: non è detto che l'aumento del minutaggio avuto nell'ultima Eurolega (da meno di 15' a oltre 17' di media nelle due stagioni di EL) fosse propedeutico a un ulteriore passo avanti nel prossimo futuro, o se invece la consapevolezza che Procida abbia già trovato gli aspetti nel gioco su cui fondare una carriera di altissimo livello - vedasi situazioni in uscita dai blocchi - lo renda oggi un profilo al quale poter aggiungere meno dettagli e sfumature tecniche. Si sta parlando pur sempre della Rising Star di Eurolega 2023/24: più per povertà numerica di concorrenza che altro, ma intanto...
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OLIMPIA MILANO
L'ALBA Berlino è stata la 2° squadra per ritmo di gioco più alto della scorsa Eurolega (72.8 possessi giocati di media a gara), l'Olimpia Milano la penultima (69.4). Rispetto alla passata stagione, coach Messina e gli operatori di mercato delle Scarpette Rosse sembrano voler modellare il roster attorno a profili più adatti e portati a esaltare le proprie qualità offensive in transizione o in campo aperto piuttosto che a metà campo (Bolmaro e Nebo su tutti). L'aggiunta nello spot di esterno tiratore dinamico di uno dei profili più attenzionati d'Europa potrebbe garantire all'Olimpia Milano una variabile che l'evoluzione come creatore a giochi rotti di Shields e la cartella clinica di Billy Baron ha sostanzialmente cancellato nel 2023/24, parzialissime eccezioni i minuti di Bortolani.
L'interrogativo, in questo caso, è relativo alla quantità di utilizzo: Procida troverebbe davvero così poco spazio in biancorosso, chiuso dall'egemonia di Shavon Shields nella rotazione dei 3 e non avendo dimostrato ancora la padronanza nel gestire possessi palla in mano per includerlo in quella dei 2? Infine, ça va sans dire, avere un giocatore giovane italiano di cui controllare il futuro farebbe comodo e non poco, anche a una società come l'Olimpia Milano.
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UTAH JAZZ
Accostati così tanto, non solo per alcune caratteristiche tecniche ma anche per l'esperienza all'ALBA come prima tappa in Eurolega, Gabriele Procida e Simone Fontecchio sono legati a doppio filo anche oltreoceano: i diritti del primo, infatti, sono stati ceduti da Detroit a Utah all'interno della trade che ha portato il secondo dai Jazz ai Pistons. Draftato dalla franchigia del Michigan nel 2022, Procida non ha mai vissuto una reale esperienza di gioco oltreoceano, nemmeno in Summer League, in questi due anni. Si potrebbe ipotizzare - appunto perché non lo si è mai visto in quel contesto - che siano solamente due le qualità traslabili dal comasco sin da subito in un contesto simil-NBA: il movimento sul perimetro per ricevere e concludere dall'arco e il garantire extrapossessi tramite rimbalzi offensivi da lato debole. Qualità sicuramente intriganti ma che, considerata una struttura fisica ancora troppo "leggera" per il ruolo in NBA (le misurazioni ufficiali del Draft 2022 recitano 200 cm di altezza con le scarpe e 88 kg di peso), suggerirebbero un'ulteriore finestra di sviluppo.
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Chi meglio di una franchigia NBA con un'affiliata in G League come i Salt Lake City Stars e le garanzie offerte dalla crescita di Fontecchio? Rispetto ad ALBA Berlino e Olimpia Milano, però, l'eventuale approdo di Gabriele in NBA non è tanto legato a specifiche contrattuali - Procida è stato draftato e non ancora firmato, esente quindi da deadline presenti per altri free agent - quanto alle gerarchie in continuo divenire delle ali dei Jazz: solo con una trade riguardante Markkanen il reparto si "svuoterebbe", e non è detto che Utah sia interessata a privarsi del suo giocatore più forte. Uno scenario molto più ipotetico e improbabile, quasi da sogno, ma tecnicamente ancora da non escludere a priori.