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Sulle pagine di Tuttosport si trova una lunga intervista concessa da Jasmin Repesa, coach di Trapani Shark. Così il croato, tra la vetta della classifica e i prossimi impegni (Trapani-Pistoia, sabato 25 gennaio, ore 20.30): "Avevamo 7 giocatori rimasti dalla A2: grazie al budget messo a disposizione dal presidente Antonini, dalla società, abbiamo preso giocatori d'esperienza e altri emergenti come Robinson, che dopo NBA e G League aveva giocato mezza stagione per non retrocedere nel Breogan. Avevamo due nuclei, uno arrivato dalla A2 e uno da Eurolega: mondi e principi diversi, abitudini diverse. Dopo la preparazione in montagna abbiamo di nuovo sbagliato a giocare un torneo e due amichevoli in casa. Così abbiamo perso per infortuni alcuni giocatori: Pleiss, Galloway, Notae. All'inizio abbiamo perso in casa davanti all'entusiasmo della nostra gente due partite lottatissime con Virtus Bologna e Tortona. Ma poco alla volta siamo riusciti a migliorare con il lavoro quotidiano tutta la settimana in palestra, che è il mio segno distintivo. Vedo margini importanti: adesso siamo in grado di giocare 20' come voglio io, difendendo duro per andare in transizione e contropiede. Ci sono tanti giocatori abituati a essere la prima punta, perché le squadre passate glielo chiedevano. Antonini? La passione, l'entusiasmo del presidente mi hanno conquistato. Mi aveva già cercato la scorsa stagione, quando avevano perso la Coppa Italia di A2, ma non potevo. Mi ha convinto in estate la sua idea e la sfida, importante, con un budget di rispetto. E poi mi ha conquistato l'entusiasmo intorno alla squadra, di tutta una città. Lo dico, è un privilegio allenare in questo ambiente. Qui i biglietti costano, eppure vanno esauriti prestissimo. Non conta una vittoria in più o in meno, ma la mentalità, la qualità, l'etica del lavoro, la competitività. Dove arriveremo dipenderà anche dagli altri. E dalla sorte. A volte basta un tiro, basta un Ruben Douglas".