In un'intervista rilasciata a Il Resto del Carlino (ed. Reggio Emilia), Sasha Grant ha parlato di com'è nata la sua storia d'amore con la Pallacanestro Reggiana: "Era l'estate del 2016, avevo 14 anni e dopo aver visitato varie società per fare la mia prima esperienza lontano da casa scelsi Reggio. A me e a mia madre Caterina sembrò il posto giusto sia per quello che riguardava il basket che tutto il resto: dalla foresteria, al percorso scolastico". Quali erano i giocatori biancorossi preferiti? "Polonara mi piaceva moltissimo, ma anche Kaukenas e quando nel 2016 sono arrivato a Reggio tutte le domeniche ero al palazzetto a fare il tifo". Cosa gli chiede in particolare coach Priftis in questa UNAHOTELS? "Tutte le occasioni che mi vengono date sono frutto del lavoro. È chiaro che il focus del mio utilizzo è soprattutto per la parte difensiva, dove ho mobilità e posso marcare un po' tutti dall'uno al quattro. Sul lato offensivo la squadra ha tanto talento e ci sono delle gerarchie, ma io lavoro ogni giorno anche con coach Mangone per migliorare". Sul petto, Grant ha un grosso tatuaggio con i quattro mori sardi: "Sono molto legato alla mia terra, sono nato e cresciuto lì. È una cosa che porto con grande orgoglio e vado fiero di rappresentare la mia isola".